I Comuni e la Manovra economico-finanziaria del Governo

alt“Il taglio previsto dalla manovra finanziaria rischia di pregiudicare alla base la premessa stessa del federalismo fiscale. Le risorse su cui potranno contare i Comuni non sono sufficienti né per l’erogazione dei servizi, né tanto meno per la perequazione e il finanziamento fiscale”. Lo ha sottolineato ieri il presidente dell’ANCI e sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, durante l’audizione di fronte alla Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale a cui hanno preso parte i vertici dell’ANCI guidati dallo stesso Chiamparino e dal segretario generale, Angelo Rughetti.

All’audizione, durante la quale è stato presentato un documento, hanno partecipato anche il vicepresidente, Salvatore Perugini e il sindaco di Verona, Flavio Tosi designati a rappresentare i Comuni nel Comitato dei rappresentanti delle Autonomie locali, organo che agisce all’interno della Commissione parlamentare.

“La preoccupazione dei Comuni è semplice – ha detto ancora il presidente dell’ANCI – non vorremmo che con la mano destra si facesse quello che si fa con la sinistra”. Da un lato “apprendiamo con soddisfazione che il primo decreto attuativo sul federalismo demaniale è arrivato in porto – ha aggiunto Chiamparino – seppur con qualche perplessità sulla limitatezza dei beni trasferiti e nello stesso tempo che entro giugno sarà presentata la prima bozza del decreto sull’autonomia impositiva senza il quale non si può parlare di federalismo”. Però “Dall’altro lato non possiamo non notare come le decisioni prese con gli ultimi provvedimenti e soprattutto con la manovra finanziaria vadano nella direzione esattamente opposta rispetto ad un’evoluzione realmente federalista – ha aggiunto”. E a tale proposito ha anche ricordato che “Tolta la quota di entrate previste dal recupero dell’evasione fiscale ed altre piccole entrate, più di due terzi dei tagli della manovra sono richiesti a Regioni, Province e Comuni. Non è poi un indice di grande affidabilità che il Governo abbia presentato all’ANCI un raddoppio delle cifre dei sacrifici richiesti nel giro di due soli giorni: questo dimostra che ci sono spazi della pubblica amministrazione che hanno resistito meglio ai tagli, che sono finiti per ricadere in modo particolarmente gravoso sul comparto dei Comuni”.

Il presidente dell’ANCI si è quindi soffermato sugli aspetti normativi dell’attuazione del federalismo che, a suo dire, registra “un preoccupante rigurgito centralista”. Invece di “andare nel senso della responsabilizzazione degli Enti locali, si va verso un accentramento non tanto del governo, quanto verso le agenzie governative. Se si parla di federalismo per il patrocinio immobiliare – ha concluso Chiamparino – non capisco che senso abbia l’accentramento del complesso degli interventi sul catasto nelle mani dell’Agenzia del territorio”.

Fonte: www.regioni.it