Città resilienti, Venezia capofila della campagna Making cities resilient

altLa capacità delle città di rispondere ai cambiamenti climatici, di prevenire il rischio e promuovere la tutela del patrimonio culturale sono stati i temi su cui si è focalizzato il dibattito nell’ambito del Convegno internazionale “Building cities resilience to disasters: protecting cultural heritage and adapting to climate change” organizzato dal Comune di Venezia e da Unisdr (United Nations International Strategy for Disaster Reduction), l’agenzia delle Nazioni Unite dedicata alla riduzione delle calamità in collaborazione con CoRiLa (Consorzio Ricerche Laguna) che si è svolto oggi a Venezia presso il Palazzo Ducale.

E’ stato il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ad aprire i lavori della giornata ricordando che Venezia sta modificando con vigore la sua immagine di città che oggi “può essere l’icona mondiale non già della fragilità, ma della resilienza rispetto le sfide dei cambiamenti globali. Venezia e la sua laguna è davvero patrimonio mondiale dell’umanità, un patrimonio di cui noi siamo custodi e non possessori”, ha ribadito Orsoni .

E’ intervenuta anche la rappresentate speciale del segretario generale Onu per la riduzione delle calamità Margareta Wählstrom che ha nominato il primo cittadino di Venezia ambasciatore europeo della campagna “Making cities resilient”per la promozione e lo sviluppo della resilienza e della protezione dei beni culturali.

“Oggi Venezia – ha evidenziato il primo cittadino – ha recuperato straordinariamente da quell’ormai lontano 1966, anno della grande acqua alta che mise in ginocchio la città. In tutti questi anni è riuscita ad attivare efficaci politiche verso la sua protezione fisica e verso la tutela del suo patrimonio monumentale, e questo premio ci onora perché testimonia il buon lavoro fatto in questi anni e ci impegna a fare ancora meglio per il futuro. La città vive nella sua fragilità, in un ambiente particolarmente delicato e ha costantemente bisogno di attenzione.

La scarsità di fondi e di adeguati mezzi rende più difficile il nostro lavoro verso la conservazione e il rilancio della città. Per questo – ha concluso il sindaco – è quanto mai indispensabile l’intervento dei privati. Dobbiamo individuare delle nuove regole comuni per normare le forme di intervento dei privati e in questo senso, sono certo, sarà proficuo il lavoro che insieme alle Nazioni Unite, grazie anche ad eventi come quello di oggi, saremo in grado di costruire”.

L’incontro si inserisce nel quadro della campagna per le città resilienti (Making cities resilient campaign) lanciata nel 2010 dall’Unisdr come strumento di sensibilizzazione e di supporto rivolto alle autorità locali nel processo di attuazione del Quadro d’azione “Hyogo” (sottoscritto in Giappone nel 2005 da 169 Paesi) per la riduzione dei rischi di catastrofi e l’aumento della resilienza delle comunità.