URBACT National Dissemination Points: chi sono? Che cosa fanno?

Qualcosa di più di una semplice lista di contact point, gli URBACT National Dissemination Points (NDP) sono un pilastro importante della strategia di comunicazione di Urbact. Abbiamo parlato con Ségolène Pruvot, coordinatrice degli NDP per Urbact per saperne di più su quello che gli NDP fanno e su come sostengono le città e le reti Urbact.

D: Ségolène, potresti darci qualche informazione di contesto sui National Dissemination Points di Urbact? Come sono stati creati e qual è la loro missione?
R: gli NDP sono stati creati sulla base dell’idea che in diversi Paesi c’erano molti attori delle politiche di sviluppo urbano che avrebbero potuto beneficiare degli scambi e dei risultati dei progetti Urbact, ma che non conoscevano l’inglese così bene da accedere direttamente ai materiali postati sul sito ufficiale Urbact. Così, abbiamo cercato delle reti nazionali già presenti online, che lavorano sui temi della pianificazione urbana e che hanno già un pubblico specializzato e una sufficiente visibilità, per disseminare e comunicare meglio Urbact.
La modalità con cui gli NDP sono stati selezionati è stata una Call for tender. Una commissione di valutazione esterna ha scelto quelli che sembravano maggiormente in grado di raggiungere un pubblico che andasse anche oltre alla comunità Urbact. Nei Paesi in cui non esistevano siti web del genere o dove non si sono presentati, i Ministeri hanno deciso di impegnarsi in prima persona, usando i loro siti web istituzionali. Ad oggi, abbiamo 20 Urbact National Dissemination Points attivi!

 

Oggi, la maggior parte delle attività degli NDP sono incentrate sulla comunicazione di Urbact e dei suoi risultati. Ogni mese, pubblicano un bollettino che ricalca la newsletter di Urbact, che viene però tradotto nelle lingue nazionali, pubblicato sui rispettivi siti web e mandato ai proprio contatti. Gli NDP, inoltre, gestiscono e animano una pagina del loro sito dedicata ad Urbact, dove presentano le città del loro Paese che sono partner di Urbact e i progetti su cui esse lavorano. Gli NDP producono inoltre nuovi contenuti su queste città, scrivendo articoli, facendo interviste e così via. Alcuni NDP realizzano anche altri tipi di attività, inclusa la partecipazione ad eventi esterni nei rispettivi Paesi dove forniscono informazioni su Urbact, distribuiscono pubblicazioni Urbact, fanno delle presentazioni e animano la comunità Urbact nel loro Paese.

D: Quali sono secondo te i punti di forza degli NDP? Quali sono le azioni che hanno svolto meglio? Quali sono le principali lezioni apprese da questa esperienza?

R: E’ difficile rispondere a questa domanda perchè ogni NDP è diverso dal punto di vista della sua struttura (alcuni sono enti privati, altri sono enti pubblico-privati, alcuni hanno un rapporto stretto con i ministeri o sono essi stessi dei Ministeri) e non abbiamo un unico tipo di accordo che sia comune a tutti loro. Se dovessi scegliere un punto di forza comune a tutti, sarebbe la loro abilità di sviluppare un pubblico specifico in relazione ad Urbact nel loro Paese e lo scambio continuo che hanno con questo pubblico.
Riguardo alle buone pratiche, ce ne sono diverse. Per esempio, una delle buone pratiche più recenti viene dall’NDP tedesco che ha scritto un articolo su Urbact III e lo ha proposto a diversi quotidiani. Due di questi hanno riportato l’articolo, uno in formato cartaceo ed uno in formato elettronico. Questo prova che gli NDP possono raggiungere un pubblico molto più ampio del loro pubblico specifico e che hanno un grande potenziale. Un altro esempio interessante viene dall’NDP sloveno che ha sviluppato una forte relazione con la città di Ljutomer che era parte della rete Urbact Travel Network: ha realizzato una video intervista con i partner di progetto che ha avuto molto successo perché si trattava di una storia sulle persone e sulla città, su come si sono impegnati con il progetto Urbact, su cosa hanno imparato e sul tipo di progetto che hanno sviluppato. Alcuni NDP hanno sviluppato molto i loro strumenti di comunicazione social, non tutti allo stesso modo. Per esempio Cittalia, l’NDP italiano, basa molto la sua comunicazione sulla sua rete online (Twitter, Facebook) per promuovere e disseminare i risultati e gli eventi di Urbact e ciò ha funzionato molto bene.

D: Sul versante opposto, quali sono i limiti che vedi nel lavoro svolto finora dagli NDP? Quali sono i rischi che una missione del genere può incontrare?

R: Uno dei principali limiti è rappresentato dal fatto che ogni NDP è diverso dagli altri, a partire dalla struttura che ospita il contact point fino al tipo di lavoro che svolge e al pubblico di cui dispone. Ciò a volte rende difficile confrontare il loro lavoro e avere una panoramica precisa di quanto lontano si stiano spingendo le loro attività. Un altro problema risiede nel fatto che all’inizio gli NDP non dovevano essere in contatto diretto con le reti Urbact, ma dovevano agire come moltiplicatori delle informazioni che arrivavano dal Segretariato, traducendole e usando i loro canali per condividere le informazioni. Ma in questo modo ci siamo resi conto che non erano abbastanza vicini alla comunità Urbact che è fatta dai componenti dei Gruppi di Supporto Locale e dai partner di progetto i quali sono una fonte di informazione e di notizie molto importante per il livello nazionale. Questa nuova dimensione si è sviluppata negli ultimi anni ed è ancora un “work in progress”. L’NDP spagnolo, ad esempio, ha creato una specifica colonna nel suo bollettino, pubblicando informazioni Urbact importanti che arrivano esclusivamente dalle città spagnole coinvolte in Urbact, come notizie sugli eventi, pubblicazione di risultati e così via. Sfortunatamente, questo tipo di attività è stato sviluppato principalmente per i progetti in corso e molto di meno per quelli che ora sono conclusi.
Un altro punto che a volte si rivela problematico, ma anche in questo caso la situazione varia da Paese a Paese, è la relazione che gli NDP sviluppano con il Ministero incaricato di Urbact, specialmente quando l’NDP non è una struttura affiliata al Ministero o direttamente operante all’interno di un Ministero. In alcuni casi gli NDP non si trovano nella cerchia ristretta degli attori che operano su Urbact e quindi non sempre sono nella posizione migliore per fornire informazioni sul Programma Urbact soprattutto in relazione alle attività degli enti nazionali deputati alla governance del Programma.

D: E cosa puoi dirci a proposito delle opportunità? Quali sono le attività che tu pensi che gli NDP possano sviluppare maggiormente in futuro? C’è una lista dei possibili ruoli e delle possibili attività per loro?

R: quello che abbiamo notato guardando alle attività svolte finora è che concentrarsi interamente sui canali online non è abbastanza. Stiamo perciò pensando seriamente di includere nel “menù” degli NDP anche la partecipazione ad eventi esterni, dove gli NDP potrebbero fornire informazioni e sostegno rispetto ad Urbact, distribuire pubblicazioni e così via.
Un’altra opzione possibile, ma che deve essere ancora decisa, è se possano giocare un ruolo nel fornire informazioni circa i bandi che Urbact lancia periodicamente, aiutando anche le reti a trovare partner nei propri Paesi e viceversa.
Potrebbero anche avere un ruolo nel creare ulteriori collegamenti tra la comunità Urbact e le altre città nel loro territorio ed essere degli attori attivi nella comunità urbana, se esiste una rete simile. E trovare nuovi modi per far circolare le informazioni.
Stiamo anche pensando di fare in modo che gli NDP comunichino e informino su Urbact producendo contenuti originali. La comunicazione può essere co-creazione e non dovrebbe limitarsi soltanto alla traduzione. Lavorando con le città, con i dirigenti comunali e city manager, potrebbero sviluppare dei contenuti specifici per il loro Paese, cosa che oggi non avviene.

D: Un’ultima domanda, Ségolène. Sono ormai quasi cinque anni che ti occupi del coordinamento dei National Dissemination Point di Urbact. Come è stata e come è oggi questa esperienza per te?

R: forse la cosa più bella per me è che durante tutti questi anni ho incontrato persone da tutta Europa che sono appassionate di pianificazione urbana e di comunicazione. Si sforzano di raggiungere un pubblico nuovo e di presentare Urbact in un modo nuovo ed interessante. Si tratta di persone che hanno investito tempo ed energia per trovare modalità innovative per comunicare Urbact.
Una grande sfida, in questo contesto, è rappresentata dal fatto che quasi tutta la mia comunicazione con loro è effettuata a distanza. Usiamo appuntamenti telefonici, skype, e-mail, ma il contatto umano non è frequente. Se moltiplichi questo aspetto per 20 NDP, capisci che questa attività può essere particolarmente complicata, ma recentemente abbiamo cominciato ad usare una piattaforma digitale di comunicazione e abbiamo anche iniziato a sviluppare una comunicazione multi-direzionale, per cui le cose stanno cambiano anche da questo punto di vista.
E se c’è qualcosa che ho davvero imparato sulla comunicazione in generale è questa: se davvero vuoi che funzioni, la comunicazione deve essere un processo di co-creazione e deve essere multi-direzionale!

Per saperne di più:
Lista degli URBACT National Dissemination Points – Sito Urbact