La nuova pubblicazione Urbact sul cibo sostenibile e sui modi di distribuire, condividere e acquisire cibo locale nella città

Il nuovo report tematico “Delivering” all’interno del quadro del progetto URBACT “Sustainable Food in Urban Communities” esamina i modi di distribuire, condividere e acquisire cibo locale nella città. Il report ha considerato i sistemi di distribuzione più sostenibili e meno intensivi nell’uso di carbone che danno opportunità più efficaci alla produzione locale permettendo collegamenti stretti tra la domanda e l’offerta per il cibo sostenibile

facilitando così la transizione degli esitenti attori del mercato di distribuzione verso una maggiore sostenibilità e una più bassa intensità di carbone, stimolando l’arrivo di nuovi sistemi di distribuzione (ad esempio food businesses, vendita) e altre iniziative locali (ad esempio mercati, gruppi di acquisto locale, reti, trasparenza nella filiera produttiva).

 

Tre questioni trasversali

Sono state affrontate tre questioni trasversali:

  1. Governance, synergie e sitema locale: come possiamo moltiplicare le pratiche di distribuzione di cibo che promettono bene, sviluppare sinergie, aumentare la resilienza e generare una visione di un sistema coerente di cibo locale.
  2. Inclusione sociale, lavoro ed economia: come possiamo far leva sulla transizione verso il cibo sostenibile per ridurre la povertà di cibo, promuovere il coinvolgimento sostenere l’inclusione di persone emarginate e svantaggiate e migliorare la coesione tra le comunità attraverso il cibo. Come possiamo consolidare le pratiche di cibo che promettono bene e trasformarli in affari sostenibili e ampliare il livello di iniziative sostenibili di cibo per raggiungere una più ampia porzione della popolazione.
  3. CO2 e efficienza delle risorse: come possiamo controllare e migliorare le pratiche alimentari per ridurre le emissioni e l’impatto sulle risorse e l’energia.

Governance, sinergie e sistema locale

Il cibo tradizionalmente è stato trattato ai più alti livelli nazionale e regionale. Un approccio a livello della città richiede l’unione dei settori che non avevano prima nessun particolare legame. Questo richiede di imparare reciprocamente l’approccio della governance del cibo (ad esempio il Bristol’s Food Policy Council, o il processo di facilitazione bottom-up di Amersfoort, etc.), sfruttando la metodologia e la capacità di crescitadi Urbact relativa ai gruppi di supporto locale e ai programmi di azione locale. Questo richiede anche un inventario oppure mappatura di ciò che è già esistente nelle città partner nel campo dell’alimentazione sostenibile per prendere ognuno azioni mirate per generare sinergie, far crescere le iniziative e di rinforzare il sistema locale del cibo. I dieci partner sono concentrati su cinque questioni chiave:

–       Come valutare il sistema alimentare e stabilire un Consiglio sulla politica alimentare?

–       Quali sono le opportunità per l’uso di un marchio o etichetta per il cibo sostenibile e con quali criteri ed obiettivi?

–       Perché e come sviluppare mercati locali di cibo?

–       Quale potrebbe essere l’uso di Internet o di piattaforme online?

–       Come possono fare di più con meno gli enti locali?

Inclusione sociale, lavoro ed economia

Sta cambiando più velocemente che mai il valore dei soldi, del capitale umano e dei prodotti e mantenere il passo con l’innovazione è fondamentale. Un aspetto dell’innovazione è la creazione di posti di lavoro. Producendo cibo sostenibile e permettendo alla comunità locale di comprarlo è un modo innovativo per agire su questo obiettivo.

Ma solleva anche qualche domanda che riguarda il focus ‘Delivering’.

– Qual è l’impatto lavorativo ed economico nel campo dell’alimentazione sostenibile?

– Quale istruzione e/o formazione e/o ricerca sono disponibili o necessari sulla alimentazione locale/sostenibile?

– Potremmo sviluppare strumenti concreti per rafforzare l’economia locale, come una moneta locale?

– Come potremmo organizzare o stimolare la realizzazione di iniziative innovative e socialmente inclusive?

Sembra che questo settore richieda la necessità di cambiare la nostra percezione di ciò che è un’economia redditizia, includendo un profondo cambio degli standard di qualità della vita.

Ridurre i costi, comprare meno prodotti ma migliori , avere uno stile di vita sano, produrre per sé.  Infine cambiare lo stile di vita è un percorso.

CO2 e efficienza delle risorse

Come possiamo controllare e migliorare le pratiche alimentari che promettono bene per ridurre le emissioni e gli impatti sulle risorse e l’energia?
Un sistema efficace di logistica dentro la città con un sistema di trasporto sostenibile che accorcia la filiera produttiva dovrebbe contribuire a ridurre considerevolmente le emissioni di Co2. Comunque, la scala dell’agricoltura urbana della maggior parte delle città partecipanti è così piccola che la produzione e il trasporto di cibo prodotto a livello regionale è spesso molto meno sostenibile (nel senso dell’impronta di Co2) rispetto a quelli prodotti e importati dall’estero. Questo conduce alla definizione non risolta di “locale” che poi rimane fortemente collegata alle caratteristiche di ogni città.

Così le domande principali sono:

–       Accorciare la filiera locale produttiva: definire “locale”?

–       Come sviluppare una combinazione di trasporto sostenibile e a bassa scala?

–       Lo sviluppo di un nodo di scambio di cibo o una piattaforma logistica contribuisce alla riduzione di Co2 e all’efficienza delle risorse?

–       Come combinare l’uso di cibo e stagione per accorciare la filiera produttiva?

–       Come può essere ridotto lo spreco di cibo e gli imballaggi?

Si possono considerare le infrastrutture logistiche come una questione globale tra le città (la gestione del traffico delle auto e delle biciclette, il trasporto pubblico, il trasporto di merci e rifiuti ), dunque si tratta anche della programmazione urbanistica nella quale deve trovare un posto il cibo sostenibile.

La questione principale sta nel modo di cambiare la scala del modello di cibo, lasciando piccole iniziative e un campo di sperimentazione per realizzare un modello capace di competere con l’attuale modello globale di cibo.

Si può applicare l’esistente modello globale al cibo sostenibile (nodi di scambio centralizzati)? Oppure dovremmo considerare di moltiplicare il numero delle piccole società (produzione e distribuzione decentralizzata)? Oppure esiste una terza strada tra di loro?

Conclusioni iniziali e raccomandazioni sulle politiche:
Dai casi alle politiche: lo scopo del progetto è di giungere a conclusioni generali dalle specifiche esperienze ed indurre innovazione nelle politiche.
Aumentare le strutture logistiche: la distribuzione è centrata sul cibo, aumentando le buone pratiche sul cibo in situazioni dove invece è necessario concentrarsi sulla logistica.
Innovazione pubblica: per quanto riguarda la comunicazione dagli enti locali, la sfida è di cambiare il processo top down in uno stile crowd open-source.
Cosa non è locale: il progetto non dà spazio alla ricerca per definire ciò che è locale, i partner invece hanno il potere di accordarsi su ciò che è o non è locale e ciò che ovviamente non è sostenibile o ciò che è un sistema logistico che non funziona.
La conoscenza implica attenzione: gli studi di marketing mostrano quello che il consumatore richiede: una richiesta generale di località e trasparenza. Ma locale non significa qualità o sostenibilità. Mettendo insieme i produttori e i consumatori ne deriva una importante conseguenza: loro si prendono cura l’uno dell’altro. Il concetto generale è che locale non dovrebbe essere analizzato come una soluzione sostenibile (se o meno l’impatto ambientale dei prodotti locali è meglio o no) ma dovrebbe essere considerato come una strategia più sostenibile per migliorare l’ecosistema del cibo locale, la qualità, la sostenibilità e la salubrità del cibo.

Per saperne di più:

“Sustainable Food in Urban Communities” Minisite – URBACT Website

“Sustainable Food in Urban Communities” on the blog – URBACT Blog

URBACT project “Sustainable Food in Urban Communities” – Facebook