Dal Blog di Urbact. Sette storie di sviluppo urbano da Atene (in immagini e parole)

Un racconto dall’Atene che non è stata toccata dalla visita della Merkel e dall’esplosione della bomba: sette storie di sviluppo urbano dalla città (in immagini e parole). Atene ad aprile è soleggiata e vivace. Nel giorno dopo l’esplosione della bomba, quando la città si appresta a ricevere “il nemico della nazione greca” Angela Merkel, il mio collega greco Nicholas (che non è solo il docente dell’Urbact National Training Scheme ma anche un esperto e conferenziere che si occupa di pianificazione culturale e turistica) mi mostra alcuni quartieri non ancora turistici di Atene: Psiri, Gazi, Metaxourgeion, Petralona, Kolonos. Posti che stanno cambiando rapidamente, vivi, intensi, alternativi, veri, un po’ trash ma tolleranti, pieni di contrasti e di street art (sembrerebbe un paradiso per i nuovi hipsters e per i vecchi hippies). Posti che molti greci hanno ancora paura di visitare perché solo fino a pochi anni fa erano dipinti dai media come dei “ghetti” pericolosi e da evitare, pieni di drogati e di criminali (più tardi, quando sono rientrato in hotel, anch’io ho avuto un piacevole incontro con un drogato che mi ha chiesto in un buon inglese di dove fossi e, quando io gli ho detto che vengo dalla Lettonia, mi ha consigliato di mettere la fotocamera nel mio zaino per evitare problemi). Io sono affascinato ed incantato, sia da come si presenta questa città, sia dalle storie che Nicholas racconta sulla sua Atene. Quasi ogni angolo, ogni quadrato o pezzo di street art è un eroe di qualche storia urbana, del passato, del presente o del futuro. Io ho occhi curiosi che cercano di rappresentare ciò che vedono con le mie foto, ma Nicholas è la conoscenza e la storia che dona un significato a tutto ciò che percepisco. Qui di seguito ci sono i risultati di questo sforzo di collaborazione internazionale “story seeing-telling”: sette storie di sviluppo urbano di Atene in immagini e parole. Immagini così come viste e percepite da uno straniero (da me) e storie memorizzate e raccontate da un abitante ed esperto della città, Nicholas.

 

1. Paseggiare a Psiri: un villaggio di artisti nella città

Non lontano dai quartieri turistici di Plaka e Monastiraki si può passeggiare in una delle zone più caratteristiche del centro di Atene, Psiri. Fino ai primi anni ’80, Psiri è stato associato alla manifattura (soprattutto alla lavorazione della pelle), vendita al dettaglio e artigianato, elementi che sono ancora visibili oggi. Psiri può essere definito come un quartiere “di transizione” perché si trova tra il centro commerciale della città, il centro storico e l’antico cimitero di Kerameikos, mentre le sue dimensioni, le palazzine basse e la popolazione riportano all’immagine di un “villaggio nella città”. La sua rigenerazione culturale alla fine degli anni ’80 era inizialmente basata su un approccio sviluppato in maniera organica.

Gruppi teatrali “Off Broadway”, gallerie e artisti hanno creato un’atmosfera unica in un momento in cui l’area aveva ancora uno status marginale. Gli affitti economici, i vecchi palazzi che sono stati trasformati in appartamenti o negozi e l’atmosfera “bohemien” hanno cominciato ad attrarre diversi utenti “culturali”. Presto, comunque, a causa della mancanza del controllo statale l’economia “notturna” ha preso il sopravvento, dando vita ad un’immagine negativa del quartiere (non controllato, sovrappopolato, ecc.). Sin da allora l’effetto “Psiri” è stato concettualizzato come un esempio di pianificazione urbana fallimentare.

Oggi, a causa della crisi finanziaria e dello sviluppo della vicina Gazi come cluster per l’intrattenimento, l’economia notturna ha abbandonato l’area, la quale sembra aver raggiunto la fine del suo ciclo di vita come distretto popolare da cui stare alla larga e sta finalmente cercando di reinventare se stessa. Il palazzo “Empros” può essere visto come un indicatore dei cambiamenti di Psiri negli ultimi anni: emblematico edificio industriale del 1933, ha inizialmente ospitato la sala tipografica del quotidiano “Empros” che successivamente ha chiuso, quindi nei tardi anni ’80 è stato affittato ad un attore che lo ha trasformato in un teatro che ha ospitato uno dei più importanti gruppi teatrali di Atene, ma dopo la sua morte è rimasto vuoto. Dal 2011, è stato occupato da artisti e abitanti del posto. Oggi, sia l’edificio che il quartiere che lo ospita stanno cercando una nuova identità…

2. La “signora dell’aglio” e i negozi tradizionali

La signora Koula, originaria del nord-est della Grecia, si è trasferita ad Atene e per molti anni ha venduto aglio fresco in un piccolo slargo vicino ad Epicourou Street a Psiri, più tardi si è spostata in un negozio lì vicino con l’aiuto del figlio. La signora Koula fa parte del numeroso gruppo di negozianti e artigiani che conferiscono a Psiri la sua immagine particolarmente attraente. A Psiri si può trovare un negozio che vende fiori di plastica molto kitsch (che andavano probabilmente molto di moda negli anni ’60), un artigiano che vende mappamondi, un riparatore di bouzouki, ecc. Ovviamente, queste figure non ci saranno più tra pochi anni perché andranno in pensione o saranno scalzate da nuove mode. Ancor peggio, potrebbero essere “disneyzzate” e diventare parte di un parco turistico tematico (città come Barcellona e Praga hanno questo tipo di esperienze…). Tuttavia, nuovi caffé, piccoli bar, negozi di arredamento, vestiti, gioiellerie e botteghe artigiane sembrano creare delle immagini nuove ed attrattive di Psiri e una passeggiata mattutina tra i suoi negozi e le sue chiese bizantine è scuramente un’esperienza estetica…

3. L’esperimento di Pittaki Street e il crescente coinvolgimento dei cittadini

Un’idea semplice che si è trasformata in una storia urbana di successo… A pochi metri da piazza Monastiraki e dalla casa dove Lord Byron scrisse la sua famosa poesia “La cameriera di Atene”, Pittaki Street, una stretta strada di Psiri, è stata trasformata partendo da un’idea originale. Il progetto era semplice ma molto efficace: ai cittadini era stato chiesto di portare le loro vecchie lampade “vintage” che non usavano più per dar vita ad un progetto di illuminazione della strada. Sotto la guida del gruppo di design e architettura “Bifore Light” e dell’associazione no profit “Imagine the City”, l’installazione di Pittaki Street è riuscita a cambiare l’immagine della strada in maniera positiva e ad attirare molta attenzione.

Bisogna notare che la crisi finanziaria ha portato ad una accresciuta consapevolezza da parte degli ateniesi, dal momento che molti gruppi e iniziative reclamano spazio pubblico e creano nuove condizioni di socialità urbana. Il crescente coinvolgimento dei cittadini è sostenuto dal Comune attraverso un’idea innovativa, la piattaforma “Synathina” che offre l’opportunità a diverse ONG e ad altre iniziative di fare rete e di utilizzare un edificio recentemente rinnovato in prossimità del mercato alimentare di Varvakeios.

4. Il mercato alimentare di Varvakeios: autenticità e progetti futuri

Il mercato alimentare comunale di Varvakeios è ospitato all’interno di un edificio storico su Athinas Street sin dalla fine del 19° secolo e non è cambiato molto nel corso degli anni. Si trova tra i bar e ristoranti “hip” di Agias Eirinis, il Comune, Psiri e l’area degradata intorno a piazza Omonia e rappresenta una delle aree più affascinanti del centro cittadino. È un punto di incontro per molti ateniesi che tradizionalmente qui fanno le loro piccolo spese, cercando l’affare migliore (es. una testa d’agnello per la loro zuppa a 1 Euro…), ma di recente è diventato anche un posto per i nuovi arrivati in città: intorno al mercato si possono trovare negozi che vendono beni importati dall’Egitto, dalla Polonia, dall’India e da altri Paesi. Anche questi negozi spesso diventano dei punti di ritrovo.

A differenza di esempi come i mercati de la Boqueria o di Santa Caterina a Barcellona, Varvakeios è un mercato non-turistico con molti elementi di autenticità; c’è tuttavia bisogno di analizzare e fronteggiare i problemi che gli si trovano innanzi, per assicurare una alta qualità e varietà di prodotti e per valorizzare il suo ruolo come luogo di interazione sociale. Attraverso il progetto Urbact Markets, la Regione dell’Attica come partner di progetto sta cercando di creare le condizioni per pianificare i prossimi passi per il futuro dei mercati alimentari e creare consenso tra i vari stakeholders (l’atteggiamento verso il cambiamento non è sempre positivo…). Alcuni interventi interessanti stanno avendo luogo qui per cercare di ridare fiducia all’area – non si dovrebbe perdere l’opportunità di visitarla dopo il tramonto perché le foto degli interni di ciascun negozio sono state affisse sulle loro facciate creando un’installazione artistica davvero unica…

5 – Atene come galleria di graffiti a cielo aperto

La scena dei graffittari di Atene è stata molto fiorente nell’ultimo ventennio e alcuni dei suoi artisti di strada hanno ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo. Molti edifici, specialmente quelli situati intorno a Piraeus street e al quartiere Exarcheia sono usati come delle “tele pittoriche”, offrendo una passeggiata all’aperto in una “galleria” davvero unica. Di recente, dei murales commissionati hanno cominciato a trasformare il paesaggio urbano di Atene creando alcuni contrasti davvero interessanti (non perdete quello su Piraeus street che si ispira ad un dipinto di A. Durer). Un recente articolo del New York Times mette in evidenza gli aspetti sociali ed estetici dei graffiti ad Atene.

6. Metaxourgeion: un quartiere alternativo e in trasformazione

Metaxourgeion è al momento un’area che sta vivendo un rapido cambiamento – alcuni la chiamano “la nuova Psiri” non solo perché molti dei suoi artisti e delle sue gallerie d’arte si sono trasferiti qui, ma anche perché sembra che stia affrontando le stesse opportunità e gli stessi rischi. L’area sconta già dei seri problemi di degrado specialmente verso piazza Omonia, ma una passeggiata intorno a piazza Avdi vi rivelerà un aspetto particolarmente affascinante ed alternativo di Atene. Il progetto di riunificazione dell’area archeologica dovrebbe continuare in quest’area, collegando Kerameikos con l’accademia di Platone tramite una rete di strade pedonali e piste ciclabili. Ciò creerà un nuovo itinerario turistico in un’area “difficile” e potrebbe probabilmente portare ad effetti di gentrificazione. Metaxourgeion è anche un quartiere nel quale ci si aspetta che una nuova iniziativa pubblico-privata porterà ad una rigenerazione culturale: uno “sviluppatore immobiliare visionario” o “gentrificatore artistico”, a seconda del punto di vista da cui lo si guardi, che possiede molti edifici in quest’area, sta pianificando di trasformare la zona in un vibrante cluster culturale con un mercato di artigianato artistico grazie al sostegno del comune e di fondi dal Programma JESSICA.

7. L’Accademia di Platone: parco pubblico, distretto d’affari o destinazione turistica?

L’Accademia di Platone si trova tra un’area residenziale e una zona post-industriale: difficilmente un turista raggiungerebbe questa parte della città nonostante la sua importanza simbolica. Il sito è aperto al pubblico (non c’è biglietto) e la cosa più interessante è che il parco archeologico è integrato nella vita e nelle attività che si svolgono tutti i giorni nel quartiere: eventi, incontri, pranzi aperti e picnic sono organizzati di frequente dagli abitanti. Attraverso il progetto Urbact “Sustainable Food” è stato sviluppato un piano per creare dei piccoli giardini di erba e alberi, mentre le piante possono funzionare come mezzi per connettere gli abitanti e i visitatori alla storia di quel luogo, attraverso l’uso di varietà locali dell’Attica (timo, olivo, fico, iperico). Questi interventi sono stati pianificati in diverse parti della città; grazie al progetto, le politiche alimentari sono entrate a far parte dell’agenda urbana di Atene e saranno rese prioritarie nel prossimo periodo di programmazione (creazione di un’area verde nell’Accademia di Platone e creazione di un giardino comunale con varietà floreali locali).

Di recente, l’Accademia di Platone sta attirando l’attenzione dei media: alcuni anni fa la Borsa si è trasferita in quest’area ed ora ci sono dei progetti per sviluppare più uffici e spazi commerciali proprio accanto al parco. Più in particolare, secondo il quotidiano Kathimerini, una compagnia che appartiene ad un gruppo di investimento internazionale sta acquistando lotti vicino ad Avenue Kifissou e sta pensando di sviluppare un centro commerciale e di intrattenimento multi-livello che sarà chiamato “Academy Gardens”. Gli abitanti sono preoccupati degli effetti sul parco e sul paesaggio urbano di una simile iniziativa.

di Kristine Sergejeva, URBACT Communication Manager e Nicholas Karachalis, Lecturer all’Università della Tessaglia

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