Cosa vorresti fare da grande?

Quando sarò grande, diventerò … Ricordi quando ti veniva chiesto da piccolo? Cosa rispondevi? Ricordo che in diversi momenti della mia vita volevo essere una guida turistica, un assistente di volo e un giudice. Ma soprattutto volevo essere una spia internazionale. Il tipo che indossa pantaloni blu e guida una macchina sportiva. Dunque, cosa è successo? Nel corso dei miei studi ho lavorato le estati in una fabbrica. Lanciata nel mondo del lavoro, ho lavorato per ONG, un giornale e una università. Mi sono specializzata in comunicazione prima di essere una freelance e diventare una consulente che lavora nell’ambito delle politiche europee. Quando ho avuto l’occasione mi sono presa anche del tempo per viaggiare per il mondo. Quando ho risposto a questa domanda a dieci anni, non avevo idea di cosa sarei diventata o cosa significasse davvero lavorare.

 

Mi sono ricordata di questo in seguito a due recenti esperienze. Il primo lavoro svolto nel team di  Job Generation for a Jobless Generation, la cui edizione speciale sarà pubblicata a maggio e che diventerà un seminario nell’ambito dell’ URBACT City Festival a Riga. Parte del loro studio verte su come l’occupabilità dei giovani può intrecciarsi con i lavori del futuro. Lo studio comprende anche riflessioni sull’ibridazione delle competenze, questo significa che i lavori del futuro richiederanno ai giovani di sviluppare un vasto mix di competenze provenienti sia dalla formazione ma anche fondamentalmente da interessi esterni, esperienze, legami.
Bob Arnkil, Lead Expert di My Generation at Work, afferma giustamente che il lavoro per la vita, normale per le precedenti generazioni, è ormai un concetto praticamente obsoleto.
I giovani che sono incoraggiati alla ricerca di conoscenza, a cui sono offerte maggiori opportunità di fare nuove e differenti esperienze, hanno più probabilità di trovare la loro strada in queste nuove carriere “ibride” anche per creare nuova occupazione e imprese. Così per un giovane che ama il gioco quelle ore spese a giocare a Minecraft in camera, potrebbero alla fine diventare utili se impara anche il linguaggio della “codifica”, ricorda la storia, collabora con altri creativi e sviluppa il prossimo Principe di Persia.

La seconda esperienza è stata quella di speed-mentor per giovani donne nell’ambito dell’ UN International Day of the Girl lo scorso anno. Ho parlato con le ragazze e sono rimasta affascinata dalle domande e dalle preoccupazioni delle giovani rispetto al loro futuro.
Una delle ragazze era già preoccupata su come conciliare i tempi del lavoro con la famiglia. Mentre un’altra ha parlato di competizione e come poteva prepararsi a competere con i migliori all’Università e non solo. Le ragazze si sono mostrate preoccupate sul lavoro da scegliere per il resto della loro vita.
Il mio consiglio è che dovrebbero seguire i loro cuori, le cose e le attività che amano, con un approccio aperto e scegliere opportunità che offrono prospettive invece di chiudere le porte al loro futuro. E’ molto probabile che le loro carriere possano incorrere in urti e in colpi di scena lungo la strada. Inevitabilmente dovranno affrontare gli ostacoli e il modo migliore per superarli è quello di avere fiducia in se stessi, buone strutture di supporto e il coraggio di non permettere alla possibilità di fallire di fermarle dal proseguire e dal rischiare prima di tutto.
Ho anche consigliato Lean In, il libro del Chief Operations Officer (direttrice operativa) di Facebook Sheryl Sandberg, pieno di consigli utili rivolti alle donne, che le incoraggiano ad essere ambiziose e a stare attente a non preoccuparsi troppo delle cose, come la coinciliazione dei tempi di lavoro con la famiglia prima che ne abbiano bisogno.
Con il giusto sostegno e abbastanza occupazione, questo mondo futuro potrebbe essere ricco di opportunità stimolanti. In Europa un’economia basata sulla conoscenza, le capacità e il talento dei giovani hanno bisogno di essere promossi mentre quelli delle persone più anziane essere conservate. Già oggi, e in futuro, il pensionamento sarà sempre più flessibile. Quindi, forse, chi lo sa? Potrei ancora diventare una spia internazionale.

di Sally Kneeshaw

Articolo originale: http://www.blog.urbact.eu/2015/01/what-do-you-want-to-be-when-you-grow-up/