Dati ONU sull’urbanizzazione del sud-est asiatico

La città è il luogo di confronto e di competizione che insieme stimolano l’innovazione ed educano alla tolleranza. La città è il simbolo della civiltà, non a caso i due termini nascono dalla matrice comune civitas.
Come ha affermato Kofi Annan al termine del suo mandato, “le città sono spesso descritte come la culla della civiltà, fonte di rinascita culturale ed economica, ma per circa un terzo della popolazione urbana del mondo in via di sviluppo che vive in estrema povertà, esse sono tutt’altro”. Il disagio e l’esclusione sociale dei bambini che vivono in molti centri urbani dei paesi asiatici ad esempio, rappresentano un’opportunità mancata di promuovere pratiche di buon governo locale e di assicurare l’attuazione universale dei diritti umani. Lo Statistical Yearbook della Commissione economica e sociale dell’ONU per l’Asia ed il Pacifico (Escap) rivela che proprio in quest’area è in corso il più rapido processo di urbanizzazione, che va di pari passo con una povertà urbana in vorticoso aumento, un consumo di energia più che raddoppiato, una motorizzazione crescente che ha favorito la mobilità, ma anche fatto salire esponenzialmente i livelli d’inquinamento. L’edizione 2007 dell’annuario raccoglie dati interamente provenienti da fonti internazionali come l’Onu ed altre organizzazioni mondiali, tanto da facilitare le comparazioni statistiche. L’urbanizzazione è particolarmente forte nel sud–est asiatico ed è l’effetto del richiamo che le metropoli esercitano su parte della popolazione: il 40% degli abitanti delle città di questa regione, vive in bindonvilles, un dato superiore al 33% che abita nelle baraccopoli dell’America latina e dei Carabi.

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