Dal 2013 la nuova tassa sui rifiuti finanzierà il servizio di igiene ambientale

altA partire dal 2013 la Tares, la nuova tassa sui rifiuti che sostituirà la Tarsu o la Tia, a seconda del prelievo comunale, finanzierà i servizi di igiene ambientale occupandosi anche di illuminazione pubblica e manutenzione delle strade. E proprio perché volta a comprendere altre voci di salvaguardia ambientale, la Tares sarà più costosa di tutte le tasse sui rifiuti che l’hanno preceduta. I Comuni applicheranno una maggiorazione al tributo sui rifiuti pari a 30 centesimi al metro quadro, elevabile fino a 40 centesimi. Ciò comporta un aumento nell’ordine di qualche decina di euro per abitazione e negozi, con un incremento più sensibile per imprese, uffici e centri commerciali.

I contribuenti verseranno complessivamente un miliardo di euro all’anno che lo Stato risparmierà mediante un taglio uguale agli ex trasferimenti ai Comuni, ora rivoluzionati dalla legge di stabilità. In diverse circostanze, tuttavia, la componente rifiuti dovrà incrementare il conto rispetto a quello odierno. Il tributo infatti, sarà relativo anche al finanziamento complessuvo del costo del servizio rifiuti, cosa che attualmente succede solo nei Comuni che appongono la tariffa Tia (circa 1.300, ovvero il 16% del totale). Il rimanente 84% degli Enti utilizza ancora la Tarsu e la situazione cambia da caso a caso, in certi Comuni, infatti, gli incrementi degli scorsi anni hanno accorciato la distanza fra costi ed entrate fino a pareggiarli, in altri invece le cose non sono ancora a buon punto. La Tarsu, ad esempio, a Milano nel 2012 è già aumentata, passando da 209 a 256 milioni di incasso, ma per raggiungere i 271,4 milioni di costo del servizio dovrà crescere ancora. La Tares è stata stabilita dal decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011. La sua entrata in vigore a partire dal 2013 è invece dettata dai ritocchi alle basi imponibili e al sistema di riscossione decisi dagli emendamenti dei relatori al Ddl di stabilità.
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