Dai dati Istat la rete ferroviaria dei territori italiani

altLa Commissione europea nel libro bianco nel capitolo dedicato al trasporto ferroviario, settore strategico dal quale dipende il riequilibrio dei trasporti europei, soprattutto riguardo al comparto merci, pone l’accento su alcuni problemi irrisolti: la mancanza di infrastrutture adeguate al trasporto moderno; l’assenza di interoperabilità tra reti e sistemi; le scarse ricerche sulle tecnologie innovative, la dubbia affidabilità di un servizio che non risponde alle necessità dei cittadini.
Nel 2007 la rete ferroviaria italiana si sviluppa per 5,4 chilometri ogni 100 chilometri quadrati di superficie territoriale, con un valore medio di rete elettrificata a binario semplice e doppio, pari a circa 3,8 chilometri per cento chilometri quadrati di superficie.

La dotazione di rete ferroviaria è misurata mediante il numero di chilometri della rete ferroviaria italiana per cento chilometri quadrati di superficie territoriale; il suo livello di sviluppo tecnologico è misurato mediante la quota parte di rete e binario doppio elettrificato. La rete ferroviaria complessiva si ripartisce in rete a binario semplice elettrificato e non, nonché rete a binario doppio elettrificato e non.
Se guardiamo al 2007 l’Italia può contare su 5,4 chilometri di rete ferroviaria ogni cento chilometri quadrati di superficie territoriale, collocandosi rispetto agli altri Paesi europei in una posizione intermedia. Se si considera, invece, lo sviluppo tecnologico della rete la situazione dell’Italia è migliore (circa il 42% della rete complessiva ha un binario doppio elettrificato). Il nostro Paese si pone in sesta posizione dopo Belgio, Germania, Polonia, Austria e Francia per chilometri di rete a binario doppio elettrificato in rapporto alla superficie. I Paesi con un’elevata dotazione complessiva della rete ferroviaria sono: la Repubblica Ceca (che però può contare solo sul 18,4 per cento di rete a binario doppio elettrificato), il Belgio e la Germania (entrambe con estensione della rete superiore ai 10 chilometri per cento chilometri di superficie). Tra i Paesi dell’Ue15 quelli con dotazione molto scarsa (meno di 3 chilometri ogni cento chilometri quadrati di superficie) vi sono Irlanda, Svezia, Spagna, Grecia e Finlandia. I dati disaggregati a livello regionale e disponibili per il 2005 segnalano la Valle d’Aosta e la Sardegna come le regioni che per dotazioni di infrastrutture ferroviarie presentano la condizione più disagiata. La prima può contare su soli 2,5 chilometri di rete ogni cento chilometri quadrati di territorio, tutta a binario semplice non elettrificato e in Sardegna la trazione diesel è quasi totale: la regione ha infatti solo 1,8 chilometri di rete ogni cento chilometri quadrati di superficie territoriale, per il 96,2% a binario semplice non elettrificato. Le province autonome di Bolzano e Trento hanno una bassa dotazione dovuta, così come in Valle d’Aosta, principalmente alle caratteristiche geofisiche del territorio, tuttavia la provincia di Bolzano registra un elevato sviluppo tecnologico con linea ferroviaria totalmente elettrificata. Il primato della dotazione spetta alla Liguria (9,2 chilometri per cento chilometri quadrati di superficie territoriale) seguita da Campania, Piemonte e Lazio (tutte con più di 7 chilometri per cento chilometri quadrati); mentre le regioni a maggiore tecnologia sono ancora il Lazio, la Liguria e il Friuli Venezia Giulia dove la quota di linea a binario doppio elettrificato rispettivamente al 70,3%, al 64,9% e al 64,1% della rete complessiva. Il Mezzogiorno vive invece una situazione di criticità, in particolar modo in Sardegna, Basilicata e Puglia.

Fonte: www.istat.it
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