A Milano la mostra-racconto “New Towns in Asia”

altInaugurata il 6 giugno a Milano presso lo Spazio FMG l’Architettura la mostra New towns in Asia a cura di Luca Molinari e Simona Galateo, per mettere a fuoco una serie di tematiche sulla sostenibilità urbana. Una mostra-racconto sullo scenario globale riferito alle nuove città e ai quartieri “figli” della Garden City di Ebenezer Howard e della Ville Lumiére Radieuse di Le Corbusier, ma anche di Brasilia, Chandigarth, Abuja e Buana. Eco-cities che oggi nascono e sorgono in Cina, Corea, Nigeria e Vietnam, a firma dei più influenti studi internazionali. La mostra guarda in particolare a cinque progetti in fase di realizzazione: Masdar City di Norman Foster, volta ad un funzionamento a zero emissioni e zero rifiuti nel deserto, in prossimità di Abu Dhabi. Golden Hills sviluppata da SOM in Vietnam, lungo il fiume Cu De, interessante soprattutto in riferimento allo studio delle acque e alle soluzioni adottate per la gestione delle forti precipitazioni e delle inondazioni. In Turchia, al confine tra Europa e Asia si sviluppa invece Kartal Pendik, progettata da Zaha Hadid, che rappresenta un interessante stimolo alla riflessione sulla progettazione parametrica. Due progetti di KPF Kohn Pedersen Fox Associate: la cinese Meixi Lake, dove il trasporto su acqua rappresenta la principale fonte di mobilità e la sud coreana Songdo, la più vasta operazione immobiliare mai promossa da un investitore privato.

“Realizzate con le tecnologie e gli accorgimenti più innovativi, dal disegno urbano alle visioni e agli scenari più futuribili, le New Towns vogliono rappresentare un modello, plausibile alternativa alle città esistenti da cui spesso dipendono – ha detto il curatore della mostra, Luca Molinari. La mostra guarda a questi progetti, ne indaga dati e misure del loro essere eco-compatibili, confronta le soluzioni tecniche e tecnologiche proposte, li rilegge attraverso i più tradizionali e importanti riferimenti nella storia del XX secolo per comprenderne affinità e risonanze. Ma soprattutto si chiede se le aspettative per lo sviluppo urbano sostenibile possano essere soddisfatte dai progetti delle nuove eco-cities, o se piuttosto che risolvere, aggravino situazioni già esistenti, problematiche e tese per loro stessa natura”.
Per approfondire