A Verona “Anziani protagonisti nel quartiere”

Le politiche sociali del Comune di Verona a favore della popolazione anziana: un nuovo progetto per la città.

La popolazione anziana rappresenta una larga componente della struttura demografica italiana.
La tendenza è in crescita da anni e si accompagna alla decrescita della natalità determinando una modificazione della composizione strutturale della popolazione per classi di età con il conseguente allungamento della vita media. L’Istat nelle sue statistiche definisce “popolazione anziana” quella parte di cittadini che hanno 65 anni e più, contrapponendola alla fascia di età compresa tra i 15 ed i 64 anni, definita invece “popolazione attiva”.

Normalmente quindi lo spartiacque è dato dal compimento del sessantacinquesimo anno di età che consente, ad esempio, l’accesso a vari servizi che i comuni offrono alla popolazione anziana.
Per una sintesi valutativa del crescente peso che la popolazione anziana ha assunto nel quadro complessivo dell’amministrazione comunale di Verona nei diversi ambiti di intervento (sociale, culturale, sportivo, del tempo libero ecc) richiamiamo qualche dato che pone in rilievo l’importante aumento del numero dei residenti appartenenti a questa classe di età.

Nella città di Verona il numero complessivo di anziani ultrasessantacinquenni risulta attualmente di 52.751 dal 1971 ad oggi. La classe di età dai 65 anni ed oltre ha visto raddoppiare il proprio peso passando nella media, da un’incidenza pari al 10,84% ad un’incidenza attuale pari a circa il 22% della popolazione. Sul totale della popolazione anziana, 16.685 unità sono costituite famiglie unipersonali (pari al 31,6% della popolazione anziana); nel territorio comunale veronese l’indice di vecchiaia è pari a 169, ciò significa che per ogni 100 giovani al di sotto dei 15 anni, vi sono 169 persone oltre i 65 anni; il peso di questa classe d’età è sensibilmente accentuato nell’ambito del centro storico cittadino rispetto al resto del territorio comunale ed in particolare alle aree più periferiche.

Oggi il contatto sociale in una città come Verona, non diversamente da molti altri contesti urbani, si caratterizza sempre per i meccanismi di parcellizzazione ed isolamento sociale per la mancata comunicazione tra le generazioni e per l’isolamento delle persone che escono dai processi produttivi. Il passaggio delle esperienze tra generazioni ha anche perso i luoghi in cui storicamente si esprimeva, determinando un impoverimento delle reazioni, la perdita del gusto dello stare insieme, la conseguenza di un diffuso disagio sociale che sembra essere determinato, almeno in parte, dai meccanismi dell’organizzazione sociale in ambito urbano.

In controtendenza, nel comune Verona si evidenzia la vivacità delle forme di auto-organizzazione da parte di gruppi di anziani che in diverse zone della città si incontrano e promuovono diverse iniziative. In molti casi questi gruppi e le loro attività però rimangono separate e circoscritte.

Già da alcuni anni nel campo delle politiche sociali è stata avviata a Verona una profonda riflessione sugli obiettivi e sulle strategie che orientano l’erogazione dei servizi a favore delle persone anziane. Le scelte dell’amministrazione comunale sono orientate a migliorare la qualità di vita dei cittadini secondo una graduale trasformazione dei servizi su diverse linee operative: favorire innanzitutto la permanenza dell’anziano nel proprio ambiente di vita; sostenere il cittadino anziano nelle sue esigenze primarie e di vita di relazione; valorizzare le potenzialità e gli interessi dopo l’uscita dal ciclo produttivo; garantire cura ed assistenza a coloro che non sono autosufficienti.

Il progetto del Comune di Verona è orientato all’offerta di servizi più flessibili, diversificati in relazione alle tante esigenze di una popolazione anziana portatrice di risorse, interessi, potenzialità, ma anche di difficoltà e talvolta di impedimenti reali alla propria autonomia di vita, che come tali, richiedono interventi personalizzati. Ciò significa operare per garantire un sistema articolato di servizi sociali, integrati a più livelli, fondato sull’analisi dei bisogni, sulla pianificazione dei servizi, sulla gestione integrata tra servizi pubblici, tra pubblico e privato, tra sociale e sanitario.

L’assessorato ai Servizi Sociali, in collaborazione all’assessorato al Decentramento promuove con il progetto “Anziani protagonisti nel quartiere” interventi finalizzati a consolidare l’area della domiciliarità e, allo stesso tempo, la partecipazione della popolazione anziana alla vita attiva del quartiere attraverso la realizzazione di centri d’incontro e di aggregazione per la terza età in ogni quartiere cittadino. La realizzazione di tali centri verrà ora collegata all’espansione di tutto il territorio comunale con servizio pasti a domicilio, vista come necessaria integrazione al sistema d’interventi a favore della permanenza degli anziani nella propria abitazione.
Questa progettualità verrà attuata con le modalità già messe in atto nei quartieri in cui il servizio è attivo e potrà all’occorrenza e se richiesta prevedere la fornitura di pasti presso le sedi dei centri d’incontro e di aggregazione per la terza età.

Il programma nel suo complesso vuole spostare l’attenzione dell’anziano inteso come fruitore di servizi e di interventi, all’anziano come portatore di esperienze, cultura, storia e saggezza, nonché capacità pratiche ed interessi ponendolo come risorsa e soggetto ancora attivo sia per il quartiere che per l’intera comunità cittadina.
Il Comune di Verona, con l’iniziativa “Anziani protagonisti nel quartiere” vuole valorizzare il senso di appartenenza di cui gli anziani sono portatori, favorendo la loro partecipazione alla vita sociale. Quindi il quartiere vuole essere inteso come contesto capace di recuperare al suo interno le risorse umane per prendersi cura dell’intera comunità. Un quartiere come “villaggio” e non come aggregato informe di persone.

Il metodo proposto dal Comune di Verona è quello di valorizzare l’autogestione e le forme della partecipazione sociale della terza età storiche, ma anche nuove ed inedite con la successiva messa in rete con le Università della terza età e tutti i percorsi già promossi dalle strutture comunali nelle diverse aree d’intervento sociale, culturale, sportivo e ricreativo.

La presenza di un centro in ogni quartiere è quindi volta a contrastare l’insorgere di situazioni di solitudine e di emarginazione e tra le attività proposte vi sono anche visite guidate a musei e mostre, iniziative, eventi svolti in collegamento con le Università della terza età. E per coloro che hanno abilità e situazioni psicofisiche diverse vengono presentate esperienze di lettura, proiezione di film, incontri con scrittori e poeti, oltre alla possibilità di effettuare visite specialistiche presso gli stessi centri.

Fonte: www.comune.verona.it
Per approfondimenti