Smart city, il Comitato delle Regioni adotta il parere sull’innovazione urbana

Anche il Comitato delle Regioni si esprime sulle smart city, promuovendo gli scambi tra città virtuose e sostenendo nuove misure di sostegno all’innovazione urbana, sulla scia di quanto sta promuovendo in Italia l’Osservatorio Smart City dell’Anci. Creare un partenariato che promuova lo sviluppo di città e comunità intelligenti in Europa è il parere presentato da Ilmar Reepalu (SE/PSE), sindaco di Malmö e adottato dal Comitato delle regioni nel corso della plenaria di luglio.

Il parere accoglie la proposta della Commissione europea di stabilire dei partenariati europei per l’innovazione per aiutare il settore industriale e le città dell’UE a sviluppare e diffondere soluzioni tecniche innovative.
L’ iniziativa, partenariato Città e comunità intelligenti (CCI), rientrerà nell’ambito del programma Horizon 2020 e sosterrà i progetti volti a trasformare le città dell’UE in ambienti intelligenti e sostenibili applicando soluzioni fondate sull’integrazione di tre settori tecnologici: energia, trasporti e tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
“Nuovi scenari si aprono in Europa e il Comitato delle Regioni invita gli Stati membri a guardare oltre il presente, fatto di crisi e austerità”, ha commentato Mauro D’Attis, consigliere del comune di Brindisi e componente della commissione ECOS del Comitato delle Regioni.
Il parere non solo punta alla nascita di città intelligenti e sostenibili ma sottolinea anche la necessità di adattare le reti energetiche esistenti nell’UE alle fonti di energia rinnovabili. Grazie al rafforzamento delle reti energetiche e al loro migliore accesso da parte delle comunità sarebbe infatti possibile ampliare il ricorso alle energie rinnovabili. Il Comitato delle Regioni raccomanda di elaborare una guida che presenti e chiarisca le iniziative e i programmi europei che permettono di finanziare i progetti innovativi sviluppabili nell’ambito del partenariato di innovazione città e comunità intelligenti.
Inoltre, il parere esorta la Commissione a non tenere conto – tra i criteri di selezione dei progetti – del fattore demografico, poiché risulterebbero esclusi i progetti sostenibili provenienti dai comuni di minore dimensione demografica, anche essi rilevanti in questo contesto.
“Grazie ai nostri emendamenti – conclude D’Attis – il parere si è rafforzato rispetto al ruolo che anche i piccoli comuni, assieme, hanno in questo piano di sviluppo innovativo. Con l’Anci siamo attivamente presenti nei tavoli di partenariato nazionale e affianchiamo le città nel lavoro di individuazione del fabbisogno di intervento e di predisposizione dei piani”.