Bollettino Urbact Agosto-Settembre 2013

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Nella bella città di Dublino: la Summer University di Urbact

Dublino è un partner abituale dei progetti Urbact. Dal momento che si prepara ad accogliere i delegati della Summer University di Urbact ad agosto, guardiamo all’approccio della capitale irlandese allo sviluppo urbano e ai vantaggi della sua partecipazione a quattro progetti Urbact.

La crescita del turismo delle navi da crociera
James Joyce non avrebbe creduto ai suoi occhi: nel porto di Dublino, così spesso menzionato nei suoi libri, arrivano ogni settimana enormi navi da crociera della lunghezza di tre campi da calcio imbarcando più di mille turisti all’anno dalle strade della città. I turisti respirano la famosa atmosfera letteraria della città e spendono milioni di euro nei suoi negozi.

Parte del successo di questo sviluppo si deve alla partecipazione di Dublino al progetto Urbact CTUR Port Cities project conclusosi nel 2011. “Il progetto ha avvicinato Comune e autorità portuale”, spiega John O’Hara, responsabile della pianificazione urbana per il piano di sviluppo. “In passato abbiamo lavorato in eco-sistemi paralleli”. “In realtà le due autorità avevano già lavorato insieme per costruire un tunnel dal porto alla tangenziale della città per deviare i camion container dalla città congestionata alle banchine del fiume Liffey. Quel tunnel è stato aperto nel 2006”.

Vantaggi da entrambi i lati

Poi è arrivato il progetto Urbact sulle aree portuali che ha avvicinato ancora di più le due autorità. Hanno concordato sui piani per migliorare l’attracco per navi da crociera ancora più grandi che arrivano a Dublino e sulla creazione di un collegamento di 3km dal porto al centro della città più attrattivo per i turisti. “Da entrambi i lati ci sono stati vantaggi” ha spiegato John O’Hara. “Gradualmente tre il porto e la città si stabilisce una relazione simbiotica. Molto di ciò che è accaduto si deve all’iniziativa Urbact sulle navi da crociera”.
Dublino è stata rivoluzionata nel corso degli ultimi anni grazie a diversi sindaci. Dopo il boom degli anni del “Celtic Tiger” intorno alla metà degli anni Novanta, c’è stato l’improvviso crollo economico del 2008. L’Irlanda è passata da un tasso di disoccupazione del 5% dei giovani under 20 a una media del 14% e persino 17%. Per la prima volta dopo anni (come lo stesso Joyce) i giovani hanno cominciato a lasciare il paese.

Il nervo scoperto dell’emigrazione

“L’emigrazione è il nervo scoperto in questo paese perché è stata la più grande ed intensa emorragia per molto tempo. Abbiamo temuto negli ultimi tre o quattro anni di vederla riemergere”, ha commentato John O’Hara. E’ cautamente ottimista sul fatto che 1.2 milioni della popolazione della regione più grande di Dublino stia mostrando segni di crescita.
Negli ultimi anni c’è stato un aumento degli immigrati in città, essi costituiscono oggi tra il 15 e il 20% della popolazione e sono soprattutto polacchi e cinesi.
Questo fenomeno è stato il tema della partecipazione di Dublino ad un altro progetto Urbact OPENCities. “Essi portano vantaggi in modi che non avremmo potuto prevedere”, spiega O’Hara. “Usano meglio gli spazi pubblici, per esempio. Spesso nel week-end, lungo le banchine e il Phoenix Park, si vedono più famiglie di cittadini migranti che irlandesi”.

La città è partner anche di altri due progetti Urbact. Il primo è il progetto URBACT Markets che punta a trasformare il profilo dello storico mercato di frutta e verdura del centro della città da un centro all’ingrosso ad un punto di vendita al dettaglio, favorendo l’economia alimentare della città e lavorando sulla conservazione della struttura vittoriana dell’ingresso del mercato coperto. “Questa è un’opportunità per attrarre le persone nell’area e dare nuovo impulso alla città, come nel caso del Borough Market a Londra” spiega John O’Hara.

Promuovere una città più compatta e sostenibile

Il secondo progetto è USE ACT, centrato sulla riqualificazione urbana. Il tema è in linea con la strategia di sviluppo del Comune nella promozione di una città più compatta e sostenibile. Si sta gestendo la crescita della popolazione della città cercando di far ritornare tutti quei pendolari che si sono trasferiti in aree più lontane quando i prezzi degli immobili erano in piena espansione. Persone che si trovano a percorrere, a volte, 100 km al giorno in auto per raggiungere i luoghi di lavoro.
Il Consiglio Comunale ha piani d’azione locali per creare due nuovi grandi quartieri della periferia di Dublino: uno vicino all’aeroporto sul lato nord e Pelletstown ad ovest, entrambi situati sulle linee ferroviarie principali. “Pensati per le persone single come pure per gli anziani e per tutte quelle persone che vogliono vivere in quelle zone, piuttosto che abitare a 30-40 miglia fuori città con il costo aggiuntivo del trasporto privato” spiega John O’Hara. “Noi abbiamo solo 500 ettari di spazio vacante a disposizione in città, ecco perché abbiamo bisogno di fare buon uso di esso”.

La storia di successo dell’area portuale della città

Inoltre, come parte del progetto Use Act, Dublino ha sviluppato una strategia per riqualificare le aree industriali dismesse. “Questo progetto e altri in cui siamo stati coinvolti riguardano il buon uso del territorio urbano “, dice John O’Hara. “Abbiamo 200 siti vacanti nel centro della città di qualsiasi genere da case vuote fino a siti di grandi dimensioni di 10-12 ettari. Stiamo attivamente cercando il modo di far ripartire quelle zone. Stiamo lavorando ad un database di tutte quelle aree per scoprire chi è il proprietario, portare disincentivi, come le tasse locali, per fare in modo che essi mettano in gioco quei siti come parte della città. Non solo sono sgradevoli alla vista, ma sono una perdita per la città”.

La storia del successo dello sviluppo di Dublino negli ultimi vent’anni è stata la trasformazione di aree portuali in centri e aziende di servizi finanziari. Iniziata nel 1987, si continua con una seconda fase: sviluppare 22 ettari di terreno nel nord Lotts e nell’area del Grand Canal Dock. Il piano del Comune è favorito da infrastrutture già esistenti nella zona. Il sistema di tram Luas, con una rete di 54 stazioni e 36 km di binari, ha una linea che corre lungo il lato nord del distretto portuale della città. “Abbiamo hub di creatività laggiù che funzioneranno da attrattori: Google, che dà lavoro a 2.000-3.000 persone, e Facebook”, dice John O’Hara. “Sul fronte della cultura abbiamo il nuovo centro congressi di Dublino che porta delegati nell’area e un teatro da 2.000 posti al Grand Canal Dock. Quindi non è solo un parco di uffici, si tratta di attrarre la vitalità e la varietà in quella zona. Per noi, Urbact è stato un modo per affrontare questi problemi e portarli all’attenzione dei cittadini e degli amministratori”.

Per saperne di più

URBACT Summer University
URBACT MARKETS Project
USE ACT Project 
OPENCITIEs Project
CTUR Project

Più lavoro, città migliori – Un quadro d’azione per stimolare l’occupazione nelle città

Come aiutare le città a sostenere e a creare nuovi e migliori posti di lavoro per sostenere la ripresa? Questa è la sfida principale affrontata nel paper “More Jobs: Better Cities – A Framework for City Action on Jobs” che è parte della serie di sei nuovi report tematici Urbact “Cities of Tomorrow: Action Today“. Scritto da Mike Campbell e Alison Partridge, questo report fornisce un quadro d’azione per sostenere le città nella creazione di posti di lavoro.

Può essere usato come uno strumento per rivedere e sviluppare degli approcci esistenti, incoraggiando un ripensamento dell’attività urbana e dando guida e consigli ai policy maker locali e agli attori urbani.

Il report “More Jobs: Better Cities – A Framework for City Action on Jobs” è indirizzato agli attori dello sviluppo urbano e ai politici locali, oltre ai politici a livello nazionale e internazionale, che si occupano o hanno a che fare con il tema dell’occupazione in ambito urbano e con le politiche di formazione del lavoro e dei lavoratori. Il report definisce un approccio sistemico al problema e delinea dei mezzi strategici, coerenti, sistematici ed integrati per creare nuovi e migliori posti di lavoro.

Sfide e opportunità

Con più di 25 milioni di persone disoccupate, corrispondenti a più del 10%, e con la necessità di creare 18 nuovi milioni di posti di lavoro per raggiungere l’obiettivo di Europa 2020 del 75% di occupazione, l’agenda che riguarda l’occupazione è una delle priorità più importanti nell’Unione Europea. Più di due terzi della forza-lavoro dell’Unione Europea vive nelle città e una persona su quattro vive in solo 40 agglomerati urbani di più di un milione di persone.

“Non ci può essere una soluzione europea alla disoccupazione senza una soluzione urbana. Le città sono i principali motori della crescita, della competitività, dell’innovazione e dell’occupazione. Ma se la performance di alcune città è molto buona, quella di altre mostra segni di debolezza. Tutte le città devono fare di più se vogliamo realizzare i nostri obiettivi per quanto riguarda la lotta alla disoccupazione”, spiegano gli autori. E aggiungono: “Viviamo ancora in un’epoca turbolenta. La crisi economica è stata seguita da un periodo di austerità economica e fiscale e la ripresa è lenta. Questo non significa soltanto che creare più posti di lavoro è fortemente necessario, ma anche che è molto difficile”.

“Dobbiamo adattarci ai cambiamenti e adottare un nuovo approccio alle sfide urbane dell’occupazione, un approccio sistematico e coerente per questi nuovi tempi. Questa è la ragione per cui abbiamo sviluppato questo quadro d’azione per le città per combattere la disoccupazione, un approccio unico di sistema che serve ad aiutare i comuni a fare davvero la differenza e ad avere più successo nel generare nuovi e migliori posti di lavoro per i loro cittadini negli anni a venire”.

Il quadro d’azione per le città contro la disoccupazione

Ogni città presenta situazioni e problemi diversi e anche le soluzioni, le risorse e i mezzi a disposizione sono diversi. Non esiste una soluzione valida per tutte le città e per tutti i problemi. Ma molte città hanno anche molte cose in comune.

Il quadro d’azione è un insieme di principi, una struttura, che fornisce un sostegno, una guida e idee che possono essere adattate e usate nella maggior parte delle situazioni. È uno strumento che può essere usato per rivedere gli approcci esistenti e svilupparne di nuovi. Ma soprattutto, è sviluppato per aiutare a ripensare ciò che facciamo, e cosa potremmo fare, per generare nuovi posti di lavoro attraverso iniziative innovative.

Il paper asserisce che le città devono affrontare tre categorie di problemi – l’occupazione e l’economia, le persone e il mercato del lavoro, e le connessioni tra questi temi (come la governance, l’innovatività e la capacità) – per ottenere ripresa economica, crescita e resilienza. Il paper esamina uno alla volta questi temi e contiene degli esempi da un’ampia gamma di città, progetti e organizzazioni.

Secondo gli autori del paper, “come vengono fatte le cose è importante. Dobbiamo mettere insieme tutti i pezzi del puzzle del mercato del lavoro in un insieme sistematico e coerente attraverso le istituzioni nella città”. Il quadro d’azione per le città sul lavoro, le persone e le connessioni, considerato insieme con i cambiamenti delle condizioni economiche e con l’austerità fiscale, significa anche che la funzione e la capacità delle istituzioni cittadine sono la chiave per il successo. L’intera agenda richiede una leadership efficace – politica, economica e organizzativa.

E per concludere, “Le città possono fare la differenza. Avere successo non sarà facile ma l’utilizzo di questo metodo d’azione può aiutare le città ad affrontare la sfida di creare nuovi e migliori posti di lavoro per i loro cittadini”.

Per saperne di più:
More Jobs: Better Cities – A Framework for City Action on Jobs – PDF
Series of URBACT thematic reports “Cities of Tomorrow: Action Today” – URBACT Website

Benvenuti sul sito web della URBACT Summer University

Urbact sta organizzando la sua Seconda Summer University per i Gruppi di Supporto Locali. L’evento si svolgerà a Dublino, in Irlanda, da mercoledì 28 agosto a sabato 31 agosto 2013. Visita il sito web dedicato a questa esperienza unica di apprendimento e scopri di più sul programma, sulle tematiche, sul gruppo dei nostri “formatori” e, ovviamente, su Dublino.

La Summer University per i Gruppi di Supporto Locali URBACT è concepita come una esperienza senza uguali, che mira innanzitutto a rafforzare le competenze individuali e le capacità per sviluppare una pianificazione operativa di tipi partecipativo sulle politiche urbane. Gli attori dello sviluppo urbano, i politici, i rappresentanti di ONG, della società civile e del settore privato si riuniranno e sperimenteranno, tutti insieme, una combinazione di formazione, esercizi pratici di apprendimento e condivisione in rete delle esperienze.

A causa della disponibilità limitata di posti, la Summer University è aperta solo ai partner delle 15 reti URBACT attive. Nondimeno, faremo di tutto per condividere i contenuti con il pubblico più ampio prima, durante e dopo l’evento sul sito web della URBACT Summer University.
A partire dal programma e dalle aree tematiche, fino alla descrizione del team dei “formatori“, al tuo viaggio e soggiorno a Dublino, il sito web della URBACT Summer University ti aiuterà per tutta la durata dell’evento.

Per saperne di più:
URBACT Summer University – website
2011 URBACT Local Support Groups Summer University Videos! – URBACT website
2011 URBACT Local Support Groups Summer University: Participants first! – URBACT website
URBACT Local Support Groups – URBACT website