Iniziative legate al cibo per lo sviluppo locale sostenibile: le lezioni di Urbact

Questo è stato il focus di uno dei workshop organizzato da URBACT, durante gli Open Days a Bruxelles il 9 ottobre scorso.  Il suo obiettivo è stato quello di comprendere come le iniziative urbane legate al cibo hanno in realtà un respiro più ampio e influiscono sullo sviluppo economico, sociale ed ambientale favorendo il coinvolgimento dei cittadini. Andiamo ad analizzare quali sono stati i punti salienti. “Se decidi di creare un ‘local food network’, invita le persone in un luogo ospitale, come un bel terrazzo o addirittura una fattoria!” consiglia Anne de Feijter dell’Ufficio di Comunicazione di Amersfoort (NL). Coinvolta nel progetto URBACT Sustainable Food for Urban Communities network, ha spiegato il ruolo di mediazione che ha avuto la sua città nella promozione dell’idea di una comunità attorno al tema del cibo sostenibile, favorendo al contempo processi di coinvolgimento e co-creazione con i cittadini. La città ha creato un Gruppo di Supporto Locale chiamato « Real Food Network » composto da personale dell’amministrazione, da cittadini e da altri attori locali. Insieme hanno prodotto un Piano di Azione Locale lungo tre assi: far crescere l’economia locale grazie ad aziende agricole situate intorno alla città e ad orti comunitari urbani; favorire dei canali sostenibili per la distribuzione (ad esempio con accordi tra macellai e corrieri in bicicletta per recapitare prodotti locali in maniera sostenibile) ; infine incoraggiare il consumo dei prodotti locali nei ristoranti educando anche le fasce di età più giovani alla produzione e vendita locale. Queste iniziative hanno avuto un forte impatto positivo rispetto alla partecipazione, all’inclusione sociale e alla salute. Anne ha sottolineato che per ottenere i migliori risultati in questo progetto, l’amministrazione locale deve essere curiosa e molto vicina ai bisogni dei suoi cittadini.
Un ulteriore ruolo possibile per i Comuni è quello di sviluppare mercati moderni per la città. Nei nostri giorni, le strutture dei mercati devono avere delle caratteristiche urbane ben precise ; devono essere competitivi e devono anche essere attraenti a livello di infrastrutture. Con queste prerogative, vengono generati lavoro e imprenditorialità. Per esempio, a Wroclaw (Polonia), che è un’altra città partner della Rete URBACT Markets, un moderno mercato aperto da poco, dall’atmosfera tradizionale, è diventato un’attrazione per gli abitanti del posto e per i turisti. Il passo successivo è quello di attirare anche i giovani per farli lavorare e comprare all’interno del mercato. Per farlo la città ha fatto la scelta di parlare un linguaggio giovane e smart, lanciando anche campagne on line virali e un format televisivo con i produttori regionali come protagonisti. Inoltre, sempre all’interno del progetto è stata stabilita una Giornata Internazionale dei Mercati con eventi e assaggi gratuiti per tutti.
E che dire a proposito dell’uso degli appalti pubblici per favorire lo sviluppo di stili di vita e di consumo sostenibili? E’ il caso di Södertälje, capofila della rete URBACT Diet for Green Planet. Nel 2001 la città ha detto no per la prima volta al cibo pre-confezionato e in polvere nelle mense. Al suo posto la promozione di prodotti più gustosi, salutari, organici e soprattutto locali. Oggi, grazie a queste clausole inserite nei capitolati, il cibo organico ha dato lavoro a molte persone : il 30% dei cittadini mangiano prodotti locali e organici nelle mense (23 mila porzioni giornaliere da servire) e il 95% delle cucine scolastiche preparano il loro personale menu coinvolgendo anche i bambini nelle scelte. Grazie a questo procurement « sostenibile », più del 50% del cibo consumato nelle scuole è biologico. Il risultato diretto di questa strategia della nutrizione sostenibile è stato un calo del 30% del consumo di carne dal 2010 e una riduzione degli sprechi del 30-40%.
Ma a parte tutti gli ingredienti e le ricette possibili citati sopra, un altro elemento è ugualmente rilevante. «Le città hanno bisogno di esperti e di buoni prodotti. Occorre trarre vantaggio dal più piccolo prodotto di valore che si ha,  confezionarlo bene e promuoverlo!» commenta Rocio Rojo Arauzo, responsabile del progetto per il Piano Strategico Urbano a Burgos (Spagna), capofila della rete Gastronomic Cities. In altre parole, la possibilità di promuovere e sviluppare la propria città atraverso la gastronomia. Rocio afferma che stiamo vivendo « un’economia dell’esperienza », nella quale le persone vogliono sperimentare, provare, testare le cose. La gastronomia è strettamente legata a questo e favorisce la creazione di contatti e di una community tra consumatori, chef e gruppi sociali. Anche nelle città con una tradizione culinaria meno spiccata, c’è sempre un prodotto tipico da poter promuovere, per quanto in piccola scala. Dunque i professionisti e i prodotti particolari sono i due trampolini di lancio per una crescita della città.  
Concludendo, si può dire che le pratiche di gastronomia sostenibile attivate dalle città sono economicamente, socialmente, e ecologicamente benefiche per tutti (consumatori, cittadini, e imprese locali). Da tutti gli esempi riportati si può notare la fattibilità di una strategia olistica e integrata che punta al consumo sostenibile, che comprende gli appalti pubblici e e mense locali, che è in grado di coinvolgere attivamente i cittadini, i bambini, i produttori e i mercati e di promuovere nel miglior modo possibile i punti di forza della città. Gli “ingredienti” necessari per una strategia integrata sostenibile sono il lavoro orizzontale e incrociato dei servizi e degli uffici e il superamento della logica settoriale che spesso accompagna l’attività amministrativa.
L’articolo è basato sul report del gruppo di lavoro prodotto da Jenny Koutsomarkou, Capitalisation officer di URBACT, dopo la partecipazione al workshop moderato da François Jégou, Lead Expert della rete URBACT « Sustainable Food in Urban Communities » e Coordinatore del gruppo di lavoro URBACT sull’innovazione sociale nelle città e a cui hanno preso parte come relatori:
Sara Jervfors, Head of Diet Unit, Città di Södertälje, Svezia
Malgorzata Golak, Head Specialist, Città di Wroclaw, Polonia
Rocio Rojo Arauzo, Project officer, Strategic Plan City di Burgos, Spagna
Anne de Feijter, Communication advisor, Cità di Amersfoort, Paesi Bassi.