E’ Milano la prima città metropolitana ad avere scelto i Led per l’illuminazione pubblica

Il Premio Nobel per la Fisica è andato ai Led, gli innovativi dispositivi elettronici che utilizzano le proprietà ottiche di alcuni materiali per produrre la luce in modo efficiente dal punto di vista energetico, ma al tempo stesso rispettoso per l’ambiente. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato ai tre inventori delle rivoluzionarie lampadine: Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura, quest’ultimo trasferitosi dal Giappone all’Università californiana di Santa Barbara. Con l’arrivo delle lampadine a Led ora abbiamo lampadine molto più efficienti e che durano più a lungo rispetto alle vecchie fonti luminose”, questa la motivazione del Premio dell’Accademia svedese delle Scienze. “Circa un quarto della produzione di energia elettrica mondiale è impiegata per accendere le lampadine; i Led possono contribuire a risparmiare le risorse del Pianeta”. Ed è Milano la prima grande città ad avere scelto i Led per l’illuminazione pubblica.

“Ci rende particolarmente felici e in un certo senso orgogliosi la notizia del conferimento del Nobel per la Fisica ai Led – ha dichiarato l’assessore alla Mobilità e all’Ambiente del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran. Non più di una settimana fa, infatti, abbiamo presentato il nuovo piano di illuminazione pubblica che renderà Milano la prima grande città italiana completamente illuminata a Led. Questo grazie ad un piano di sostituzione di tutti i singoli punti di illuminazione pubblica presenti sul territorio comunali”. Milano ha fatto una scelta di innovazione, efficienza, rispetto ambientale e risparmio economico. “La rivoluzione Led – ha aggiunto l’assessore Maran – comporterà una riduzione del 52% dei consumi, che passeranno da 114 milioni di KW/h all’anno a 55 milioni; un risparmio annuo di oltre 11 mila TEP, tonnellate equivalenti di petrolio; una riduzione imponente di CO2 immesso in atmosfera, pari ad oltre 23 mila tonnellate in meno; un risparmio economico sulla bolletta pubblica del 31%, pari a 29 milioni di euro nel 2016. E poi minor inquinamento luminoso, ma uguale resa illuminante che garantirà qualità della vita e sicurezza nei quartieri”.