Osservatorio sull’adattamento al clima nelle città

altDella dimensione dei cambiamenti climatici e della consapevolezza riguardo alla necessità di affrontarli con strumenti di intervento nuovi e specifiche risorse riferite alla dimensione urbana si è parlato a Venezia il 23 e 24 maggio, nel corso della prima Conferenza internazionale sul clima e le città organizzata da Legambiente e Università Iuav. Alla presenza dei relatori europei e statunitensi, amministratori locali e ricercatori, sono state illustrate ricerche e studi che da New York a Stoccarda hanno mostrato i problemi degli impatti dei cambiamenti climatici e le strategie necessarie a contrastarli, nonché gli ultimi studi per comprendere quanto potrebbe accadere nel centro di Roma piuttosto che a Napoli o a Milano se, come previsto dall’Ipcc , la temperatura media continuerà a salire nei prossimi anni, con conseguente aumento degli effetti climatici estremi.

Tra gli studi presentati vi è quello realizzato in collaborazione con Legambiente dall’Osservatorio meteorologico di Milano Duomo, che ha analizzato i cambiamenti e i relativi aumenti delle temperature in nove città italiane (Torino, Milano, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo) dal 1961 a oggi, valutandone anche gli effetti critici da un punto di vista energetico (con maggiori consumi per la climatizzazione) e dal punto di vista della salute, per la maggiore frequenza di picchi di calore nelle ore diurne, temperature calde anche nelle ore serali e disagio termico per afa e umidità. “Il tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici deve entrare urgentemente nell’agenda politica nazionale e del governo delle città – ha dichiarato il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza -. L’impatto devastante di piogge intense, alluvioni, esondazioni, ci ricorda la fragilità del nostro Paese e l’impellenza di far diventare la sicurezza e la manutenzione del territorio una priorità di azione del nuovo Governo. Auspichiamo che si arrivi quanto prima alla definizione e approvazione di un piano nazionale di adattamento al clima, come previsto dall’Unione europea, con specifica attenzione alle questioni urbane. E’ fondamentale infatti, individuare obiettivi, progetti e risorse per intervenire nelle aree a rischio e riqualificare anche i quartieri dove il pericolo viene dall’effetto isola di calore, ossia dall’innalzamento delle temperature legato all’asfalto e al cemento che può avere effetti drammatici su alcune fasce della popolazione durante i picchi di calore”.

“L’accelerazione dei processi climatici impone dei cambiamenti nell’approccio a questi problemi – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini – a partire dall’attenzione alle risorse idriche, ma anche nello studio degli impatti di questi cambiamenti sulla popolazione attraverso specifici studi epidemiologici. Per questo, il prossimo passo della collaborazione tra Legambiente e Università IUAV di Venezia, sarà la creazione di un Osservatorio sull’adattamento al clima nelle città italiane e del Mediterraneo”.
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