La crisi, famiglie e risparmio

altNon c’è dubbio, la crisi economica è stata invasiva e seguita a rappresentare un problema per tanti cittadini e famiglie: a rilevarlo questa volta è il supplemento al Bollettino statistico sulla ricchezza delle famiglie pubblicato da Bankitalia.

Le famiglie sono un po’ più povere e quasi la metà del totale della ricchezza è concentrata nelle mani di pochi. Un dato positivo riguarda il risparmio che tiene nonostante tutto. La ricchezza netta complessiva delle famiglie italiane a prezzi correnti, tra il 2007 e il 2008, è calata di circa l’1,9% (161 miliardi di euro), risentendo di una rilevante riduzione delle attività finanziarie (-8,2%) e di un aumento della passività (3%), mentre la dinamica delle attività reali, ad esempio le abitazioni, è risultata positiva, benché meno sostenuta (3%) di quella degli anni scorsi. A prezzi costanti, la riduzione della ricchezza complessiva rispetto al 2007, è risultata pari al 5% (circa 433 miliardi di euro del 2008). Pesa sulla singolare variazione l’andamento negativo per 521 miliardi dei capital gains nel 2008 ed il risparmio delle famiglie per circa 88 miliardi.

L’indebitamento cresce, ma si mantiene al 74% del reddito disponibile, un livello più basso del 100% registrato in Francia e in Germania, nonché del 130% degli Stati Uniti. Il Rapporto di Bankitalia conferma che l’investimento scelto da gran parte degli italiani rimane quello immobiliare. Nonostante la recessione il valore dei beni reali è cresciuto (+ 2,8%) anche se molto meno del decennio precedente quando saliva in media del 6,6%. Con la crisi di Borsa le famiglie hanno cambiato abitudini di investimento, scegliendo forme di risparmio poco rischiose. Sono aumentati i depositi bancari e postali (+4%), mentre sono calate azioni (-7,1%) e fondi comuni (-2,3%).

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