Comuni e sussidiarietà per un federalismo dei cittadini

Chiedersi come si organizzano gli interventi nel welfare, nella sanità, nell’assistenza, nell’istruzione, nella previdenza e nel mercato del lavoro per migliorare il benessere dei cittadini guardando poi alle strategie di buona governance mette in evidenza la relazione tra persona, società ed istituzioni così come si è andata configurando nel tempo.
Esiste oggi un consenso collettivo verso la maggiore responsabilizzazione dei singoli cittadini e dei gruppi sociali che prende impulso nel segno della sussidiarietà.

Da quando il problema federalista è entrato nel dibattito italiano sono trascorsi diversi anni, un lungo periodo che ha trovato una scansione costituzionale, nel 2001, con la riforma del Titolo V. E se oggi è tempo di bilanci, il risultato è controverso proprio perché non si è attuato appieno il principio di sussidiarietà.

“Comuni e sussidiarietà per un federalismo dei cittadini” è il motivo guida scelto quest’anno dall’Anci per la XXV Assemblea annuale che si tiene a Trieste presso il Porto della città.
Un significativo contributo di riflessioni per la nuova stagione di riforme, un importante simposio su diversi orientamenti e proposte da parte dei sindaci e degli amministratori locali.

Oggi alle ore 10,00 viene firmato il protocollo d’intesa tra l’Associazione di rappresentanza dei Comuni italiani ed Unicef Italia, con l’obiettivo di coinvolgere gli Enti locali rispetto ai temi per la tutela dei ragazzi e la piena attuazione dei diritti dei più giovani.

All’iniziativa prenderanno parte il presidente dell’Anci Leonardo Domenici, Pierciro Galeone segretario generale della Fondazione Cittalia – Anci ricerche, Vincenzo Spadafora presidente dell’Unicef Italia ed il coordinatore di Anci Giovane Giacomo D’Arrigo.

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