Un comune su tre attua almeno un progetto finanziato dall’Unione europea. Il maggior numero di iniziative riguarda il comparto delle energie, dell’efficienza energetica, dalla prevenzione dei rischi, del turismo e del rinnovamento urbano e rurale. E’ questo il quadro che emerge dal rapporto Ifel su “La dimensione territoriale del Quadro strategico nazionale 2007-2013 – Stato d’attuazione e ruolo dei Comuni”.

Sono infatti i comuni, con 6.421 iniziative, i soggetti a realizzare il maggior numero di progetti nell’ambito dei Programmi operativi regionali (Por) del Fondo europeo di sviluppo 2007-2013, preceduti solo dalle imprese private e dal settore dell’istruzione (con 8.745 progetti). A livello regionale, invece, partendo da tre regioni obiettivo convergenza come Puglia, Basilicata e Calabria, si scopre che più del 90 per cento degli enti ha un progetto finanziato dall’Ue.
Se si guarda poi nel dettaglio alla distribuzione geografica dei dati emerge che nelle regioni Obiettivo Convergenza sono i comuni i soggetti ad attuare il maggior numero di progetti europei, ovvero due comuni su tre (62,6% del totale). Mentre nelle regioni Obiettivo competitività sono le imprese a far registrare il costo rendicontabile più elevato (52% del totale) del progetti Fesr. Si va da un minimo del 15,9% a Bolzano ad un massimo del 70% in Piemonte, Lombardia ed Abruzzo.

Rispetto invece al rapporto tra settori di intervento e distribuzione territoriale, si scopre che energia ed efficienza energetica sono i comparti in cui si concentrano il maggior numero di progetti ed interventi finanziati da Bruxelles nei comuni del centro nord. Mentre al sud è più alto il numero di interventi sui temi dell’inclusione sociale e servizi di cura per l’infanzia e per gli anziani. Un ultimo dato riguarda invece l’iter di attuazione del progetto. I comuni fanno registrare una percentuale di fasi del progetto non ancora avviate inferiore rispetto a quelle di regioni e province. Dei 6.421 progetti guidati dai comuni uno su cinque (il 19,5%) è ancora in fase di avvio. La percentuale si attesta sul 24,5% invece per i progetti delle regioni e sul 26,1% per quelli delle province.

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