IMU, CIG, precari PA e riduzione stipendi dei membri del Governo: le misure previste dal decreto legge 54/2013

Il decreto-legge n. 54 del 2013 prevede la sospensione – per l’anno 2013 – del versamento della prima rata dell’imposta municipale propria (IMU) per determinate categorie di immobili (abitazioni principali e assimilati – IACP e cooperative edilizie a proprietà indivisa – nonché terreni agricoli e fabbricati rurali). Mediante una deroga alle disposizioni recate dall’articolo 222 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), in materia di concessione di anticipazioni di tesoreria da parte del tesoriere su richiesta dell’ente locale, si dispone un temporaneo innalzamento dei limiti massimi di ricorso alle anticipazioni per i comuni sino alla data del 30 settembre 2013, al fine di garantire a tali enti la liquidità necessaria a compensare i minori introiti conseguenti alla sospensione del versamento della prima rata dell’IMU, che avrebbe dovuto essere effettuato a giugno. In base alla disciplina vigente, di cui all’articolo 1, comma 380, della legge n. 228/2012 (legge di stabilità 2013), viene attribuito ai comuni l’intero gettito IMU, ad esclusione di quello derivante dagli immobili ad uso produttivo, che rimane destinato allo Stato. L’importo complessivo dell’incremento dell’anticipazione risulta pari a 2.426,4 milioni di euro.

Tale sospensione opera nelle more di una complessiva riforma della disciplina dell’imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare, da realizzare sulla base alcuni principi esplicitati nella norma: la riforma della disciplina del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi; la modifica dell’articolazione della potestà impositiva a livello statale e locale; l’introduzione della deducibilità ai fini della determinazione del reddito di impresa dell’imposta municipale propria relativa agli immobili utilizzati per attività produttive.

La riforma dovrà essere attuata nel rispetto degli obiettivi programmatici primari indicati nel Documento di economia e finanza 2013 come risultante dalle relative risoluzioni parlamentari e, in ogni caso, in coerenza con gli impegni assunti dall’Italia in ambito europeo. In caso di mancata adozione entro la data del 31 agosto 2013, si introduce una clausola di salvaguardia, ai sensi della quale continua ad applicarsi la disciplina dell’IMU sopra illustrata e il termine di versamento della prima rata dell’imposta è fissato – per gli immobili che hanno usufruito della sospensione – al 16 settembre 2013.

E’ introdotto il divieto per i membri del governo, che sono anche parlamentari, di cumulare il trattamento stipendiale spettante in quanto componenti l’esecutivo con l’indennità parlamentare (o con il trattamento economico in godimento se dipendenti pubblici), con un risparmio di spesa previsto per il 2013 pari a €1.209.375, al lordo degli oneri riflessi, con effetti in termini di indebitamento netto pari a €604.687. Tale risparmio, insieme con l’utilizzo di risorse di pertinenza del Ministero dell’economia e delle finanze, consentirà di coprire gli oneri in termini di interessi derivanti dall’incremento del ricorso alle anticipazioni di tesoreria. Nel corso dell’esame in sede referente, il divieto di cumulo tra il trattamento stipendiale e l’indennità parlamentare è stato esteso anche ai viceminsitri e ai membri del governo non parlamentari, i c.d. “tecnici”, i quali percepiscono un trattamento economico sostanzialmente analogo a quello dei parlamentari, in quanto, oltre allo stipendio da ministro o sottosegretario, hanno diritto ad una speciale indennità, pari a quella dei parlamentari.

Una seconda serie di interventi prevede un rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, che si aggiunge alle risorse stanziate dalla cosiddetta legge Fornero (legge n. 92 del 2012) e ad altre ulteriori risorse già utilizzabili ai sensi della legislazione vigente. Anche in questo caso, l’intervento si pone nella prospettiva di una rivisitazione delle disposizioni vigenti, alla luce di una verifica più puntuale della loro applicazione concreta. Si prevede, quindi, che, dopo aver acquisito il parere della Conferenza Stato-regioni e aver sentito le parti sociali, sia adottato un decreto interministeriale che stabilisca, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, criteri più puntuali per la concessione degli ammortizzatori in deroga. Si introduce anche un più puntuale monitoraggio, da parte dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), degli andamenti di spesa.

Un ‘ulteriore misura prevista dal decreto-legge è intesa a prorogare al 31 dicembre 2013 il termine di scadenza dei contratti a termine nella P.A. che superano il limite temporale prescritto dalla normativa vigente (contratti in scadenza, in virtù della precedente proroga, al 31 luglio 2013). Sono, inoltre, prorogati al 31 dicembre 2013 i contratti di lavoro a tempo determinato, in scadenza il 30 giugno prossimo, dei 632 lavoratori impiegati presso gli Sportelli unici per l’immigrazione delle Prefetture-Uffici territoriali del governo e presso gli Uffici immigrazione delle Questure. Infine, nel corso dell’esame alla Camera è stata inoltre introdotta una norma volta a prorogare al 31 luglio 2014 i contratti a termine del personale educativo e scolastico degli asili nido e delle scuole dell’infanzia comunali.