Nasce la grande coalizione per l’occupazione nel settore digitale

Il 5 marzo il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, ha esortato le amministrazioni pubbliche, le imprese europee del digitale e i settori della formazione e dell’istruzione ad unirsi in una grande coalizione per l’occupazione nel settore digitale per contribuire ad occupare i 900mila posti vacanti nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), previsti in Europa entro il 2015.

Nonostante gli attuali livelli di disoccupazione, i posti di lavoro nel digitale aumenteranno ogni anno di circa 100.000 unità, ma il numero di nuovi laureati e di lavoratori qualificati nel campo delle ICT non è sufficiente a coprire questo fabbisogno. Anche i vicepresidenti dell’Agenda digitale Neelie Kroes e dell’Industria e imprenditoria, Antonio Tajani, nonché i commissari all’Occupazione, affari sociali e integrazione Laszlo Andor e all’Istruzione, cultura, multilinguismo e gioventù, Androulla Vassiliou hanno partecipato allo start up della Grande coalizione tenutosi a Bruxelles all’interno del processo promosso dalla Commissione per rendere l’Europa più competitiva. L’Europa non può permettersi di non sfruttare opportunità d’impiego così rilevanti. A questo proposito il presidente Barroso ha dichiarato: “La Grande coalizione che è stata varata è un elemento essenziale per rimettere in pista l’economia europea e creare posti di lavoro destinati ad una parte dei 26 milioni di disoccupati che si contano attualmente in Europa. Mi congratulo con le aziende che hanno aderito all’iniziativa. Se insieme riusciremo a invertire la tendenza negativa e a occupare il sempre maggior numero di posti vacanti nel settore delle ICT, potremo incidere positivamente e in modo trasversale su tutti i settori dell’economia. Vogliamo che i cittadini europei siano in grado di occupare i posti di lavoro che faranno da traino alla prossima rivoluzione nel settore delle ICT”.

Nel 2011 in Europa gli occupati nel settore delle ICT hanno raggiunto i 6,7 milioni, ovvero il 3,1% del totale. Dal 2000 al 2010 tale forza lavoro è cresciuta ad un ritmo annuo medio del 4,3%. Il più recente studio in questo settore (Empirica, marzo 2013), le cui cifre non sono state ancora pubblicate, indica comunque che entro il 2015 si potrebbero creare in Europa fino a 864.000 posti di lavoro nel settore digitale, ma il calo dei laureati in discipline attinenti alle ICT ed il pensionamento di una fascia di lavoratori occupati in questo settore, rischiano di mettere a repentaglio le potenzialità di crescita dell’occupazione. Serve a questo punto potenziare l’istruzione nel campo delle scienze, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica, nonché favorire l’interesse nelle carriere in questi settori, in particolare fra le donne. Inoltre, garantendo che i lavoratori dell’Ue siano in possesso delle competenze necessarie, si potranno attirare investimenti chiave ed evitare perdite di posti di lavoro a favore di altre regioni del mondo, come evidenziato nel documento di lavoro della Commissione “Exploiting the Employment potential of ICTs” (Sfruttare il potenziale occupazionale delle ICT) pubblicato nell’ambito del “pacchetto occupazione”.