Bollettino Urbact – Marzo 2014

alt

Scarica il bollettino in formato PDF

Esperienze dai pilot network per ispirare Urbact III

Al fine di analizzare come realmente le città possano massimizzare i benefici derivanti dal loro coinvolgimento nei progetti Urbact, Urbact ha dato il via, lo scorso mese a Parigi, a due nuovi distinti pilot network: “Delivery” e “Transfer”. Il primo supporta le città su come possono realizzare piani di azione locale integrati e sostenibili, mentre il secondo si focalizza sulla condivisione delle buone pratiche nello stesso campo.
Durante i prossimi quindici mesi i pilot network di Urbact Delivery e Transfer esamineranno come sfruttare la ricchezza di esperienza raccolta fino ad ora attraverso Urbact. L’obiettivo chiave e di aumentare l’esperienza – acquisita dalle molte città coinvolte in tutte le reti pilota – per informare URBACT III.
“Con questi pilot network vogliamo raccogliere le esperienze collettive di tutti i partecipanti”, spiega Emmanuel Moulin, Head of URBACT Secretariat.
“A livello di programma vogliamo avere una conoscenza pratica. Ciò che viene dai pilot network, le loro esperienze, cosa funziona e cosa no”, sottolinea Jenny Koutsomarkou, Capitalisation Officer URBACT. E soprattutto, “Vogliamo sapere realmente se ciò aiuta le città a parlarsi e a fare rete, a condividere le esperienze o se riescono da sole. Questa è la prima volta che abbiamo creato le reti Transfer e Delivery” dice Sally Kneeshaw, URBACT Thematic Pole Manager. Infine, come rimarca la stessa Sally, URBACT è “capitale umano”, con le reti pilota, come con le altre reti di Urbact, si tratta di sviluppare “le capacità di tante persone che amministrano le città europee”.

La rete Delivery punta ad identificare il processo per la realizzazione dei piani di azione locale
Le città coinvolte nelle reti tematiche di URBACT II che hanno preparato i loro piani di azione locale con il sostegno dei Gruppi di supporto locale, solitamente cominciano a realizzare i loro piani di azione locale una volta che il progetto Urbact si conclude. Ma l’obiettivo dei tre nuovi pilot network Delivery è quello di estendere la cooperazione tra le città Urbact anche nella fase di attuazione dei loro progetti. La sfida per le città coinvolte in queste reti riguarda come mantenere la sostenibilità e l’integrazione (due caratteristiche principali dei piani di azione locale di Urbact) anche durante la fase di attuazione. O in altri termini, come assicurarsi che in tutti i momenti le azioni realizzate integrino la dimensione economica, sociale e ambientale.
Per far sì che ciò accada, URBACT ha selezionato tre progetti tra le precedenti reti tematiche della seconda call. In totale, sono coinvolte 17 città con progetti mirati allo sviluppo della forza lavoro (ESIMeC), all’impiego di veicoli elettrici (EVUE) e al miglioramento dell’accesso all’occupazione e ai servizi delle popolazioni Rom in età lavorativa (ROMA-NeT).

Aspettative dalle reti “Delivery”

EsimecGizella Matyasi, lead Partner ROMA-NeT: “Un’aspettativa chiave del programma pilota è l’opportunità di fare passi in avanti per ROMA-NeT nonché quella di trovare un supporto finanziario per realizzare i Piani di azione locale e i Gruppi di supporto locale. Azioni integrate – invece che parallele – e comunicazioni tra le altre città coinvolte nel progetto possono dare un risultato migliore”.
Pilar Ortega Martinez, Almeria – Spagna, project partner, ROMA-NeT network, ha spiegato: “Un approccio innovativo per la rete Delivery è che non abbiamo preparato i temi – questi saranno individuati insieme all’inizio della processo qui a Parigi. Entro la fine della giornata, ci poniamo l’obiettivo di sceglierli”.
Matthew Noon, Lead Partner, EVUE Delivery network: “Le città si trovano in tappe differenti nella realizzazione dei loro Piani di azione locale. Questo significa che abbiamo la necessità di assicurarci che qualsiasi metodo adottiamo deve essere adatto anche per le reti meno sviluppate”.

Transfer: ricevere e dare buone pratiche
I “ricevitori” e i “portatori” sono l’elemento caratterizzante delle reti Transfer. Sostanzialmente, i “portatori” o “givers” hanno già identificato pratiche e procedure di successo durante la fase di realizzazione di un progetto (non necessariamente all’interno del contesto Urbact) che include indicatori, valutazione dei risultati e formazione. Nell’ambito del progetto pilota queste buone pratiche possono essere “trasferite” anche ad altre città che sono i ricevitori o ‘receivers’ nella rete.

Le sei reti Transfer selezionate riguardano temi quali: la pianificaizione urbana e ambiente (TUTUR, Diet for Green Planet, Placemaking for Cities), l’ innovazione (Genius: Open), l’inclusione (Healthy Ageing) e l’imprenditoria (Gastronomic Cities).
“Stiamo provando a considerare i modi per cui se hai una buona idea puoi diffonderla. L’idea è di trovare il miglior modo per trasferire conoscenza agli altri”, ha spiegato Ivan Tosics, URBACT Thematic Pole Manager.
Identificare esattamente come URBACT possa effettivamente sostenere le reti Transfer è l’obiettivo principale del programma. Lavorando su progetti di piccola scala in 25 città, l’obiettivo è di focalizzarsi sugli strumenti e sui processi che potrebbero essere inseriti nel programma URBACT III.
Ad esempio, potrà essere tracciata una descrizione dettagliata di come le città stanno difatti trasferendo conoscenza. Le città “riceventi” potranno realizzare in seguito un report del processo di trasferimento e dei risultati raggiunti. Gli output tematici potrebbero infatti avere un reale valore per le città che sono fuori dalla partnership.
Per favorire l’avanzamento del processo tutte e sei le reti pilota è nata la figura di un Thematic Pole Manager che si focalizza sul contenuto, i metodi per lo scambio, l’apprendimento e la diffusione dei risultati delle città.
Secondo Emmanuel Moulin, la grande incognita é se questi progetti sperimentali avranno abbastanza successo per assicurarsi metodi per progetti futuri. “In termini di trasferimento, un metodo adatto a tutti potrebbe esser una sfida”.
Per tutti i partecipanti, sia all’interno della rete Delivery che Transfer, la sfida più difficile è il tempo. In soli quindici mesi le reti pilota si chiuderanno così come URBACT II.

Aspettative dalle reti Transfer
Albert Garcia Macian, Mollet del Valles (Barcelona) Spagna, Diet for Green Planet: “La sfida per noi è quella di avere una politica alimentare che riguardi il cibo biologico a Barcellona. E condividere le esperienze di altre città attraverso Urbact potrebbe essere un valido aiuto per affrontare questa sfida”.
Diet for Green Planet project partner Dana Lutrzykowska, da Lonza, Polonia: “Vogliamo usare Urbact per parlare di questo tema nella nostra città, tema di cui non si è per nulla discusso internamente”.
Maria Seeman, project partner, Gastronomic Cities project, da Alba Iulia in Romania: “Una delle aspettative è che durante il processo di scambio di buone pratiche vorremmo testare la fattibilità delle soluzioni realizzate da Burogos, la “giving city”. Ci farebbe piacere avere le differenti opinioni dei partner del progetto che riguardano lo sviluppo turistico della gastronomia. Questa è anche un’opportunità per accrescere la visibilità della nostra città attraverso il progetto”.
David Lawless, lead partner in the Placemaking for Cities project: “Una buona comprensione degli strumenti per il ‘placemaking’ (la ri-creazione dei luoghi) e il loro valore per coinvolgere i cittadini e sviluppare il loro senso di luogo è l’aspettativa chiave.”
“Diversi standard di pianificazione, differenti culture nella pianificazione in tutte e tre le città coinvolte nel progetto, differenze burocratiche e politiche pubbliche sono le più grandi sfide per noi nel processo di trasferimento da ‘giver’ a ‘receiver’, ha affermato Daniela Patti lead partner del progetto TUTUR.

Le tre reti di diffusione – Delivery
• EVUE: analizza i modi in cui le città possono introdurre una mobilità pulita, energicamente efficiente e sostenibile.
• ESIMeC: punta alla ricerca di approcci innovativi e “people-based” per il rilancio economico e la crescita medie città di medie dimensioni.
• ROMA-NeT: punta al miglioramento dell’accesso all’occupazione e ai servizi per le popolazioni Rom in età lavorativa.
Le sei reti di trasferimento – Transfer
• Diet for Green Planet: portare più cibo biologico nelle mense scolastiche.
• Gastronomic Cities: usare la gastronomia per sviluppare il turismo.
• Genius Open: usare l’open innovation e metodi.

Le sei reti di trasferimento – Transfer
• Diet for Green Planet: portare più cibo biologico nelle mense scolastiche.
• Gastronomic Cities: usare la gastronomia per sviluppare il turismo.
• Genius Open: usare l’open innovation e metodi collaborative per risolvere i problemi della città.
• Healthy Ageing: come sviluppare la salute e l’invecchiamento attivo.
• Placemaking for Cities: coinvolgere i cittadini locali nell’uso dello spazio pubblico.
• TUTUR: recuperare edifici abbandonati come elemento cardine per la rigenerazione urbana.

Le città di Urbact verso un “International Markets Day”

Barcellona, Venezia e Firenze stanno guidando un progetto per creare una giornata internazionale dei mercati con riconoscimento ufficiale dell’UNESCO. Queste città stanno lavorando per coinvolgere attivamente istituzioni come l’UNESCO e UN Habitat e per ricevere il loro sostegno in vista dell’organizzazione di un International Day of Markets nella primavera 2014. Più di 25 città hanno già dato il loro sostegno all’iniziativa.
Le tre città hanno redatto un manifesto che contiene la proposta di creazione di un International Day of Markets con la partecipazione attiva dei firmatari e di altre città che pensano che I mercati possano aiutare a migliorare la qualità della vita nelle città. Le attività saranno organizzate dalle città che hanno aderito all’iniziativa nello stesso giorno molto probabilmente nella primavera del 2014. Ci saranno un logo condiviso e anche un sito web che servirà a promuovere e a coordinare le iniziative. Il festival celebrerà e metterà in risalto il ruolo che i mercati cittadini rivestono per lo sviluppo sociale ed economico, per la pianificazione urbana e ne descriverà le caratteristiche ambientali.
Già più di 25 città sostengono l’iniziativa ed altre se ne aggiungeranno nelle prossime settimane. I project leader stanno anche facendo attività di lobby presso le organizzazioni internazionali. Venezia sta guidando i negoziati con l’UNESCO per un riconoscimento dell’iniziativa dell’International Day of Markets.

Per saperne di più:
URBACT Markets minisite – Sito URBACT
Manifesto for the Joint Celebration of the INTERNATIONAL DAY OF MARKETS – Documento di progetto

 

Il metodo del peer-review dalla prospettiva di USER

Il peer-review è un metodo abbastanza comune nei progetti Urbact. Consente alle città coinvolte nei network di beneficiare delle esperienze realizzate dai partner di progetto, rivedendo così i propri piani d’azione locale. Anche il progetto USER ha usato questo metodo: vediamo come i workshop di peer-review del progetto USER hanno coinvolto tre città di diversi paesi europei che condividono la stessa sfida legata all’uso dei propri spazi pubblici.
Dopo una presentazione generale e una visita tra le vie della città ospite, le città hanno dato il loro feedback, focalizzandosi su cosa è stato fatto, proponendo suggerimenti e passi avanti. Ma come evidenziato dai partecipanti, gli scambi sono stati molto più ricchi di questo.

Come dicevamo, le città partecipanti danno consigli:
«Noi raccomandiamo che la città tenga in considerazione l’aspetto sociale e la gestione dei quartiere come un elemento importante al pari di una qualunque misura di sviluppo urbano e iniziare a pensare come gli abitanti degli spazi riqualificati si sentiranno o meno a casa lì»

Grenoble-Alpes Métropole a Cracovia
«Lublino dovrebbe trovare dei sistemi per utilizzare gli edifici abbandonati attorno a Rybny, come abbiamo fatto a Riga. È molto importante ridare vita agli edifici storici perché se non c’è vita negli edifici attorno alla piazza, la piazza stessa non sara mai uno spazio pubblico vivibile”.

Riga a Lublino
«Ci sono molte poche attività culturali realizzate a Rybny perchè attirano pochi partecipanti. Tuttavia, basandoci sulla nostra esperienza a Malaga, crediamo fermamente che sia importante programmare attività culturali in maniera regolare in un quartiere. Possono essere collegate ad eventi locali, come notti della culturali, o specificatamente a spazi pubblici assegnati. Ciò aiuta a tenere lo spazio pubblico costantemente utilizzato, migliorando l’identità dello spazio e sviluppando il senso di comunità degli utenti»

Malaga a Lublino
Le città ospitanti non sono le sole a beneficiare di una prospettiva nuova. Le città ospiti lasciano infatti il workshop con nuove domande e idee innovative su come migliorare i propri siti-pilota
«Siamo rimasti sorpresi dal vedere quanto misure molto semplici possano significativamente modificare il modo in cui uno spazio pubblico viene utilizzato. Ad esempio, aprendo le porte del retro dell’università, che dà sulla piazza
Jan Kochanowski, per una sola giornata ha attirato decine di studenti nella piazza. Per un giorno questo “spazio pubblico per nessuno” è stato trasformato in uno “spazio pubblico per tutti”»

Riga, a Lublino
«Durante il workshop, abbiamo condotto un incontro partecipato con gli studenti di architettura. Ciò ci ha mostrato che residenti e utenti possono avere discussioni molto positive e vibranti con la comunità accademica,Può essere importante per noi mettere assieme studenti, residenti e tutti gli altri stakeholders che intendono condividere idee, domande e punti di vista per ogni sito pilota»

Lisbona, a Cracovia
I workshop forniscono inoltre un’opportunità per le città per lavorare assieme alla ricerca si soluzioni a problem incontrati nei propri siti-pilota. Questi problemi possono essere tematici (come coinvolgere di più i residenti, come ridare vitalità ad una piazza) o di ordine pratico (come guidare un gruppo di support locale, ad esempio).

«Quando tocca organizzare e gestire gruppi di Lavoro adeguati per rapportarsi al problema dei quartieri in crisi, Pescara e Dresda possono probabilmente imparare molto dall’esperienza di Copenaghen»

Dresda, a Pescara
«A Pescara abbiamo discusso di come coinvolgere tutti gli stakeholders ed è stata un’idea molto positive. Dresda ha sollevato una questione molto interessante: cosa fare se uno stakeholder decisivo per il progetto non vuole essere coinvolto? Abbiamo dovuto confrontarci con una situazione del genere e questo ci ha comportato numerosi incontri bilaterali per convincere lo stakeholder ad aderire al nostro Local support Group»

Copenhagen, a Pescara
Alla fine dei workshop, le città ospiti hanno sintetizzato in una nota la loro esperienza e le conclusioni dell’opera di peer-review. Sono state messe in luce le principali evidenze dei workshop, indicando ciò che a loro è apparso più inusuale o degno di nota. Hanno inoltre indicato consigli e raccomandazioni oltre a mettere in luce il loro punto di vista sulle attività dei Local Support Group. La città ospite può quindi utilizzare tutti questi input per migliorare il suo piano d’azione locale.

Per saperne di più
USER Minisite – Sito URBACT
USER Baseline Study – Pubblicazioni di progetto
Innovations in public spaces – Blog URBACT


URBACT sta diventando sempre più digitale

Il forum delle città che ha avuto luogo a Bruxelles il 17-18 febbraio è stato per noi un’occasione per lanciare gli e-books delle nostre pubblicazioni tematiche.
Facili da navigare e adatti a tutti i tipi di servizi, gli e-books danno accesso ai contenuti dei nostri report tematici in un modo molto più interattivo. Tutti i nostri report di “Cities of Tomorrow – Action today” sono disponibili in questo formato. Presto, una libreria e-book sarà inoltre disponibile sul nostro sito web.
Buona lettura!