DiverCity

altNelle nostre città vivono insieme diverse cittadinanze: un complesso mosaico di alterità e differenze, spesso intese o “fraintese” come criticità, ma in realtà motivo di crescita sociale se basate sul confronto.

DiverCity, il libro di Camilla Perrone si articola in quattro parti: nella prima l’autrice esamina il rapporto tra conoscenza e azione, con particolare riferimento ai processi di partecipazione interattiva dettata proprio dal contributo attivo dei cittadini. Nella seconda vengono presi in esame alcuni approcci innovativi di pianificazione caratterizzati dal ruolo svolto dalle interazioni e dalle transazioni tra i diversi attori coinvolti. Nella terza sezione viene delineato un modello di pianificazione capace di confrontarsi con la molteplicità delle popolazioni urbane rimandando alle differenze di provenienza geografica e di genere. Nella quarta ed ultima parte, infine, è delineata una new planning imagination, ovvero una pianificazione in cui nella stessa città possano vivere e conoscersi le differenze, motivo di confronto e non di conflitto.

Lo spazio urbano è quello riferito ai processi di trasformazione della nostra società e di tutti i legami che la identificano. Le geografie d’uso delle città rivelano molto spesso la varietà degli sguardi e delle azioni che ne confermano il valore ed il senso dei luoghi. “La città non è un bene materiale da utilizzare al massimo del suo rendimento da users inconsapevoli. La città è l’esito dei processi complessi di interazione tra luoghi e azioni, l’esito della cura dei suoi abitanti e ad essi si affida la sua rigenerazione”.

Una città è viva se diventa teatro d’incontro, se vi è confronto e dialogo tra i cittadini, le associazioni e  le istituzioni. In una fase storica come la nostra caratterizzata da processi di riadeguamento, di allargamento, di competizione tra i sistemi urbani per l’integrazione sociale ed economica fa da protagonista la pianificazione urbanistica e territoriale. Quest’ultima deve infatti tornare ad essere il nodo di una rete di azioni strategiche per governare la crescita e lo sviluppo di potenzialità insediative e produttive, un’urbanistica partecipata fondata sulla pratica della condivisione strategica degli obiettivi, con un programma urbano che indichi e persegua un’idea complessiva di città articolata nei diversi progetti territoriali. Un’urbanistica attenta alla vita quotidiana delle donne, degli uomini, delle differenti culture con programmi che mettano al centro l’attenzione e la cura delle persone e dei luoghi come motivo e ricerca di capacità volte al benessere, alla ricchezza sociale, alla cittadinanza attiva e creativa.
     
DiverCity, Camilla Perrone, Franco Angeli editore, 2010