Gli orti urbani per un consumo critico salutare e rispettoso dell’ambiente

altIn questi ultimi anni nelle città si è consolidato l’interesse per gli orti: dalle metropoli come Roma, Napoli, Milano, alle grandi e medie città come Palermo, Pesaro, Bologna, Firenze, Pisa, Torino, nonché ai comuni più piccoli come Orbassano, Buccinasco e Chiavasso.

Si tratta in genere di piccoli lotti di terreno (tra i 40 e i 65 metri quadrati), per lo più di proprietà comunale, assegnati in comodato ai cittadini che ne fanno richiesta e che li coltivano per consumi familiari. Una passione che coinvolge allo stesso modo uomini e donne, che piace ai giovani (appassiona un ragazzo/a su quattro con età compresa tra i 25 e i 34 anni). L’interesse aumenta con l’età e raggiunge quasi la metà degli over 65. L’orto urbano rientra anche tra le buone pratiche utili a rispondere alla crisi climatica, alimentare ed economico-sociale. E in questo contesto torna anche quest’anno, il 3 ottobre in cento piazze italiane, uno degli appuntamenti della Biodomenica, la campagna organizzata da Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica), Coldiretti e Legambiente.

L’evento ha come tema il territorio, la storia peculiare da coniugare ad una visione più generale da estendere anche ad altre città e ad altri usi. L’idea è quella di agire localmente in buona armonia con l’intero sistema, tenendo in considerazione l’ambiente, la salute, l’alimentazione, il gusto ed il consumo critico e responsabile: gli orti urbani ne sono prassi virtuose.

Per approfondimenti