Riforme: consegnata relazione della Commissione riforme costituzionali
Il Ministro per le Riforme Costituzionali Gaetano Quagliariello ha consegnato al Presidente del Consiglio Enrico Letta la Relazione finale della Commissione per le riforme costituzionali, appositamente creata con decreto del Presidente del Consiglio e composta di esperti costituzionalisti. Lo scopo della Commissione è quello di formulare proposte di revisione della Parte Seconda della Costituzione, Titoli I, II, III e V, con riferimento alle materie della forma di Stato, della forma di Governo, dell’assetto bicamerale del Parlamento e delle norme connesse alle predette materie, nonché proposte di riforma della legislazione ordinaria conseguente, con particolare riferimento alla normativa elettorale.
A tali fini la Commissione deve adottare una relazione entro il 15 ottobre 2013.
La Commissione, presieduta dal Ministro per le Riforme Costituzionali, Gaetano Quagliariello, prevede al suo interno un Comitato incaricato della redazione delle proposte di riforma per ciascuno degli ambiti indicati, sulla base delle indicazioni formulate dalla Commissione.
Nelle prime riunioni sono stati affrontati i temi del bicameralismo; a seguire la riforma del Titolo V; la forma di governo e la riforma del sistema elettorale. Ogni riunione è stata istruita sulla base di una accurata documentazione fornita dagli Uffici del Ministro per le Riforme Costituzionali.
La Commissione si è posta l’obiettivo di offrire utili elementi conoscitivi e di riflessione per il Governo e per il Parlamento, cui spetta il potere di iniziativa e di deliberazione, e per la stessa opinione pubblica che ha il diritto di conoscere le questioni discusse e le proposte presentate.
La Relazione finale dà conto dell’esito dei lavori della Commissione e indica una serie di ipotesi di riforma. Per alcuni ambiti sono formulate opzioni alternative, subordinate a talune scelte di fondo.
Gli obiettivi, ampiamente condivisi, sono gli stessi già enunciati nel Rapporto del Gruppo di lavoro sui temi istituzionali, istituito dal Presidente della Repubblica il 30 marzo 2013: “L’Italia ha bisogno di riforme in grado di ravvivare la partecipazione democratica, di assicurare efficienza e stabilità al sistema politico e di rafforzare l’etica pubblica: princìpi e valori che costituiscono il tessuto connettivo di ogni democrazia moderna e ingredienti del suo successo nella competizione globale. Le proposte contenute nel Rapporto possono concorrere a migliorare il funzionamento della nostra democrazia contribuendo ad attivare i processi di crescita economica e sviluppo sociale”. Dal Rapporto presentato dal parallelo Gruppo di lavoro sui temi economico-sociali ed europei si può trarre altresì una chiara indicazione circa il rilievo decisivo dell’Unione europea nel determinare il livello di sviluppo e di benessere del nostro Paese e gli indirizzi dell’azione dei pubblici poteri. L’appartenenza all’Unione europea e il contesto di competizione internazionale lanciano nuove sfide al sistema istituzionale italiano. Ciò impone di adeguare il funzionamento delle nostre istituzioni ad assetti ed equilibri delineati in Assemblea Costituente, quando il processo di integrazione europea non si era neppure avviato. Le regole europee, comprese quelle in materia di finanza pubblica, rappresentano la cornice obbligata entro cui si colloca la politica economica e sociale di tutti i paesi membri dell’Unione e dell’area dell’euro. Il sistema istituzionale italiano deve dunque essere posto nelle condizioni di inserirsi con efficacia e tempestività nel processo di elaborazione e di attuazione delle politiche europee, salvaguardando il quadro dei valori e dei princìpi fondamentali della Costituzione.
La Commissione ha raggiunto su alcuni dei temi trattati un’ampia condivisione circa le ipotesi di riforma indicate, sia pure con alcune possibili varianti e alternative puntualmente riportate. Su altri aspetti, invece, si sono delineate ipotesi nettamente alternative. In ogni caso, la molteplicità delle sensibilità culturali e istituzionali presenti nella Commissione ha reso n opportuno che alla relazione venissero allegati documenti integrativi.
La bozza della Relazione finale è articolata in sei capitoli: Bicameralismo, Procedimento legislativo, Titolo V, Forma di governo, Sistema elettorale, Istituti di partecipazione popolare. Sono inoltre allegati alla relazione i resoconti delle riunioni e i documenti che uno o più dei componenti hanno chiesto di accludere.