Le culture del mediterraneo a Pozzallo con il Festival Sabir

Da Lampedusa a Pozzallo, il festival Sabir si muove lungo gli approdi, le rive del mar Mediterraneo, le porte d’Europa, disegnando ponti che, mettendo in comunicazione luoghi e persone, superino gli ostacoli e facciano viaggiare le « alternative mediterranee », quei progetti e quelle idee della società civile del Mediterraneo (reti, associazioni, migranti, movimenti e gruppi informali) animate dai valori della partecipazione e della democrazia promossa dai cittadini.

 

Il festival diffuso delle culture mediterranee Sabir, nei suoi quattro giorni dal 12 al 15 maggio, è promosso da Arci, Caritas, A Buon Diritto, Asgi, Carta di Roma e Acli e organizzato da Arci in collaborazione con il comune di Pozzallo e con il patrocinio dell’Anci e la partenership di TGR.

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Il programma del festival

Così come il Sabir, la lingua parlata in tutti i porti del mediterraneo per più di cinquecento anni fino al 1800, il festival, “metafora concreta” , prosegue il suo cammino per riaffermare lo scambio tra diversità, come valore, così come per rilanciare quei valori fondanti dell’Europa (a cominciare dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, vincolante al pari dei Trattati dell’Unione europea), in un momento in cui le politiche europee in tema di immigrazione sembrano tenderli a sbiadirli.

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Il festival on facebook

Le voci, quelle degli abitanti dei luoghi di approdo, dei migranti accolti, dei partecipanti al festival, rappresenteranno, anche in questo secondo appuntamento, dopo Lampedusa 2014, il cuore degli incontri, dei laboratori teatrali e musicali, le attività culturali, gli spettacoli che avranno il contesto mediterraneo come scenario naturale e umano per le emergenze e le urgenze sociali e politiche (dai conflitti, agli estremismi, alle minacce alla libertà di espressione).

Anche la Fondazione Cittalia Anci sarà presente al festival con l’incontro internazionale “Le parole sono armi”, il 14 maggio (Sala Consiglio Comunale di Pozzallo), dedicato alle politiche, alle strategie e alle iniziative per combattere i discorsi di odio sul web nell’Unione europea.

14 maggio

Curato insieme all’Arci, l’appuntamento sarà anche occasione per raccontare attività e risultati del progetto Prism- Prevenire, modificare ed inibire i discorsi d’odio sui nuovi media, co-finanziato dal Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell’Unione Europea.

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Il sito del progetto Prism

Sarà il momento finale del progetto, cui parteciperanno i partner (italiani, spagnoli, francesi, inglesi e romeni), mentre continua la sua campagna di informazione, con la diffusione di messaggi e video sui social media e nel web, e di formazione “dedicata”, cui hanno partecipato giornalisti dei diversi paesi.

All’incontro saranno presenti le istituzioni europee, università, associazioni, rappresentanti del parlamento europeo e sindaci, per condividere l’impegno a contrastare, coinvolgendo anche gli operatori dell’informazione, l’intolleranza nella rete web e rivolgendosi soprattutto ai più giovani.

Tra le iniziative formative per gli operatori dell’accoglienza, le due giornate, curate da Arci e Caritas e dedicate a “Le rotte verso l’Italia, analisi dei paesi di transito e di partenza”, saranno introdotte (il 12 maggio) dal prefetto Angelo Malandrino, vice capo dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, Luca Pacini, responsabile dell’Area Welfare e Immigrazione dell’Anci e (il 13 maggio) Daniela Di Capua, direttrice del Servizio Centrale dello Sprar.

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Giuseppe M. Galeone
Twitter: @GiusGaleone