Umanizzazione delle cure e tutela dei diritti del malato, si celebra il 26 maggio la XVI Giornata nazionale del sollievo
“Promuovere e testimoniare, attraverso un’idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo più giovarsi di cure destinate alla guarigione”. Con questo obiettivo viene istituita nel 2001, con una direttiva del presidente del Consiglio dei ministri, la Giornata nazionale del sollievo che si celebra, ogni anno, nell’ultima domenica di maggio. Promossa dalla Fondazione nazionale Gigi Ghirotti insieme al Ministero della Salute e alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, la Giornata, attraverso eventi, concorsi e dibattiti punta alla diffusione di una cultura del sollievo dalla sofferenza in tutte le condizioni di malattia ed esistenziali delle persone considerando soprattutto chi si trova in una fase terminale della propria vita.
Oggi al Ministero della Salute, la Conferenza di Presentazione della XVIII #GiornatadelSollievo. Al termine verrà assegnato il premio #Gerbera d’Oro 2019 @vinmorgante @MinisteroSalute pic.twitter.com/DvzJb5HzHn
— Fondazione Ghirotti (@ghirottif) 23 maggio 2019
Tra gli appuntamenti in programma in tutta Italia, che vedono protagonisti associazioni, Comuni, cittadini, volontari, operatori sanitari, docenti e studenti, la Fondazione Ghirotti organizza al Policlinico “A. Gemelli” di Roma, insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore e ai volontari di altre associazioni, una delle principali iniziative di sensibilizzazione tra le oltre 200 previste nel corso della quale si terranno le premiazioni del concorso nazionale “Un ospedale con più sollievo”. Il bando, lanciato nel 2007 e promosso dalla stessa Fondazione Gigi Ghirotti, dall’UCIIM (Unione Cattolica Italiana di Insegnanti, Dirigenti, Educatori e Formatori) e dalla Fondazione Alessandra Bisceglia, è realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani cittadini alla scoperta e all’accettazione del malato, dell’anziano e in genere delle persone fragili.
Attraverso la realizzazione di un disegno, di un videoclip o di una qualsiasi altra produzione artistica i ragazzi potranno cimentarsi nel racconto e nella rappresentazione grafica del sollievo per promuovere ed educare al rispetto dei diritti del malato per un’umanizzazione delle cure. In questa direzione decisivo è il ruolo e le policy messe in campo dalle città. A testimoniarlo sono le tante esperienze e storie dei Comuni che fanno parte della Rete nazionale delle Città del sollievo. La rete, composta da ventinove città italiane, nasce nel 2011 su iniziativa della Fondazione Ghirotti e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con l’obiettivo di diffondere la cultura e la pratica delle cure palliative integrate (alla luce della legge 38 del 15 marzo 2010). Ultima, in ordine di tempo, ad entrarne a far parte è Faenza che ha ricevuto, dalla Fondazione Ghirotti e dall’Anci, la targa di Città del sollievo proprio nelle scorse settimane. «Ricevo con piacere questo riconoscimento che va a tutta la comunità – ha detto il sindaco Giovanni Malpezzi – quotidianamente professionisti e volontari sono anime portanti nel garantire alle persone una vita dignitosa, e mettono al centro della propria missione l’umanizzazione della cura».