#Orangetheworld. Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
“Ogni donna deve sentire le Istituzioni vicine” quella della violenza sulle donne è una vera e propria “emergenza pubblica”. Con queste parole il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ricordare, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, una questione ancora urgente che va trattata attraverso un concreto sostegno alle vittime e ai loro figli ma soprattutto mettendo in campo politiche di prevenzione e un cambio di passo culturale a partire dall’educazione dei ragazzi.
It’s International Day to End Violence against Women.
Whoever needs to hear this today:
We hear you. We see you. We believe you.You’re safe here. ?#orangetheworld #GenerationEquality pic.twitter.com/1taGNj0wpl
— UN Women (@UN_Women) November 25, 2019
Secondo i dati diffusi dall’Onu, una donna su tre nel mondo ha subito violenza fisica o sessuale ad un certo punto della sua vita, il più delle volte dal proprio partner. Quasi 750 milioni di donne e ragazze in tutto il mondo si sono sposate prima del loro diciottesimo compleanno. Più di 200 milioni di donne e ragazze hanno subito mutilazioni genitali femminili. Inoltre, una donna su due uccisa in tutto il mondo è stata vittima del suo partner o della sua famiglia mentre solo 1 uomo su 20 è stato ucciso in circostanze simili.
In questa giornata sono tante le iniziative realizzate in tutto il territorio e anche i centri Siproimi sono protagonisti. Come a Palagiano dove con l’incontro “Diciamo basta alla violenza sulle donne”, organizzato, con il patrocinio del Comune, dal circolo ArciSvegliarci di Palagiano, dal Centro Antiviolenza “Rompiamo il silenzio”, e dallo Sprar Siproimi Koinè si puntano i riflettori sul tema della violenza contro le donne soprattutto nei contesti di guerra e di arretratezza culturale partendo da una ricerca di Cnr e Istat pubblicata a luglio scorso. Lo studio descrive un quadro drammatico sulla violenza sulle donne: 33mila donne (di cui 24mila italiane) prese in carico dai 338 centri antiviolenza nel 2017; 54mila che hanno comunque contattato i centri per avere supporto; un milione di donne che hanno subito violenza negli ultimi cinque anni (cioè in media 200mila l’anno).
Mentre a Giulianello, frazione di Cori in provincia di Latina, è stato realizzato un percorso con i fili di lana che collegano le diverse aree del piccolo paese. Iniziativa promossa assieme all’associazione culturale ‘Chi dice donna…’ impegnata da tempo nell’organizzazione di attività e laboratori dedicati alle donne, spesso in difficoltà, e alla loro valorizzazione. Le pezze di lana, ben 6.500, cucite da tutte le donne che si sono messe a disposizione, partiranno dalla rotonda al centro del piccolo borgo e arriveranno fino alla chiesa di San Giovanni Battista costruendo un allegro percorso fatto di colore (l’installazione resterà per tutto il periodo natalizio).
Incontri, laboratori contro gli stereotipi e flash mob sono invece le iniziative organizzate dal centro Siproimi di Campofiorito “Frontiere chiuse alla violenza” che, assieme alle associazioni locali, vede il diretto coinvolgimento dei cittadini per sensibilizzare sul tema.
Il mondo oggi si tinge di arancione grazie all’impegno delle Nazioni Unite per la promozione dell’uguaglianza di genere attraverso l’Agenda 2030 e la campagna “Generation Equality—Realizing women’s rights and an equal future” che ha l’obiettivo di riconoscere pari opportunità di accesso al lavoro e alla vita politica, ad un’equa retribuzione, nonché punta l’attenzione anche sul tema del riconoscimento del lavoro domestico non pagato e sul contrasto ad ogni forma di violenza fisica e verbale.
Violence & abuse against women are among the world’s most horrific human rights violations, affecting 1 in every 3 women in the world.
We must take a firm stand against sexual violence.
We must show greater solidarity with survivors, advocates & women’s rights defenders. pic.twitter.com/t4oB52oQZ2
— António Guterres (@antonioguterres) November 25, 2019