Stra(nieri)-Italiani

Il dibattito politico sul riconoscimento della cittadinanza italiana agli stranieri nati in Italia in questi ultimi giorni sembra aver mosso un’accelerazione. Nelle parole del Presidente del Consiglio Matteo Renzi la legislazione italiana dovrebbe muovere verso uno “ius soli temperato”, ovvero il riconoscimento della cittadinanza italiana agli stranieri nati in Italia che abbiano completato almeno un ciclo scolastico. Ma quanti sono gli stranieri nati in Italia? Il loro numero è in continua crescita. Nell’anno 2002 in Italia si contavano 32.562 nati stranieri, a dieci anni di distanza il loro numero è più che raddoppiato (78.577 nati pari +141%).

I due terzi dei neonati stranieri del 2012 è registrato nelle regioni settentrionali, nell’Italia meridionale invece solo il 10,6% (in crescita rispetto al 2002 quando la percentuale era dell’8%).
Ma per comprendere il fenomeno è importante relativizzarlo. Gli stranieri nati in Italia rappresentano (all’anno 2012) il 15% del totale dei bambini nati in Italia. Addirittura nell’Italia settentrionale i nati stranieri rappresentano il 21,6% del totale. Tra le province, punte elevatissime del fenomeno è osservabile nella provincia di Prato (34,6% di nati stranieri) e a Piacenza (32,9%). All’opposto, confinati in fenomeni episodi non rilevanti a livello statistico, sono le rilevanze riscontabili nelle nuove province sarde di Oristano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Medio Campidano dove l’incidenza dei nati stranieri è inferiore al 2,5%.