I comuni e l’accoglienza dei minori non accompagnati

altL’indagine promossa da Cittalia-Anci ha evidenziato che 845 comuni hanno preso in carico minori non accompagnati negli ultimi due anni. Questi comuni – che hanno dovuto attivare autonomamente un servizio, una risorsa, un’attività di orientamento, un intervento di tutela e/o un progetto di accoglienza – hanno accolto 5.879 minori non accompagnati nell’anno 2009 e 4.588 nel 2010. Sono soprattutto i comuni di Lazio, Emilia Romagna, Lombardia e Puglia ad accogliere il maggior numero di minori (quasi il 56% del totale).

La flessione registrata nel 2010 non deve far pensare ad un fenomeno in flessione. Le segnalazioni di minori stranieri non accompagnati giunte al Comitato Minori Stranieri nel corso dell’anno 2011 (7.484 al 18 novembre 2011!) fanno emergere un fenomeno in crescita che impatta e continuerà ad impattare fortemente sui Comuni.Si rammenta che i minori stranieri non accompagnati ‐ ovvero i minori che si trovano in Italia privi di genitori o di altri adulti legalmente responsabili della loro assistenza o rappresentanza – anche se entrati clandestinamente in Italia, sono inespellibili e sono titolari di tutti i diritti garantiti dalla Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo del 1989.

La procedura che attiva quando è individuato un minore non accompagnato prevede che l’Autorità di Pubblica Sicurezza dopo un primo accertamento dell’età segnali la presenza del minore ai diversi soggetti competenti (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Comitato per i minori stranieri operante presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, Giudice Tutelare). In caso di indisponibilità di posti in strutture di accoglienza il minore è indirizzato verso “strutture ponte” disseminate nel territorio di numerosi comuni italiani. La custodia e tutela del minore è a quel punto affidata al Sindaco del comune in cui è localizzata la struttura di accoglienza temporanea fino a quando il minore non sia indirizzato verso altre strutture stabili di accoglienza o raggiunga la maggiore età.

Il Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati, avviato nel 2008 grazie al finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzato dall’ANCI in stretto raccordo con il Comitato per i minori stranieri, ha sperimentato con successo le diverse azioni proposte dalle Linee guida operative misurandosi anche con sfide impegnative, quali l’inserimento lavorativo e l’affidamento familiare, proprio grazie agli interventi previsti nei primi 100 giorni di accoglienza. Purtroppo ad oggi non ci sono prospettive per assicurare ai Comuni del Programma la prosecuzione dei finanziamenti sulle attività di accoglienza.