Urbact III e i nuovi progetti delle città italiane per lo sviluppo urbano sostenibile

Riqualificazione urbana, innovazione sociale, efficienza della pubblica amministrazione e partecipazione civica sono alcuni dei temi principali dei ventuno Action Planning Network di Urbact III approvati dal comitato composto da rappresentanti delle autorità di gestione nazionali, ovvero i ministeri competenti per le politiche urbane. I progetti, che accedono ad una fase di sviluppo della durata di sei mesi a cui seguono due anni di attività, vedranno protagoniste decine di città europee in un’azione costante di scambio delle conoscenze sui temi di comune interesse e di applicazione nei rispettivi contesti locali di politiche integrate contenute all’interno dei piani d’azione.

Napoli, Genova e Piacenza
Sono in totale quattordici le città italiane che accedono alla prima fase di lavoro dei network approvati mentre altre città potranno fino a marzo presentare la propria candidatura a unirsi ai lavori dei network tematici già approvati.
Napoli, Genova e Piacenza sono le tre città italiane che guideranno da capofila tre partenariati tematici. Con il progetto 2C/Second Chance, Napoli sarà impegnata con Liverpool, Maribor e Lublino nella sperimentazione di nuovi metodi di pianificazione per il riuso di grandi edifici abbandonati nei centri storici.
Obiettivo del progetto, che vedrà una partecipazione attiva di residenti e stakeholder locali, è quello di sviluppare modelli per rafforzare il potenziale della comunità come agente della rigenerazione urbana attraverso nuove modalità di finanziamento e organizzazione. Genova punta invece sulle app e l’uso dei social media per favorire la partecipazione civica e nuove forme di interazione tra residenti e pubblica amministrazione attraverso il progetto Interactive Cities, che coinvolge città come Losanna, Liverpool, Alba Iulia, Murcia e Tartu.
Il coinvolgimento delle comunità locali di giovani e innovatori sarà per le città del progetto un elemento decisivo per la creazione di nuove economie e per il rafforzamento della coesione sociale sul territorio. La riconversione e la gestione sostenibile delle aree militari dismesse è invece il tema al centro di Disarmed Cities, il progetto che vede come capofila Piacenza e che coinvolgerà le città di Cartagena, Szombathely e Vardazin nella definizione di strategie comuni per la riqualificazione di ampi pezzi di territorio in disuso. Promuovere l’inclusione sociale attraverso nuove forme di riutilizzo di strutture abbandonate è l’obiettivo che la città emiliana intende raggiungere attraverso un progetto che dimostra quanto la partecipazione a programmi europei possa concretamente contribuire ad affrontare problemi da tempo irrisolti nel contesto urbano.

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