Training Urbact, Piscopo: dai programmi Ue forte contributo alla riqualificazione urbana

Immagine tratta dal profilo Twitter di UrbanLab Messina

Partire da Napoli per parlare del resto d’Italia e d’Europa. Per l’assessore alle politiche urbane Carmine Piscopo il secondo training nazionale dei Local support group di Urbact rappresenta un’occasione di confronto tra le amministrazioni più attive sul tema della rigenerazione urbana ma anche per diffondere le esperienze positive di partecipazione e recupero del territorio realizzate dalla città partenopea negli ultimi anni.

Che valore ha per una città come Napoli la partecipazione ai progetti Urbact?
I progetti Urbact hanno un valore importante perché rappresentano dei luoghi dedicati all’approfondimento delle questioni urbane e alla costruzione di prospettive per la riqualificazione urbana. Siamo costantemente presi dall’emergenza e spesso manca nell’azione amministrativa un momento dedicato alla riflessione sui progetti di urbanizzazione che stiamo realizzando e che hanno un grande impatto non solo sui cittadini ma anche sull’intera azione dell’amministrazione comunale. Quando parliamo di reti di città esse non rappresentano solo un modello da attuare ma una proiezione verso cui tendere per migliorare la gestione urbana

Su quali progetti Napoli sta puntando per rendere la riqualificazione urbana una priorità condivisa tra i diversi livelli d’azione del Comune?
La strategia di trasformazione dello spazio pubblico per noi è tutto, è un elemento centrale anche per l’azione del mio assessorato. Siamo impegnati in numerosi progetti che riguardano la trasformazione dello spazio pubblico. Il più noto è senza dubbio quello che riguarda il Lungomare ma c’è anche il progetto inerente il litorale di Bagnoli da riqualificare. Sono tanti e molto diversi fra loro i progetti in corso in città che sono al centro del lavoro del nostro assessorato.: tra questi, spicca la recente azione di riqualificazione degli spazi ipogei da connettersi agli spazi emersi di piazza del Plebiscito, come anche il rilancio degli spazi del Colonnato che devono tornare ad avere una funzione pubblica. Stiamo attualmente modificando tutti i locali e la destinazione d’uso in questa parte storica della piazza. Stiamo inoltre portando avanti un lavoro sull’ex area della Nato che si riapre alla città, con uno spazio pubblico restituito ai cittadini.

In che modo il Comune ha promosso la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini attorno al vasto programma di interventi che sta cambiando i singoli pezzi di città?
Abbiamo non solo le consulte ma svolgiamo anche tantissimi incontri con gli stakeholders ma anche con i cittadini in vere e proprie assemblee in luoghi come le Vele di Scampia o altri quartieri difficili della città. Riceviamo anche i cittadini semplici, e non solo i gruppi già organizzati, che ci sottopongono a uno sforzo anche di tempo. Durante questi incontri presentiamo il nostro lavoro e lo modifichiamo a seconda delle indicazioni che emergono dai colloqui con i cittadini. Abbiamo introdotto la Convenzione di Aarhus ma c’è il forte senso di incontro della Giunta con le persone. Saranno senza dubbio forme meno canalizzate e più dirette di dialogo ma siamo molto convinti questo rapporto con la cittadinanza sia fondamentale per l’azione amministrativa.