Perché rafforzare il capacity building degli stakeholder locali è più importante che mai

Siamo di nuovo in viaggio. Tra la fine di ottobre e l’inizio del 2015 URBACT terrà degli Info Day in diverse città in tutta l’Unione europea. E’ un’opportunità per le nostre città che partecipano per condividere alcune delle storie di successo nell’ambito dell’attuale programma che volge al termine. E naturalmente ci sarà anche modo di spiegare come funzionerà Urbact III, con l’accento sui cambiamenti che abbiamo apportato. Per la squadra di URBACT è l’opportunità di testare la “temperatura” là fuori. Così, nella programmazione degli info Day, abbiamo lavorato a stretto contatto con i Ministeri nazionali per tener conto delle priorità attuali e future delle città.

Le cose che porto via da Riga

La settimana scorsa ho imparato alcune cose a Riga durante il primo dei nostri Info-Day di Urbact. Ora so che, mentre il resto d’Europa sta godendo di temperature a due cifre fuori stagione, ci si può trovare sotto zero nella capitale lettone a metà ottobre. Ho anche imparato a conoscere il controverso modello di raccolta fondi per finanziare l’emblematica nuova Biblioteca Nazionale (che comprendeva fondi derivanti da una tassa sulle utilities). Ma la cosa che più di tutte porto con me è il desiderio dei Comuni lettoni di lavorare in modo differente con gli attori locali e di una migliore comprensione delle sfide che ciò può rappresentare per molti di loro.
In un punto critico, durante la nostra sessione dedicata a domande e a risposte, un partecipante ha chiesto: “Ma come si può lavorare in modo diverso con i cittadini e con gli altri attori locali?” Questa è una domanda così perfetta per Urbact che in sessioni come queste le persone potrebbero pensare che le abbiamo messe lì apposta! Ma no, era una domanda spontanea e nelle prossime settimane durante il nostro road show mi aspetto che ne nasceranno ancora ed ancora.

Unire i punti tra Riga e Bruxelles

L’Info day di Riga è giunto alla fine di un mese in cui rafforzare la capacità degli stakeholders della città è stato un tema di primo piano. Nell’ambito di questo, sostenere i funzionari pubblici a collaborare in modo più efficace con i cittadini è stato un ricorrente sotto-tema. Durante gli Open Days dell’Unione Europea a Bruxelles, abbiamo ospitato un workshop della Commissione europea incentrato sul “capacity building”. In una sala gremita un funzionario danese, polacco e un attivista greco di una ONG si sono mostrati entusiasti rispetto al modo in cui il programma Urbact aveva sostenuto il loro sviluppo professionale. Collegando l’esperienza URBACT ai loro rispettivi ruoli nella città, hanno spiegato come la partecipazione alla rete, all’URBACT National Training Scheme, alla Summer University e alla formazione dei funzionari eletti ha influenzato il modo in cui oggi lavorano.
Altri eventi nel mese di ottobre hanno evidenziato l’importanza di sostenere la creazione di capacità nelle nostre città. Il meeting dell’Urban Development Network della Commissione europea ha messo in evidenza le opportunità disponibili per le città nel nuovo periodo di programmazione. Ma ha anche sollevato grandi interrogativi circa la loro preparazione nell’ottimizzarli. Durante l’evento si è discusso molto sui nuovi strumenti territoriali (in particolare ITI e CLLD) e le sfide che alcune città hanno anticipato nel loro utilizzo (per una serie di motivi). C’era anche una forte attenzione su approcci innovativi integrati – dopo uno stimolante contributo dell’imprenditrice Eva Gladek – che ha sottolineato l’importanza del cambio di ruolo dell’amministrazione locale nel mediare e nell’attivare.

Adattarsi ai messaggi che emergono dai workstream

E nei nuovi workstream di Urbact possiamo vedere importanti i messaggi sollevati circa la misura in cui le amministrazioni locali sono pronte a lavorare in modo diverso con gli stakeholders locali. Il Workstream sulla Social Innovation sottolinea il ruolo di intermediazione sempre più richiesto dai dipendenti delle amministrazioni, quello che la città di Amersfoort descrive come ‘free range civil servant’ colui che trova piacevole lavorare fuori dall’ufficio, all’interno e al fianco della comunità. Mentre il Workstream dedicato agli interventi ambientali spiega come le città di Amburgo e Växjö stiano coinvolgendo un vasto spettro di attori locali – compresi i cittadini – nella sperimentazione di nuovi modelli di sviluppo sostenibile.

Porre al centro della questione il capacity building

Per me, l’esempio di Riga, assieme a questi recenti eventi della città, supporta la nostra decisione di collocare il processo di capacity building della città al centro del nuovo programma URBACT. In tutto il programma URBACT II questa esigenza è diventata sempre più evidente, guidata da una serie di fattori che includono la riduzione dei fondi pubblici a causa della crisi, dall’impatto inesorabile della tecnologia e delle mutevoli aspettative sui servizi. L’effetto netto è stato quello di un aumento della pressione sui dipendenti comunali a lavorare in modo diverso e con più elevati livelli di efficienza e di innovazione. Il ruolo delle autorità cittadine sta cambiando e in tutta Europa l’adattamento a questo cambiamento è tutt’altro che uniforme.
Che cosa abbiamo imparato nel team URBACT dal nostro lavoro di capacity building nell’ambito del programma in corso? La risposta è breve: “molto”! Ma per ora, mi piacerebbe sottolineare quanto segue:

– Vi è una forte domanda di piattaforme di peer-learning: spazi in comune, dove la fiducia si costruisce tra i partecipanti;

– Opportunità di ‘learning by doing’ ben programmate sono estremamente vantaggiose: la Summer University di Urbact, utilizzando un ambiente che ha simulato il funzionamento di una città, è un ottimo esempio di questo metodo;

– Programmi di capacity building che mescolano diversi tipi di stakeholder sono altamente efficaci in quanto forniscono la visione di altre prospettive;

– Dei Toolkit, delle”cassette degli attrezzi” sono utili ma molto più efficaci quando sono previsti con coach e mentor;

– I funzionari eletti accolgono con favore l’opportunità di imparare dai loro pari di altre città sebbene sia una sfida di design, il successo del nostro programma pilota ha sottolineato questo.

Così, come abbiamo finalizzato i dettagli del nuovo programma, stiamo costruendo queste lezioni nel nostro approccio cercando di migliorare ciò che abbiamo creato finora. Le nostre discussioni continuano con le città su ciò di cui hanno bisogno da noi nel nuovo periodo di programmazione. Potete farci sapere attraverso i nostri canali di social media o rispondendo a questo blog. Oppure, naturalmente, parlando con noi direttamente durante gli info days. Vi aspettiamo!

di Eddy Adams

Per approfondire: “Dead Practice is a Dead End: We Should Focus on Capacity-Building for Stakeholders”.