Ifel partecipa alla XXXV Conferenza scientifica AISRe. Padova 11-13 settembre

Il prossimo 11 settembre a Padova, si aprirà ufficialmente la XXXV Conferenza Scientifica dell’Associazione Italiana di Scienze Regionali (AISRe) che vedrà una partecipazione attiva da parte di Ifel – Istituto per la finanza locale. Come ogni anno, l’evento si propone di condividere e discutere i numerosi contributi scientifici che verranno presentati nel corso del congresso e che saranno rivolti agli ambiti tipici delle scienze regionali. Come si evince dal titolo della conferenza “Uscire dalla crisi. Città, Comunità e Specializzazione Intelligenti” sarà dedicato ampio spazio alla discussione di politiche territoriali in grado di orientare lo sforzo di ricerca scientifica nelle scienze regionali verso temi di particolare rilevanza per lo sviluppo economico del Paese e la sua fuoriuscita dalla crisi attraverso l’innovazione, la Smart specialisation e la Green economy.
Nel corso della prima giornata di intervento, nell’ambito della sezione Valutazione di politiche, piani e programmi, Walter Tortorella responsabile del Dipartimento Economia Locare di IFEL, e Giorgia Marinuzzi presenteranno il paper “Lo stato di attuazione del FESR 2007-2013” ed il ruolo dei comuni come soggetti beneficiari, di cui di seguito pubblichiamo l’abstract:

Lo stato di attuazione del FESR 2007-2013 ed il ruolo dei comuni come soggetti beneficiari

Al 30 aprile 2014 si contano 87.882 interventi ascrivibili al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per il ciclo di programmazione 2007-2013 (Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Economia Locale su dati OpenCoesione, 2014). Le operazioni FESR cubano più di 33,4 miliardi di euro e a tali importi corrisponde un ammontare di pagamenti di oltre 17 miliardi di euro, con uno stato di avanzamento rendicontabile pari al 52,1%.
Nel paper si analizzano i diversi livelli di attuazione dei suddetti progetti per tipologia di soggetto attuatore, tema d’intervento e taglia finanziaria delle operazioni, andando ad indagare le possibili cause che determinano addirittura un blocco nella partenza degli interventi.
Successivamente viene approfondito il ruolo dei comuni nella gestione dei progetti FESR: con 9.712 interventi il 42,7% delle amministrazioni comunali italiane è infatti il secondo soggetto attuatore, dopo gli operatori privati, per la mole più ampia di risorse gestita, pari a più di 7,1 miliardi di euro su un totale di oltre 33 miliardi. I progetti FESR attuati dai comuni sono, in media, di piccolo taglio (41,2% d’importo unitario fino a 150.000 euro), mentre solo l’1,3%, ossia 128 progetti, supera i 5 milioni di euro. Una tale frammentazione delle risorse difficilmente può riuscire a rispondere alle istanze di crescita strutturale. Inoltre i comuni sembrano soffrire della loro “posizione a valle” lungo la “filiera istituzionale” dei processi decisionali relativi all’impegno e alla spesa dei fondi, che determinerebbe un rallentamento dell’avanzamento rendicontabile. Ciò è evidente osservando il rapporto tra pagamenti e costi rendicontabili registrato per i progetti FESR 2007-2013 in capo a Ministeri, regioni, province e comuni in quest’ordine: 72,0%, 58,8%, 45,2% e 41,6% rispettivamente.