Eurispes, il Libro Bianco sulla Mobilità e i Trasporti nelle aree metropolitane

E’ stato pubblicato il Libro Bianco Eurispes www.eurispes.eu sulla Mobilità e i Trasporti. Scorrendolo leggiamo come le infrastrutture italiane non rispondano  pienamente alle mutate esigenze di mobilità dei cittadini e rileviamo la necessità di ripensare un nuovo schema della mobilità. Questa prima edizione del Libro Bianco è dedicata in particolare al trasporto di persone e merci nelle tre grandi aree metropolitane del nostro Paese: Roma, Milano e Napoli, dove vengono analizzate le criticità connesse all’interoperabilità, interconnessione, sharing mobility, city logistics, infomobilità ed Its, infrastrutturazione, ciclabilità, mobilità elettrica, innovazione dei servizi. 

 
“L’obiettivo del Libro Bianco – ha spiegato il direttore scientifico dell’Osservatorio Eurispes sulla Mobilità e i Trasporti, Luca Masciola – è quello di dimostrare gli effetti della crisi sul trasporto cittadino del cosiddetto urban sprawl, ovvero dell’estensione delle città con insediamenti a più bassa densità: il tasso di crescita dell’uso dei terreni a fini urbani, abitativi e infrastrutturali, disorganizzata quanto non deregolata, ha generato negli ultimi decenni lo spostamento della domanda verso il trasporto privato su gomma a scapito del trasporto collettivo e pubblico, con effetti evidenti su traffico e congestione viaria e sui costi diretti del trasporto. Ed effetti meno evidenti, ma significativi su quelle esternalità rappresentate dall’impatto ambientale, dalla bolletta energetica, dalla minor attrattività dei nostri territori urbani per nuova impresa ed eccellenze”. In questo quadro d’insieme le azioni di governo dovrebbero considerare le variabili dello sprawl e proporre una modalità di valutazione della loro intensità nelle diverse aree metropolitane, per rendere più semplice alle amministrazioni locali la ricerca di soluzioni adeguate ed efficaci. Tra le risposte possibili per uno sviluppo sostenibile del trasporto di persone e per la city logistics, vi potrebbe essere la realizzazione di centri di distribuzione urbana e di infrastrutture per la intermodalità, nonché l’introduzione di misure e regole di traffic management, che non prevedano solo divieti d’accesso, ma time windows e road pricing, intermodalità ferro-gomma e privato-cllettivo, insieme al rilancio del bike e del car sharing.