XIV Giornata europea contro la tratta degli esseri umani

Oggi, domenica 18 ottobre, si celebra la XIV Giornata Europea contro la Tratta degli esseri umani, istituita dalla Commissione Europea nel 2007 per sensibilizzare sul fenomeno del traffico e grave sfruttamento di adulti e minori.
Sono un milione le persone nel continente europeo vittime della tratta, terzo per volume d’affari tra i business illeciti, subito dopo il traffico di armi e della droga.
Persone costrette a prostituirsi, minori soggiogati a scopo di sfruttamento sessuale, impiegati forzatamente in attività criminali (spaccio e furti), sfruttati nel lavoro, costretti all’accattonaggio, vittime del traffico di organi.

Sono questi gli orrori della tratta.

La Commissione europea, che istitui la Giornata nel 2006, con la voce di uno dei suoi vicepresidenti, Margaritis Schinas, ribadisce il proprio impegno a proteggere le vittime, sostenere i sopravvissuti e perseguire i responsabili della tratta di esseri umani: “Alla luce del fatto che i criminali continuano a ricavare notevoli benefici dallo sfruttamento delle loro vittime, dobbiamo intensificare gli sforzi per prevenire, indagare, perseguire e condannare i trafficanti di esseri umani. L’individuazione precoce delle vittime sarà un tema specifico del futuro approccio della Commissione riguardo all’eradicazione della tratta di esseri umani, come indicato nella recente strategia per l’Unione della sicurezza”.

Da oltre 20 anni in Italia è presente la Rete nazionale antitratta, istituita dal Dipartimento per le Pari Opportunità (www.osservatoriointerventitratta.it e su facebook https://www.facebook.com/NVAntitratta) , con progetti attivi che ogni anno danno accoglienza e protezione a circa 1.000 persone, valutano oltre 6.000 casi di sospetto grave sfruttamento e contattano circa 30.000 persone tra le popolazioni a rischio.

La recente emergenza sanitaria anche in Italia ha contribuito ad aggravare le condizioni di vulnerabilità e di sfruttamento di queste persone. La Direzione Nazionale Antimafia ha ricordato come le reti criminali si sono sostituite allo Stato nell’aiutare le persone a superare questo difficile momento creando così un vero e proprio welfare parallelo criminale.

Per contrastare efficacemente le reti criminali e assicurare la giusta assistenza alle vittime è però fondamentale la collaborazione di ogni cittadina e di ogni cittadino chiamati a  segnalare tutte le situazioni che possono nascondere una grave violazione dei diritti fondamentali dell’essere umano.
Molte le amministrazioni comunali che aderiscono alla campagna nazionale #liberailtuosogno, con eventi di informazione e sensibilizzazione.

Sulle facciate dei palazzi comunali è affisso oggi un grande striscione con lo slogan/hastag della campagna #liberailtuosogno e poi  Prato non tratta, Mantova non tratta, Bergamo non tratta, Vicenza non tratta e così per decine di volte su decina di facciate delle sedi municipali.

E in calce  il numero verde nazionale anti tratta 800 290 290, in aiuto alle vittime di tratta e grave sfruttamento, con la collaborazione dei Progetti antitratta di tutta Italia.


Lo striscione vuole essere strumento per promuovere una cultura dell’accoglienza, raccontare l’operato dei progetti territoriali e dar visibilità alle vittime di grave sfruttamento e tratta.


#liberailtuosogno è l’esortazione affinché si realizzi il sogno di libertà di migliaia di bambini, donne e uomini che ogni giorno vengono portati, con l’inganno, fuori dal loro Paese di origine in un altro, divenendo vittime di un traffico criminale.

Alcune delle iniziative in tutta Italia
A Bologna, martedì 20 ottobre, dalle ore 9.30 alle ore 11.30 in modalità online, il Comune organiza una giornata di studio su “Tratta e sfruttamento minorile: una riflessione sul fenomeno ed esperienze territoriali a confronto”.

A Padova una pedalata antitratta organizzata dal Progetto N.A.Ve  Network Antitratta per il Veneto, che ha realizzato anche un video, insieme al Comune di Padova.

Il progetto, che ha come capofila il Comune di Venezia, ha consentito di contattare in tutto il Veneto, nell’anno in corso oltre 3500 persone a rischio di tratta nel mondo del lavoro e della prostituzione, di attivare circa 400 valutazioni di potenziali vittime di tratta e di garantire protezione, assistenza e in inserimento socio lavorativo ad un centinaio di donne e uomini vittime di tratta.

In Basilicata il Centro Studi e Ricerche sulle Realtà Meridionali organizza una carovana antitratta che toccherà Potenza, Venosa, Matera, Metaponto, Scanzano Jonico.

In Trentino organizzati per il 18 ottobre due punti informativi a Trento e a Rovereto. E a Trento, su una passerella nel parco di Piazza Dante vi saranno delle sagome in ricordo delle vittime della tratta di esseri umani.

A Treviso si è svolto il convegno “Azione sperimentale Inside Out. Lo sfruttamento dei minori nelle attività criminali forzate: nuove possibilità di integrazione”.

Il Comune di Cremona promuove iniziative di informazione e sensibilizzazione, nell’ambito del progetto “Mettiamo le ali 2.0 – Dall’emersione all’integrazione”, che prevede azioni concrete per l’emersione, l’assistenza e l’integrazione sociale delle vittime di tratta e grave sfruttamento. Della rete fanno parte anche strutture del Siproimi: le giovani donne accolte, infatti, sono perlopiù richiedenti protezione internazionale o titolari di protezione internazionale. Il fenomeno interessa, seppure in piccola parte, anche ragazze di età inferiore ai 18 anni. In 15 mesi di progetto, 12 sono stati gli interventi di protezione in emergenza per donne incinte o con figli.

A Reggio Emilia dal 1997 è attivo il Progetto Rosemary, promosso dal Comune nell’ambito della Rete “Oltre la Strada” della Regione Emilia- Romagna. Grazie ad un networking territoriale che raccoglie enti e istituzioni pubbliche e privato sociale, sono promossi interventi di monitoraggio dei fenomeni, azioni di primo contatto con chi vive condizioni di sfruttamento, per facilitarne l’emersione, interventi di protezione e sostegno. il Progetto promuove proprio in questi giorni “Smash Working”, una iniziativa di formazione on line rivolta ad operatori sociosanitari, dell’accoglienza dei richiedenti asilo, delle forze dell’ordine, dell’ispettorato del lavoro, per conoscere e riflettere insieme su queste tematiche. Nel corso del 2019 sono state 50 le persone vittime di sfruttamento prese incarico ai Servizi sociali (in linea con le annualità precedenti), per la maggior parte donne nigeriane fatte prostituire da organizzazioni transnazionali con violenze, minacce e ritorsioni.

Alessandria è la città scelta come “piazza principale” delle iniaiztive promsse dal progetto ‘L’Anello Forte – Rete antitratta del Piemonte e Valle d’Aosta”, che sostiene le persone vittime di tratta e sfruttamento.

Venezia aderisce alla giornata e a Mestre il Municipio la notte scorsa è stato illuminato di arancione.

A Cesena dal 1999 opera il progetto “Oltrelastrada”, gestito da Asp Cesena Valle del Savio, che sollecita l’attenzione alle persone che nel nostro paese sono soggette a sfruttamento sessuale, nel lavoro e altre forme di abuso. Sulle facciata del palazzo comunale decine di palloncini arancioni rappresentano il silenzioso e continuo lavoro svolto da Asp e dai Servizi Sociali impegnati da anni nella costituzione di una comunità inclusiva che non crei disparità di trattamento.

A Rovigo si può visitare la mostra “Dream but don’t sleep” e la sede comunale e la facciata di Palazzo Nodari
saranno illuminata di arancione.

Qui tutte le inziative sulla pagina Facebook della 14° Giornata Europea contro la Tratta

Studio della Commissione europea sui costi economici, sociali e umani della tratta di esseri umani

Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime