Una città accoglie tutte le altre

Il Cittàterritorio Festival di Ferrara è un evento unico ed innovativo. Per la prima volta, il tema “città” sarà il centro della riflessione pubblica da parte di esperti di varie discipline: architetti, sociologi, storici, urbanisti, economisti, geografi, docenti di estetica, antropologi, geologi, agronomi, poeti e scrittori tutti insieme nell’osservare questa realtà protagonista. Un simposio a livello mondiale che si confronterà con i cittadini, con i giovani, con le personalità emergenti per uno sguardo inedito sulle città del terzo millennio. Non a caso, la salute, lo sviluppo, la mobilità, l’energia, il cibo, l’aria dipendono proprio dal rapporto tra città e territorio: non ci limitiamo ad occuparlo, lo viviamo. L’evento è promosso dal Comune di Ferrara, dalla Regione Emilia Romagna, dall’Università di Ferrara, dalla Iuav di Venezia ed è organizzato da Laterza Agorà con Ferrara Fiere, nonchè il contributo di Eni e molti altri sponsor. Le quattro giornate ferraresi, dal 17 al 20 aprile, saranno scandite da appuntamenti divisi per format, che aiuteranno il pubblico ad orientarsi tra i numerosi incontri. Capiterà così, che nella sezione Orizzonti si potrà ascoltare il contributo di Bernardo Secchi, uno tra i più autorevoli urbanisti contemporanei, che affronterà il discorso riguardo alla natura e al destino delle città del XXI Secolo oppure quello della sociologa Saskia Sassen sul ruolo della città nell’economia globale, ma i temi e le prospettive saranno moltissime e tutte con il preciso focus sulle città del mondo partendo dal titolo “centro e periferia”.
“La città si è dispersa e con essa sono anche cambiate le nozioni di centro e periferia. Quali oggetti siano le città che si gonfiano di residenti e cosa esse diventino lo raccontano gli slum di Kinshasa, di Lagos, del Cairo o di Città del Messico in cui gli agglomerati urbani attraggono popolazione pur avendo perso tutte le loro caratteristiche tradizionali. Ma anche le grandi metropoli multiculturali, come New York, Londra, Parigi o Berlino, che sempre più sono centri di ricerca e innovazione, nodi essenziali di reti che legano territori locali a realtà transnazionali…” Esiste ancora un confine?

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