Un monitoraggio dei pesticidi nelle acque

altÈ stato pubblicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), il Rapporto “Monitoraggio nazionale dei pesticidi nelle acque”, sulla base delle informazioni fornite dalle Regioni e dalle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente.

Nel biennio 2007-2008 sono stati valutati 19.201 campioni provenienti dalle 18 regioni che hanno trasmesso i dati. Il monitoraggio risulta più efficace al Nord, mentre al Centro-Sud è limitato a poche sostanze. Nel 2008 la ricerca ha riguardato 3.136 punti di campionamento e 9.531 campioni. Sono stati rinvenuti residui di pesticidi nel 47,9% dei 1.082 punti di monitoraggio delle acque superficiali, nel 31,7% dei casi con concentrazioni superiori ai limiti delle acque potabili. Nelle acque sotterranee è contaminato il 27% dei 2.054 punti, nel 15% dei casi con concentrazioni superiori ai limiti. Le sostanze più comunemente rilevate dalla rete di controllo ambientale nelle acque superficiali e sotterranee italiane sono fungicidi, insetticidi ma soprattutto erbicidi: 118 i tipi di pesticidi rinvenuti, concepiti per combattere gli organismi nocivi, ma potenzialmente pericolosi anche per l’uomo. Si tratta di prodotti usati in agricoltura ma che, a causa delle piogge, vengono trasportati dal suolo alle acque sotterranee e superficiali.

Per approfondimenti