Territori urbani a rischio idrogeologico

altE’stato presentato ieri il rapporto di Legambiente “Ecosistema Rischio 2011” sulle criticità idrogeologiche in Italia. A fronte di una situazione di pericolo, che riguardi oltre 5 milioni di persone, vi è ancora molto da fare per quanto riguarda l’informazione e la prevenzione verso i cittadini. L’82% dei comuni intervistati da Legambiente ha dichiarato di avere un piano di emergenza da mettere in atto in caso di frana o di alluvione, anche se soltanto la metà lo ha aggiornato negli ultimi due anni.

“I drammatici eventi che hanno colpito di recente Liguria, Toscana, Sicilia, Calabria – ha spiegato la direttrice generale di Legambiente, Rossella Muroni – sono solo le ultime tragiche testimonianze di quanto il territorio italiano abbia bisogno non solo di un grande intervento di prevenzione su scala nazionale, ma anche di come la popolazione debba essere informata e formata ad affrontare eventi calamitosi.

E’necessario lavorare, anche per affermare una nuova cultura del rischio che renda le persone capaci di evitare comportamenti pericolosi di fronte a fenomeni naturali, purtroppo non eccezionali, ma intensificati ormai con evidenza dagli effetti dei cambiamenti del clima. Sul fronte del territorio poi – ha aggiunto la direttrice generale di Legambiente – è assolutamente prioritario e fondamentale dare maggiore efficacia ai vincoli che vietano di costruire nelle aree esposte al pericolo, programmare e realizzare gli abbattimenti dei fabbricati abusivi, delocalizzare, dove possibile, le strutture a rischio ed investire in interventi di qualità per la sicurezza”.
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