IL NUOVO PATTO SULLA MIGRAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

È necessaria un’accelerazione sui provvedimenti per la gestione dei richiedenti asilo, una svolta a livello europeo. Anche quest’anno ci sono state situazioni umanamente inaccettabili, aggravate dall’emergenza sanitaria che da inizio anno ha ulteriormente messo in difficoltà il sistema d’accoglienza“.

Queste le parole di Matteo Biffonisindaco di Prato e delegato Anci all’immigrazione ed alle politiche per l’integrazione – a commento del discorso sullo Stato dell’Unione europea tenuto il 16 settembre dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen che aveva annunciato che “il Regolamento di Dublino sarà sostituito da una nuova governance europea della gestione delle migrazioni”.

 

Per mesi la Commissione europea ha creato una crescente attesa sul “Nuovo Patto sulla Migrazione e Asilo”, il pacchetto di proposte che mira a riformare il Sistema europeo comune di asilo.

Mercoledì 23 settembre è stato presentato dalla Commissione europea il “New Pact on Migration and Asylum”, composto da 12 proposte.  Il pacchetto di proposte viene illustrato nella Comunicazione “COM(2020) 609. communication on a New Pact on Migration and Asylum”.

Il testo illustra le proposte della Commissione europea per un quadro comune europeo per la gestione della migrazione e dell’asilo.

Viene innanzitutto proposto di effettuare uno screening pre-ingresso, che preveda l’identificazione, controlli sanitari e di sicurezza, presa delle impronte digitali e registrazione sul database Eurodac – COM(2020) 612 final 2020/0278 (COD).

Viene illustrato successivamente il quadro comune per la solidarietà e la responsabilità, attraverso il Regolamento per la gestione dell’Asilo e della Migrazione  – COM(2020) 610 final 2020/0279 (COD).

 

Questo testo, nelle intenzioni della Commissione europea, dovrebbe superare il cosiddetto “Regolamento di Dublino”, il quale stabilisce che deve essere il primo paese di ingresso di un richiedente asilo a prendere in carico la sua domanda di protezione internazionale. Il principio del primo paese di ingresso non viene però modificato, lasciando di fatto il Regolamento di Dublino intatto. Nell’identificazione del paese che deve prendere in esame la domanda di protezione internazionale viene introdotto il possesso di titoli di studio ottenuti nello Stato membro e vengono estesi i familiari per i quali può essere richiesto il ricongiungimento familiare.

Vengono inoltre introdotte misure di solidarietà che gli Stati membri dovranno intraprendere. Gli Stati membri avranno la facoltà di decidere in che modo contribuire tra:

  1. la redistribuzione dei richiedenti
  2. prendersi carico del rimpatrio di chi non ha ottenuto alcuna forma di protezione
  3. la possibilità di contribuire anche in altra forma, come migliorare le capacità di accoglienza dello Stato sotto pressione o altri sistemi per rafforzare le condizioni di accoglienza e azioni di cooperazione con paesi terzi

 

Il meccanismo di solidarietà prevede che gli Stati membri dovranno contribuire attraverso una quota basata su una chiave di distribuzione fondata al 50% sul PIL e al 50% sulla popolazione nazionale.

Nel caso in cui lo Stato membro intenda prendere misure nel migliorare le condizioni di accoglienza o nel campo delle relazioni esterne (quindi il punto 3) che ammontano ad oltre il 30% della quota di persone assegnatagli, la Commissione può stabilire che lo Stato membro contribuisca per la metà della sua quota di ricollocamento. In tal caso, lo Stato membro può scegliere di contribuire attraverso la sponsorship di rimpatrio.

Se uno Stato membro decide di contribuire attraverso la cosiddetta “sponsorship di rimpatrio” (return sponsorship), lo Stato membro che attua la sponsorship intraprenderà le misure necessarie per portare a compimento il rimpatrio direttamente sul territorio dello Stato membro beneficiario. Nel caso in cui il rimpatrio non può essere finalizzato entro 8 mesi, la persona entrata irregolarmente nello Stato membro sarà trasferita nel territorio dello Stato membro che si è proposto nel gestire il rimpatrio.

Tale proposta di “sponsorship di rimpatrio” riconosce di fatto le differenze esistenti tra Stati membri. Il tasso di rimpatri ad oggi varia a seconda dello Stato membro e del paese di origine, in base agli accordi di rimpatrio esistenti tra uno Stato membro ed il paese di origine, creando così una mancanza di uniformità a livello europeo. La proposta della Commissione, invece di superare tali differenze, le riconosce e le accetta, dando la possibilità agli Stati membri di farsi carico dei rimpatri previsti in un altro Stato membro. Così facendo, la proposta potrebbe accelerare le procedure di rimpatrio, ma lasciando a ciascuno Stato membro l’iniziativa, non favorendo una politica comunitaria in materia.

Vengono inoltre avanzate proposte in materia di rimpatri, nominando un coordinatore europeo per i rimpatri, il quale fornirà supporto tecnico, partendo dalle esperienze positive degli Stati membri e facilitando la messa in pratica dei rimpatri.

 

Nel pacchetto di proposte viene anche ulteriormente sviluppato il sistema Eurodac – COM(2020) 614 final 2016/0132 (COD) – di riconoscimento dei richiedenti protezione internazionale, per rafforzare il tracciamento di movimenti non autorizzati, contrasto all’immigrazione irregolare e rafforzare i rimpatri.

La Commissione propone inoltre un Regolamento sulla gestione delle situazioni di crisi nel campo della migrazione e dell’asilo – COM(2020) 613 final 2020/0277 (COD) con l’obiettivo di fornire flessibilità agli Stati membri per reagire a situazioni di crisi e fornire lo status di protezione immediatamente. La proposta introduce inoltre regole specifiche per l’attuazione del meccanismo di solidarietà previsto dal nuovo Regolamento per la gestione dell’asilo e della migrazione.

Altre proposte citate nella Comunicazione saranno presentate prossimamente, come la Raccomandazione per il coordinamento delle attività di Search and Rescue degli Stati membri e le imbarcazioni private. Trattandosi di una Raccomandazione, essa non obbligherà gli Stati membri a rispettarla.

Inoltre la Commissione presenterà nuove linee guida per il contrasto al traffico di migranti; punterà ad attrarre persone qualificate in Europa attraverso la riforma della Direttiva Blue Card per i professionisti altamente qualificati; presenterà un Piano d’Azione per l’integrazione e l’inclusione per il periodo 2021-2024.

 

Impostata in tal modo, la proposta della Commissione europea non risolve lo squilibrio della distribuzione delle domande di protezione internazionale sul territorio europeo. Rimane il principio di intervento ex-post e non ex-ante. Ciò significa che il meccanismo di solidarietà si attiva quando la crisi è già avvenuta, non interviene per evitarla.

La proposta manca inoltre di iniziative comuni in materia di vie di ingresso legali. La Commissione europea incoraggia gli Stati membri a rafforzare i reinsediamenti da paesi terzi (resettlements) e intende lanciare una talent partnerships per attirare talenti per il mercato del lavoro nella UE, ma non prevede disposizioni comuni per favorire vie di ingresso legali.

 

Documentazione

New Pact on Migration and Asylum

COM(2020) 609. communication on a New Pact on Migration and Asylum

COM(2020) 612 final 2020/0278 (COD)

COM(2020) 610 final 2020/0279 (COD)

COM(2020) 614 final 2016/0132 (COD)

COM(2020) 613 final 2020/0277 (COD)