Il delegato Anci all’Immigrazione Matteo Biffoni: “Necessario sostegno concreto dello Stato ai Comuni per la tutela dei minori stranieri non accompagnati, la fascia più a rischio. Gestione attenta dei fenomeni migratori per contrastare i crimini contro le persone”

“La gestione attenta dei fenomeni migratori è una risposta anche al contrasto di fenomeni criminali che portano alla tratta. Per questo Anci ha sempre ribadito la necessità di intervenire in modo puntuale sul territorio, nel rispetto della dignità di ciascun essere umano. Un impegno che oggi vede molti Comuni affrontare la difficile sfida della gestione dei minori stranieri non accompagnati, dove un supporto concreto dello Stato è necessario nella consapevolezza di come proprio i minori siano la fascia più a rischio”

Così Matteo Biffoni, delegato Anci all’Immigrazione e le politiche per l’integrazione e sindaco di Prato, in occasione della XVI Giornata Europea contro la tratta di esseri umani, il 18 ottobre di ogni anno.

Istituita dalla Commissione Europea per rendere consapevoli i cittadini europei consapevoli del fenomeno che vede vittime persone costrette a prostituirsi, i minori reclutati e impiegati nelle attività illecite forzate, uomini e donne sfruttati nel lavoro, donne costrette a matrimoni imposti.

La tratta di esseri umani e il grave sfruttamento continuano a rappresentare una delle più gravi violazioni dei diritti umani per migliaia di donne, uomini e persone transessuali sia in Italia sia negli altri Paesi dell’Unione Europea e del resto del mondo.

Si registra un forte aumento dello sfruttamento in ambito lavorativo in più  settori produttivi, in particolare  il lavoro domestico, i settori non regolamentati e l’economia informale.

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro, infatti, stima che, nel mondo, nel solo 2021, siano oltre 50 milioni le persone vittime di schiavitù moderna coinvolte nel lavoro forzato; un trend che negli ultimi cinque anni è aumento in modo considerevole.

Proprio lo sfruttamento lavorativo è indicato in forte aumento dai rapporti del Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA,) divenendo la principale forma di tratta di esseri umani in un numero crescente di Stati europei, con oltre il 50% delle vittime identificate in paesi come Belgio, Lettonia, Malta, Repubblica di Moldova, Portogallo e Regno Unito.

La povertà, la disoccupazione e una crescente economia informale, insieme a una domanda di manodopera e servizi a buon mercato, sono fattori che portano alla tratta a scopo di sfruttamento lavorativo.

Sempre più vittime vengono reclutate tramite i social media e l’utilizzo delle tecnologie di informazione e comunicazione pone ulteriori sfide per l’indagine e il perseguimento dei casi di tratta di esseri umani.

Qui il rapporto “Online and technology – facilitated trafficking in human beings” del gruppo GRETA.