Accoglienza diffusa, nuovo decreto e presentazione progetto C-Mise, tra i temi della Commissione Immigrazione dell’Anci

Gli aggiornamenti della rete Siproimi e il funzionamento in emergenza sanitaria, le modifiche normative al sistema di accoglienza, alla disciplina dei permessi di soggiorno e alle norme sull’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo previste dal decreto legge 130 del 21 ottobre 2020, e la presentazione del progetto City Initiative on Migrants with Irregular Status in Europe (C-MISE) sulla presenza di migranti irregolari sui territori con le conseguenti ricadute sui servizi sociali. Questi i temi al centro della riunione della Commissione immigrazione dell’Anci che si è svolta il 29 ottobre in video conferenza. A coordinare i lavori il sindaco di Prato e delegato Anci immigrazione, Matteo Biffoni.
Una riunione molto partecipata che ha visto gli interventi di amministratori locali di grandi e piccoli Comuni che hanno chiesto e sottolineato la necessità di dare attuazione al nuovo decreto per ritornare ad una accoglienza diffusa e sostenibile sui territori.  In questa direzione, è emersa anche la necessità di supportare i sindaci nell’interlocuzione con i prefetti, di ripristinare la clausola di salvaguardia e di prevedere degli incentivi per favorire l’adesione dei Comuni alla rete SAI (Sistema di accoglienza e integrazione, la denominazione prevista dal nuovo decreto 130).  Si tratta di richieste, come hanno evidenziato i partecipanti, che puntano ad un rafforzamento dei servizi e del welfare locale non solo per le persone in accoglienza ma per tutti i cittadini. Per questo gli amministratori intervenuti alla riunione hanno chiesto che sia Anci a farsi portavoce presso il governo e il ministero di queste istanze che uniscono piccoli e grandi Comuni. “Nel corso dei lavori dell’ultimo Tavolo di coordinamento nazionale sull’immigrazione al Ministero – ha precisato il delegato Anci nel suo intervento – abbiamo chiesto risorse, attenzione ai minori stranieri e la riapertura dei bandi per ampliare la capienza della rete dei Comuni che fanno accoglienza anche e soprattutto nella direzione del rafforzamento dei servizi e del welfare locale”.
Nel corso della riunione spazio anche al tema della gestione delle presenze dei migranti irregolari e l’impatto sui servizi sociali dei territori con il progetto City Initiative on Migrants with Irregular Status in Europe (C-MISE) illustrato dal Comune di Milano. Il progetto, nato dalla collaborazione con l’Università di Oxford nel 2017, vede come capofila la città di Utrecht con il coinvolgimento delle maggiori città europee e delle città italiane di Milano e Bologna. Obiettivo è quello di capire come i territori possono interagire con le persone irregolari: sono stati realizzati una serie di strumenti di analisi e linee guida che, oltre a tratteggiare le condizioni giuridiche dei diversi paesi, contengono anche indicazioni utili su come le città europee stanno affrontando il fenomeno per poter condividere e diffondere le buone pratiche di accesso ai servizi (sanità, scuola, lavoro). I partecipanti hanno concordato sulla necessità di creare un gruppo di lavoro, in seno alla Commissione Anci, per partecipare attivamente al progetto contribuendo così a definire delle linee di intervento anche alla luce dell’impegno di Anci sulla lotta al caporalato.