Mobilità sostenibile, presentati a Bari i risultati del progetto Musa

Rafforzare la capacity building delle amministrazioni locali delle regioni ad Obiettivo Convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) per una pianificazione integrata delle politiche di mobilità urbana e di valorizzazione degli attrattori culturali sono gli obiettivi del progetto Musa (Mobilità urbana sostenibile e attrattori culturali) i cui risultati finali sono stati presentati a Bari nel corso dell’incontro “Il progetto Musa per un nuovo modello di sviluppo locale sostenibile: il bilancio, le prospettive“.

Ad illustrare le azioni e le attività svolte nell’ambito dell’iniziativa è stato il coordinatore del Progetto Musa Carlo Carminucci nel corso dell’incontro che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del sindaco di Bari Michele Emiliano, dell’assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione Puglia Giovanni Giannini e del direttore dell’Ufficio per la Formazione del Personale delle Pubbliche Amministrazioni – Dipartimento della Funzione Pubblica Carlo Notarmuzi.
Il rapporto di sintesi del progetto Musa si articola in tre parti: la prima parte è dedicata al tema della mobilità come driver di innovazione e crescita con un focus sulle amministrazioni coinvolte, la seconda parte si concentra invece sulle azioni realizzate mentre l’ultima parte è dedicata alla disseminazione e comunicazione delle attività del progetto.

I risultati del Progetto
A partire dall’analisi della programmazione messa in campo dalle quattro regioni Obiettivo Convergenza nei settori della mobilità e dello sviluppo degli attrattori culturali, in particolare del ciclo di programmazione dei fondi strutturali per il periodo 2007-2013, è stato definito il quadro delle priorità per poter sviluppare le diverse azioni territoriali. Un passo successivo è stata la mappatura delle aree urbane nelle regioni Obiettivo Convergenza individuando la dotazione di servizi di mobilità sostenibile, la domanda di trasporto, i costi esterni dei trasporti, domanda e offerta di beni culturali e la consistenza dei flussi turistici.
Emerge così che Napoli, rispetto all’indicatore sintetico di mobilità urbana, è la città che meglio si posiziona seguita da Caserta e Cosenza, mentre in termini di attrattori culturali primeggia Agrigento seguita da Siracusa e Caserta. Caserta è la città che riesce meglio ad integrare la mobilità locale con la fruizione delle proprie ricchezze archeologiche, artistiche e culturali.
Le indagini condotte nelle otto aree pilota (Salerno, Area flegrea, Bari, Lecce, Cosenza, Reggio Calabria, Distretto di Taormina e Siracusa) hanno portato poi alla realizzazione anche di singoli rapporti d’area in cui sono stati esaminati i punti di forza e le criticità delle politiche di mobilità realizzate.
Inoltre il progetto si è basato anche sul metodo partecipativo del “dialogo strutturato” per favorire la partecipazione e il coinvolgimento degli attori locali nella definizione di un Piano della mobilità. Infatti nel corso degli incontri nelle otto aree pilota amministrazioni e stakeholders locali si sono confrontati per definire gli obiettivi strategici e le azioni da mettere in campo alla base delle politiche di mobilità urbana sostenibile. Infine, proprio per favorire lo scambio di buone prassi a livello nazionale ed europeo e migliorare capacità e conoscenze rispetto alle politiche di mobilità e degli attrattori culturali, sono state organizzate cinque visite studio (Lille e Bruxelles, Perugia e Assisi, Cagliari, Padova e Bilbao) che hanno coinvolto trentasei amministrazioni locali.