A Bilbao il rilancio urbano parte dai trasporti: il progetto Musa racconta l’evoluzione della città basca

Gli architetti baschi hanno scelto la spianata del Guggenheim per protestare contro la decisione del governo centrale di riformare la professione, aprendo agli ingegneri la possibilità di progettare e dirigere i lavori di riqualificazione urbana. In una normale protesta di un ordine professionale svolta in un luogo simbolo del rilancio di un’intera regione si sommano a Bilbao una serie di elementi simbolici che non passano inosservati: quasi un colpo di coda di una crisi che ha colpito la città in maniera decisamente meno significativa rispetto a numerosi altri contesti urbani spagnoli, rallentando ma non arrestando del tutto quel percorso verso la riqualificazione urbana realizzato con ambiziosi progetti firmati da alcuni tra i più grandi architetti mondiali.

 

La mobilità urbana ha rappresentato un fattore decisivo di congiunzione e rilancio del connubio tra centro e area metropolitana, che assieme totalizzano quasi un milione di abitanti estendendosi fino all’Oceano. Lo spostamento delle strutture portuali dal centro urbano verso la foce del fiume ha costituito la scelta strategica principale per avviare nei primi anni Ottanta la riqualificazione di una città industriale colpita in pieno dalla crisi del settore siderurgico, di cui era fra le capitali a livello mondiale (fino ai primi anni Settanta il 15% dell’acciaio mondiale veniva infatti prodotto qui). La devastazione del centro storico a causa della rovinosa alluvione dell’agosto 1983 ha costituito un punto di svolta rovinoso ma necessario per avviare quella grande trasformazione urbana che nel giro di quindici anni ha completamente cambiato il volto della città. Più che la buona volontà dei residenti o le promesse del governo centrale ha potuto l’originale modello di partenariato istituzionale che ha consentito una condivisione di responsabilità e obiettivi tra Comune, Diputaciòn (l’equivalente delle nostre province), Governo Basco, Entitad publica empresarial del Suelo (direttamente legata al Ministero delle infrastrutture di Madrid), ferrovie e autorità portuali. “L’origine di questa grande collaborazione interistituzionale era una situazione di crisi ancora più grave di quella attuale – spiega il responsabile delle relazioni esterne di Bilbao Ria 2000 Inaqui Duque – In una situazione economica positiva è certamente più difficile giungere a tali forme di collaborazione positiva, come realizzato in quel dato momento storico”.

A questa deve aggiungersi la dotazione finanziaria assicurata dal sistema di concierto, che consente agli enti locali di ricevere la quasi totalità dei proventi delle imposte al netto del cupo, percentuale minima da versare allo Stato centrale aggiornata dalla Diputaciòn ogni quinquennio e al centro di un recente dibattito politico su una sua completa ridefinizione.

Collaborazione istituzionale e grandi progetti urbani
La costituzione di Bilbao Ria 2000, società pubblico-privata che ha favorito la gestione diretta dei fondi per la riqualificazione urbana, è stato l’elemento di partenza per un utilizzo consapevole del suolo pubblico senza bisogno di ulteriori espropri o lungaggini amministrative. La vendita dei terreni ad una serie di attori privati ha consentito di ricavare oltre un miliardo di euro, investiti completamente nel rilancio della città a partire da opere-simbolo per la visibilità internazionale (come il Guggenheim, le torri di Isozaki o il ponte Zubizuri di Calatrava) ma soprattutto da infrastrutture capaci di migliorare la vivibilità quotidiana.

Le due linee di metropolitana, ridisegnate da Norman Foster in chiave intermodale e caratterizzata dai tipici ingressi a cupola denominati familiarmente dai residenti “fosterito”, hanno favorito il collegamento tra il centro urbano e i comuni della cintura, da Baracaldo a Getxo. Il riutilizzo delle preesistenti linee ferroviarie che passavano lungo il fiume per favorire il trasporto dei materiali dalle acciaierie al porto ha condotto all’estensione di ferrovie, metro e tram lungo percorsi già stabiliti, che consentono oggi di apprezzare un patrimonio di archeologia industriale variamente riqualificato, soprattutto nei comuni limitrofi. Con il completamento delle ultime stazioni della metropolitana va esaurendosi anche il lavoro di Bilbao Ria 2000, interessata da un piano ordinato di chiusura delle attività per salvarsi dal rischio di un crac finanziario ma non certo organizzativo per una struttura di scopo agile (appena 21 dipendenti) che ha funzionato da stazione unica appaltante oltre che da centro di progettazione e raccordo per le esigenze di amministrazioni pubbliche ed enti privati. Con la crisi economica il volume di investimento pubblico a Bilbao si è sensibilmente ridotto e le grandi opere che restano da realizzare sono tutte gestite da strutture di collaborazione ad hoc, come quella costituita da Athletic Club, Ayuntamiento e Diputacion per la realizzazione del nuovo San Mames, lo stadio cittadino.

La riqualificazione della penisola di Zorrozaurre, affidata all’architetto anglo-irachena Zaha Hadid, che sta ridisegnando i sessanta ettari di questa periferica zona industriale lungo il fiume Nerviòn per favorire l’installazione di nuovi uffici, studi, laboratori tecnologici e residenze di pregio che accoglieranno nel prossimo decennio oltre 15mila residenti e seimila lavoratori.

Mobilità e coesione sociale
“Con la riqualificazione del nostro sistema di trasporto abbiamo completamente cambiato il nostro angolo di visione- afferma l’assessore alla mobilità Asier Abaunza – Siamo passati da una città pensata per le macchine ad una città pensata per i pedoni”. A Bilbao lo sviluppo dei sistemi di trasporto ha contribuito a modificare radicalmente le abitudini dei cittadini in tema di mobilità, partendo da un’analisi e un monitoraggio delle problematiche più sentite dalla popolazione. Ad oggi il 64 per cento dei bilbaini si sposta a piedi mentre solo il 12 per cento utilizza l’auto in città, percentuale che sale al 50 per cento nell’area metropolitana, con una diminuzione sensibile rispetto al passato grazie all’estensione del sistema di metropolitana e alla progressiva integrazione tra i mezzi di trasporto.

All’inaugurazione della metro nel 1995 è seguita nel 2002 dall’avvio del servizio di tram, che ha recuperato le vie ferrate esistenti in passato per riattrezzarle con stazioni e nuovo percorso (che punta a diventare circolare). A questi interventi si aggiungono la realizzazione di venti ascensori (di cui quattordici già funzionanti) per collegare la parte alta con il centro cittadino, un sistema di bike sharing efficiente e capillare (15 euro all’anno per i residenti) e una serie di parcheggi sotterranei realizzati nelle principali piazze cittadine e assegnati con un sistema trasparente che prevede una lista richiedenti progressiva e un numero limitato di veicoli per ogni nucleo familiare.

Grazie all’estensione e all’accessibilità dell’intero sistema, i trasporti hanno avuto un’importanza decisiva sul piano sociale, riducendo le spese destinate alla mobilità soprattutto per le fasce più deboli e garantendo un adeguato raccordo tra centro e periferia. La maggior parte delle stazioni metro è infatti posta nei comuni limitrofi (in particolare Getxo, Portugalete, Barakaldo e Santurzi), a meno di 100 metri di distanza dalla maggior parte della popolazione residente. Il legame molto forte con la città e i cittadini, sia in fase di programmazione che di gestione degli interventi in questo settore, ha contribuito a migliorare la qualità di un servizio simbolo dell’efficienza e della sostenibilità anche economica dell’intero processo di riqualificazione, con una caratteristica quasi unica in Europa: l’86% dei costi viene coperto dalla vendita dei biglietti e solo il 14% dal consorzio di gestione, composto da Diputacion e Ayuntamiento.
 

Simone d’Antonio