Opere pubbliche: da Ifel e Cittalia le possibili forme di finanziamento alternative alla crisi per gli enti locali

alt“Nonostante il decreto sul Federalismo municipale approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri che attribuisce ai Comuni risorse finanziarie in alternativa ai tagli ai trasferimenti effettuati nei loro confronti, tocca agli Enti locali e quindi ai loro amministratori individuare nuove forme di finanziamento, anche alternative a quelle presenti per poter programmare ed quindi investire in opere pubbliche” questo la presentazione dei lavori di stamane del neo-direttore di Ifel e segretario generale di Cittalia Pierciro Galeone in apertura del convegno “Le opere pubbliche degli enti locali e il loro finanziamento: una prospettiva comparata”, organizzato al Senato da Anci, Ifel e Cittalia.

“L’innovazione dei meccanismi di collaborazione tra settore pubblico e privato è un fattore decisivo per migliorare i sistemi di finanziamento delle opere pubbliche in Italia – afferma Galeone. La crisi delle capacità di investimento è un fenomeno che viene da lontano –sottolinea Galeone – e che si è drammaticamente aggravato con l’attuale contingenza finanziaria  Il richiamo della Commissione europea ad innovare gli schemi di finanziamento è un invito a semplificare i meccanismi ancora farraginosi di partenariato pubblico-privato, uno strumento che può rappresentare un forte elemento di crescita per i territori”.
 “Affrontare il tema delle opere pubbliche con approccio comparato – conclude Pierciro Galeone – fa emergere i diversi approcci e le criticità legate a modalità largamente in uso in Europa come la partnership pubblico privato.
 

“La redazione di una strategia finanziaria per la programmazione degli investimenti pubblici presuppone la piena conoscenza da parte degli amministratori dei meccanismi della spesa e delle eventuali forme di indebitamento degli Enti locali – è quanto dichiara nel suo intervento invece il Presidente dell’IFEL Giuseppe Franco Ferrari – Per questo, nel rispetto dei limiti posti dal patto di stabilità per gli Enti locali e dell’enorme crisi economica in corso, si possono prendere in considerazione altre ipotesi di finanziamento degli investimenti, ovvero di procedere a forme di implementazione degli strumenti di finanza innovativa, sempre nell’esercizio delle funzioni di indirizzo politico amministrativo, in osservanza dei principi di legalità, di economicità e di buon andamento della pubblica amministrazione”.
Il presidente di IFEL suggerisce alla discussione la leva dell’autofinanziamento dell’ente locale, “attraverso l’utilizzo di risorse proprie, che rappresenta un aspetto fondamentale delle politiche di bilancio su cui modellare la gestione delle spese in conto capitale previste dal piano degli investimenti. Il concetto di autofinanziamento degli investimenti è un aspetto che attiene principalmente alla sfera delle imprese private, legata alla destinazione degli utili che per scelta aziendale sono reinvestimenti nei programmi di investimento. E’ necessario – prosegue il Presidente – e in parte è già in atto un cambiamento strutturale nelle modalità di finanziamento degli investimenti e del debito locale. Alle forme tradizionali (entrate fiscali, trasferimenti, mutui) vanno sempre più affiancate forme innovative, come la finanza di progetto e una serie di nuovi strumenti finanziari che utilizzano i beni del patrimonio pubblico”.
“Lo studio delle esperienze europee permetterà di confrontare come i paesi terzi hanno realizzato le opere pubbliche, quali siano stati i punti di criticità individuati, quali siano le risoluzioni individuate e quali esempi di pianificazione hanno in atto. Questa riflessione sulle esperienze comparate – conclude il Presidente dell’IFEL – di realizzazione e finanziamento delle opere pubbliche permetterà alla Fondazione di svolgere con più consapevolezza attività di ricerca e di informazione nell’assistere le amministrazioni comunali individuando criticità e suggerendo miglioramenti di taglio legislativo al Parlamento e al Governo in materia”.