La misurazione dei dodici principi della buona governance locale. I primi risultati della sperimentazione sul campo

altCittalia ha continuato il suo impegno nello studio, approfondimento e divulgazione dei principi della “Buona Governance locale e regionale” approvati nel 2007 a Valencia nel corso della 15^ Conferenza dei ministri europei responsabili delle collettività locali e regionali (elezioni regolari, equa rappresentazione e partecipazione; reattività; efficacia ed efficienza; apertura e trasparenza; Stato di diritto; competenze e capacità; innovazione e un atteggiamento di apertura nei confronti del cambiamento; sostenibilità e progettualità a lungo termine; gestione finanziaria sana; diritti dell’Uomo, diversità culturale e coesione sociale; responsabilità).

A tal proposito Cittalia, coinvolta dal principio nella creazione del marchio europeo, è stata invitata a partecipare ad un incontro di approfondimento e valutazione dello stato di avanzamento dei lavori che riguardano l’implementazione della Strategia di Valencia, per raccontare alla presenza dei rappresentanti del Consiglio d’Europa e degli Stati membri coinvolti l’esperienza che la stessa Fondazione ha portato avanti nei primi mesi del 2010.
Obiettivo della sperimentazione è, in questa fase, individuare specifici indicatori di performance per ciascuno dei dodici principi sulla Buona Governance, i quali dovranno garantire la misurabilità, in termini di efficacia ed efficienza, dei servizi erogati dalle amministrazioni locali. La misurazione dell’efficacia e dell’efficienza dei risultati, permetterà, una volta fissati gli standard di qualità generali, l’attribuzione del bollino di qualità all’amministrazione aderente al progetto.

Per misurare i principi, il Consiglio d’Europa ha fornito agli stati membri aderenti al progetto uno strumento di rilevazione che potesse essere sperimentato in via preliminare con alcune amministrazioni comunali pilota, per valutarne l’efficacia e l’efficienza riguardo l’analisi dell’applicazione dei 12 principi in ambito locale.
In questa prima fase Cittalia ha sperimentato il questionario proposto dal Consiglio d’Europa con alcune amministrazioni locali, per valutarne l’adattabilità al sistema amministrativo locale italiano e proporre suggerimenti utili nel successivo incontro tenutosi a Sofia lo scorso 28 gennaio con gli altri stati membri aderenti al progetto.

Sono state intervistate le amministrazioni comunali di Città di Castello (PG), Reggio Emilia e Riccia (CB), con il puntale intento di capire insieme come, per ogni principio per cui sono state tracciate delle domande a risposta chiusa, fosse attuabile un’autovalutazione da parte dell’amministrazione stessa. In particolare, l’obiettivo di analisi è consistito nel valutare se, riguardo ciascun principio, l’amministrazione si trovasse in una delle seguenti fasi:
1. informata/consapevole (consapevolezza delle questioni chiave da affrontare, ma viene manifestata la necessità di un lavoro di adeguamento organizzativo per affrontarle);
2. in via di sviluppo (riconoscimento delle questioni chiave per il principio di governance considerato e progressivo sviluppo di strategie di adeguamento);
3. messa in opera (sviluppo di piani per affrontare le questioni chiave, con esempi significativi di applicazione);
4. eccellenza (chiara manifestazione di buone pratiche che possono essere condivise e ulteriore sviluppo di un approccio al fine di garantire a lungo termine il miglioramento sostenibile).

Obiettivo di questa parte del lavoro non è stato tanto quello di misurare nel concreto il livello di attuazione dei principi nelle amministrazioni ascoltate, secondo i criteri sopra menzionati, ma quello di comprendere il livello di efficacia ed efficienza della strategia proposta in sede di Consiglio d’Europa in relazione alle specificità delle nostre istituzioni comunali. Le interviste dirette agli amministratori, hanno permesso, infatti, di comprendere come gli strumenti di lavoro proposti dal consiglio siano attendibili e somministrabili al sistema amministrativo comunale e utili al fine di introdurre la consapevolezza dell’importanza di sistemi di autovalutazione e miglioramento continuo per quanto riguarda i principi base della buona governance locale.

In particolare, le amministrazioni ascoltate si sono trovate in linea con lo strumento di rilevazione proposto, lamentando in qualche caso l’eccessiva genericità degli item di misurazione riferiti all’introduzione/attuazione dei singoli principi e sottolineando il fatto che, essendo l’amministrazione comunale un insieme di meccanismi di governance molto complesso, il tentativo di generalizzazione e standardizzazione in alcuni casi proposto non permette alla singola amministrazione di approfondire i problemi legati alla governance degli specifici processi. Questa mancanza di approfondimento avvertita, in ultima analisi, non consentirebbe correttamente di attribuire un marchio di qualità nel tempo. Queste ed altre riflessioni verranno riproposte al Consiglio così da pervenire insieme ad uno strumento efficace per i fini di standardizzazione necessari al marchio al livello europeo, ma anche ad uno strumento efficace di autovalutazione e miglioramento della governance della singola realtà amministrativa comunale.

Dopo il successivo momento di confronto a Sofia con gli altri stati membri aderenti, nel corso del quale sono state raccontate le proprie esperienze nelle amministrazioni locali, si è deciso di valutare singolarmente con il Consiglio d’Europa lo strumento di rilevazione adatto alla propria sperimentazione e di continuare nella direzione di pervenire ad un unico questionario per gli stati membri funzionale all’attribuzione del marchio europeo di qualità della governance locale. È per questo previsto un nuovo incontro per la fine di aprile a Strasburgo, in cui il Consiglio, preso atto delle singole sperimentazioni nazionali, definirà con gli stati membri un unico strumento di rilevazione che potrà differire di qualche specificità dovuta alle naturali differenze dei sistemi di governance locale nazionale.
Una volta definito lo strumento di rilevazione finale, l’obiettivo è allargare la sperimentazione a tutti i comuni interessati per acquisire il marchio di “Buona Governance Locale” a livello europeo.