L’esperienza fiorentina delle giornate di studio per amministratrici locali

altC’è una prima volta per tutte le cose. E c’è stata anche per la prima edizione della scuola di Governo per Amministratrici Locali, intitolata alle prime donne sindaco d’Italia, Ninetta Bartoli e Ada Natali, voluta dalla Giunta della Regione Toscana e per cui ANCI, Cittalia – Fondazione Anci ricerche  ed Anci Toscana hanno organizzato una full immersion di lezioni e dibattiti rivolti alle donne elette. Fare bene e condividere. La comunicazione efficace negli enti locali il titolo dell’iniziativa nel corso della quale sono intervenuti il Vicepresidente della Giunta Regionale della Toscana, Federico Gelli, il delegato ANCI alle Pari Opportunità Amalia Neirotti, Alessandro Cosimi, Sindaco di Livorno e Presidente di ANCI Toscana e Pierciro Galeone, Segretario Generale della Fondazione Cittalia.
Le tre giornate, che si sono svolte a Firenze il 26, 27 e 28 febbraio scorsi, nella suggestiva cornice dell’Istituto degli Innocenti, hanno registrato la partecipazione di oltre 50 amministratrici locali toscane e provenienti dal resto della penisola, per assistere ai contributi di un team di docenti di altissimo livello sul tema della comunicazione istituzionale.

Le reazioni delle partecipanti, raccolte nel corso dell’evento, sono stati entusiastiche ed hanno messo in evidenza la grande propensione a tali forme di coinvolgimento intensivo e mirato. Sono emerse molte proposte di temi e tecniche da approfondire, si è creata una rete di scambio virtuosa tra le amministratrici intervenute e sono state proposte nuove, coinvolgenti modalità per replicare l’iniziativa.
Quanto dimostrato dall’esperienza fiorentina non fa che ribadire la questione della partecipazione femminile come nodo centrale del dibattito politico e sociale.

Il basso coinvolgimento delle donne nella vita pubblica e nelle istituzioni, come sottolineato anche dai dati dell’indagine di Cittalia, presentata nel corso della prima giornata, appare sempre più inaccettabile in un paese che sia davvero evoluto.
Questo perché una tale scarsa rappresentatività di genere all’interno delle nostre amministrazioni è sintomo di una grave mancanza in primo luogo per una questione di democrazia e di proporzionalità rappresentanti/rappresentati (una democrazia in cui una parte significativa della popolazione risulta esclusa dal processo politico istituzionale a vantaggio della preponderanza di un’altra risulta incompiuta) ed in secondo luogo perché priva il sistema istituzionale delle competenze della metà della società esclusa.