I costi e la qualità dell’acqua per uso domestico nelle città italiane

altSecondo i dati diffusi ieri da Cittadinanzattiva, in Italia la Toscana è la regione in cui l’acqua per uso domestico costa di più, con una spesa media annua di 330 euro, a fronte di una spesa media nazionale pari a 253 euro. E a tale riguardo sono in Toscana ben sette tra le prime dieci città più care in assoluto: Arezzo, Firenze, Pistoia, Prato, Livorno, Grosseto e Siena.

In media, nell’ultimo anno, l’incremento tariffario registrato in Toscana è stato del 5,8%, leggermente superiore a quanto riscontrato a livello nazionale (5,4%).

In Toscana le deroghe per la qualità dell’acqua concesse a partire dal 2003 ad oggi sono state richieste per la presenza di complessivi sei parametri: magnesio e solfati (unicamente nel 2003), arsenico (dal 2004 al 2008), boro e cloriti (dal 2004 ad oggi) e trialometani (dal 2005 ad oggi).
Per il 2009 le deroghe interessano ventuno comuni e unicamente tre parametri: boro, cloriti e trialometani, un dato incoraggiante considerando che dal 2004 al 2008 il numero di comuni in deroga non è mai sceso sotto i sessantanove e agli attuali tre parametri in deroga si affiancava anche l’arsenico.

 

Al contrario in Molise è stato registrato un costo annuo dell’acqua per uso domestico di soli 141 euro: in nessun’altra regione si paga in media così poco. Inoltre dal 2007 al 2008 l’incremento tariffario registrato in Molise è risultato più basso rispetto a quanto riscontrato a livello nazionale: +2,2% rispetto al dato nazionale che si è attestato sul +5,4%. Ad aumentare sono state in particolare le tariffe applicate ad Isernia (+3,6%), che comunque in Italia risulta la seconda città in cui il servizio idrico integrato costa meno (114 euro) superata, in questa speciale classifica, solo da Milano (106 euro).

Fonte: www.cittadinanzattiva.it
Fonte: www.asca.it