XIX Giornata Nazionale del Sollievo

Oggi 31 maggio 2020 è la Giornata Nazionale del Sollievo, nata nel 2001, promossa dal Ministero della Salute, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dalla Fondazione Nazionale “Gigi Ghirotti” per “testimoniare, attraverso un’idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo più giovarsi di cure destinate alla guarigione”.
Quest’anno la Giornata assume un carattere particolare per quanto abbiamo vissuto durante l’emergenza sanitaria Covid-19.

Il Ministero della Salute ricorda come il nostro paese è stato ed è tuttora “impegnato a contrastare gli effetti di una pandemia che ha provocato migliaia di morti e messo a durissima prova i servizi sanitari, mettendo in luce la strenua opera di medici e operatori che hanno lavorato incessantemente nel salvare vite umane.”

Natitralmente oggi non si svolgeranno, con le stesse modalità degli scorsi anni, le oltre 200 iniziative che si svolgevano ogni anno in tutta Italia per la Giornata, giunta alla sua XIX edizione.

Non ci sarà neanche la cerimonia del premio Gerbera d’oro ad un’azienda sanitaria o ad un Irccs distintosi per il buon funzionamento in tema di terapia del dolore.
Il significato particolare che i promotori vogliono sottolineare quest’anno è il sostegno alle “premesso per un sollievo ‘dalla’ emergenza”.
“Guardare al sollievo”, ricorda il ministero della Salute, “come obiettivo senza mai abbassare la guardia sulle cure, terapie, interventi per raggiungerlo e quindi sperimentarlo, viverlo, mantenerlo e, come suggeriva Gigi Ghirotti, anche celebrarlo, sia che si tratti di un sollievo individuale: fisico, psico-emozionale, spirituale – come nelle malattie gravi o in fase avanzata – sia collettivo: sociale, culturale, civile – come nell’emergenza epidemia di Covid-19.”
Quest’anno ricorre poi il 10° anniversario della Legge n. 38 del 2010, che
che per la prima volta ha garantito l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza, al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l’equità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze.