Giornata internazionale contro la discriminazione razziale

Il prossimo 21 marzo si celebrerà in tutto il mondo l’annuale Giornata contro la discriminazione razziale che dal 1966, sei anni dopo la manifestazione pacifica di Sharpeville simbolo della lotta contro l’apartheid, ricorda i molteplici sforzi e le centinaia di iniziative promosse dalle Nazioni Unite per sensibilizzare contro il razzismo e la discriminazione razziale. Tra le azioni più importanti dell’ONU l’adozione nel 1969 della “Convenzione internazionale sull’eliminazione della discriminazione razziale”.

L’anno scorso la Giornata era stata intitolata “Giovani che si oppongono al razzismo” (“Youth standing up against racism”) per evidenziare l’impegno profuso dai giovani nelle più recenti manifestazioni contro il razzismo in più parti del mondo non solo in quello reale, ma anche attraverso quello digitale.

Quest’anno, dopo la campagna di Unar per contrastare l’hate speech online attraverso il progetto Reason Project, promosso e finanziato dalla Commissione Europea, in partenariato con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, IRS – Istituto Sociale per la Ricerca e Associazione Carta di Roma, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri scende in campo insieme a Lega Serie A con la campagna “Keep Racism OUT“. In occasione della 30ª Giornata di Campionato saranno realizzate una serie di iniziative a sostegno della campagna, grazie al supporto e alla partecipazione dei 20 Club associati e di numerosissimi giocatori che hanno lanciato sui social il messaggio di inclusione e lotta al razzismo.

L’iniziativa si svolge all’interno della Settimana di azione contro il razzismo che Unar promuove dal 15 al 21 marzo e che è giunta alla sua XVIII edizione. L’edizione di quest’anno è dedicata a Mamadou Moussa Balde, il giovane aggredito brutalmente a Ventimiglia, che si è tolto la vita nel Centro Permanenza Rimpatri di Torino. Durante la settimana si alterneranno seminari tematici, workshop di approfondimento, campagne social, concorsi di idee, video, podcast e docufilm, laboratori teatrali, esperimenti sociali, tornei sportivi, esposizioni, street art, reading, concerti, appuntamenti artistici e culturali di grande valore simbolico realizzati in collaborazione con le comunità straniere e con il mondo della scuola, dell’università, dello sport e della cultura.

Tutte le iniziative della Settimana si potranno seguire sui canali di comunicazione di Unar attraverso l’hastag #piùdiversita

Di seguito alcuni eventi:

Sabato 19 marzo Associazione QuestèRoma presenta l’evento “Il razzismo sistemico a casa mia” durante il quale si parlerà della manifestazione del razzismo sistemico nel quotidiano, indagando su come ci si comporta nel rapporto con i propri affetti. Obiettivo che si prefigge l’associazione è quello di mettere in rete pratiche e percorsi utili e significativi per il contrasto al razzismo che vadano oltre la settimana antirazzista.

Lunedì 21 marzo, dalle 14 alle 18, l’Università di Macerata ha organizzato un seminario che si terrà sia in presenza presso l’aula verde del polo Pantaleoni, sia sulla piattaforma online Teams, dal titolo “Il razzismo e le sue rappresentazioni. Comunicazione, linguaggi e pratiche di integrazione“.

Sempre lunedì 21 marzo a Narni, presso il parco B. Donatelli, è stato organizzato l’evento “Un albero per la pace”. Per le beneficiarie e i beneficiari del SAI Ordinari del Comune di Narni questo evento si profila come una tappa di un percorso laboratoriale rispetto ai temi della solidarietà, del volontariato e dell’educazione ambientale. Il percorso è stato intrapreso un mese fa con appuntamenti settimanali e proseguirà con incontri di associazioni del territorio che si occupano in prima linea di questi argomenti, quali ad esempio la Protezione Civile, Legambiente, AVIS, Arci e Caritas.

Fondazione ISMU aderisce alla XVIII Settimana d’azione contro il razzismo  attraverso il progetto “Parliamone: un mosaico di voci contro il razzismo” in collaborazione con Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione Onlus. Obiettivo del progetto è contrastare il razzismo e l’incitamento all’odio attraverso le voci dirette di coloro che hanno sperimentato il razzismo sulla loro pelle con la creazione e diffusione di prodotti digitali audio-visivi. A parlare sono richiedenti asilo e giovani soggiornanti nei centri di accoglienza, ma anche i giovani della seconde generazioni, potenziali vittime dell’odio razziale.


Il mosaico di voci si creerà attraverso l’incontro tra i giovani coinvolti nei laboratori creativi e i cittadini che si trovano nelle situazioni più comuni della vita, per strada, nei supermercati o alla fermata dell’autobus, e vengono coinvolti nella realizzazione di brevi spot contro il razzismo.